Telegram, Pavel Durov arrestato in Francia: la crypto Toncoin legata alla piattaforma affonda

Pavel Durov, il fondatore di Telegram arrestato a Parigi, è il 122° uomo più ricco del mondo: la notizia del suo fermo ha causato il crollo della criptovaluta Toncoin

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Arrestato Pavel Durov, fondatore e amministratore delegato di Telegram. Durov è stato fermato all’aeroporto Le Bourget di Parigi. Il motivo dell’arresto è la mancanza di moderazione dei contenuti scambiati sulla piattaforma digitale da lui creata, l’omessa cooperazione con le forze dell’ordine e il fatto che alcuni strumenti reperibili liberamente sulla piattaforma sfuggano ai controlli delle autorità. Fra tali strumenti ci sono anche criptovalute e numeri di telefono usa e getta. La notizia dell’arresto del fondatore di Telegram ha affossato il valore della criptovaluta Toncoin, legata alla piattaforma di messaggistica.

Perché Pavel Durov è stato arrestato

Le autorità francesi ritengono che Durov non si sia limitato a un omesso controllo, ma che la sua condotta lo abbia reso effettivamente complice nella commissione di reati. Il nodo della questione non riguarda il fatto che un social network, una piattaforma di messaggistica o un device tecnologico possano essere utilizzati per commettere reati. Ciò che si contesta a Durov è il fatto di essere stato al corrente che la sua piattaforma poteva essere utilizzata per scopi illeciti e di non avere fatto quanto dovuto per porre rimedio.

La doppia natura di Telegram

Se da una parte la scarsa regolamentazione ha reso Telegram appetibile per hacker e criminali, dall’altra parte anche i dissidenti perseguitati nei Paesi autoritari hanno potuto utilizzare la piattaforma per le loro comunicazioni. In Russia, ad esempio, Telegram è uno dei pochi spazi virtuali in cui la censura di Putin non riesce ad allungare i propri tentacoli.

Crolla la crypto Toncoin

In poche ore il valore della criptovaluta Toncoin è crollato dagli oltre 6 euro a 4,85 per poi rimbalzare a 5,7 euro.

Per quanto la criptovaluta sia legata a Telegram, Toncoin è comunque un progetto dotato di autonomia. Il suo attuale valore è inoltre quasi triplo rispetto agli inizi del 2024, il che lascia sperare che il crollo successivo all’arresto di Durov sia stato solo la conseguenza di uno shock momentaneo sugli scambi. Occorrerà monitorare l’andamento di Toncoin nei giorni a venire per capire se e di quanto l’arresto di Pavel Durov possa influire sulla tenuta della criptovaluta.

Chi è Pavel Durov

Pavel Valeryevich Durov è nato nel 1984 a San Pietroburgo da padre russo e madre francese. Ha passato parte della sua giovinezza in Italia a causa del lavoro del padre insegnante: a Torino ha frequentato le scuole primarie per poi tornare in Russia dove ha concluso il liceo e l’università in Filologia.

Pavel e il fratello Nikolaj hanno fondato VKontakte, il Facebook russo, nel 2006. Negli anni successivi, in seguito a una serie di frizioni con il governo russo e con il board aziendale, Pavel lasciò infine VKontakte. Telegram venne fondato nel 2013. Dello spirito libertario alla base della fondazione di Telegram, negli anni, si avvantaggiarono anche criminali di ogni tipo come jihadisti, pedofili, pirati informatici ed estremisti politici. In nome della sua visione libertaria della società e del diritto alla libera circolazione delle informazioni, Durov non ha messo in atto i controlli e le restrizioni che più volte gli sono stati chiesti dai vari Stati.

Forbes stima il patrimonio di Pavel Durov in 15,5 miliardi di dollari. Nella lista delle persone più ricche del mondo, Durov si posiziona al posto numero 122.