Spotify continua a crescere e ha chiuso un altro trimestre positivo, aggiungendo 6 milioni di abbonati paganti a livello globale nel terzo trimestre. L’azienda ha espresso ottimismo per il periodo finale dell’anno, dichiarando di essere sulla buona strada per raggiungere la redditività annuale per la prima volta.
Nel terzo trimestre, Spotify ha registrato un fatturato di 4 miliardi di euro, con un aumento del 19%, e un utile netto record di 300 milioni di euro, più che quadruplicato rispetto ai 65 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile operativo ha raggiunto un nuovo massimo di 454 milioni di euro, con un margine lordo che è salito al 31,1%, rispetto al 26,4% dell’anno precedente.
I risultati dell’azienda
Spotify ha registrato un aumento di 14 milioni di utenti attivi mensili, raggiungendo i 640 milioni alla fine del terzo trimestre, con una crescita degli abbonati Premium che ha raggiunto i 252 milioni. Questo incremento ha interessato tutte le regioni, con un’“eccellente performance” trainata soprattutto da Europa e America Latina, ha dichiarato l’azienda.
Dopo l’annuncio dei risultati, le azioni di Spotify sono aumentate di oltre l’8% nelle contrattazioni after-hours. Daniel Ek, co-fondatore e Ceo di Spotify, ha dichiarato: “Non siamo mai stati in una posizione più forte, grazie all’eccezionale esecuzione del nostro team. Sono incredibilmente orgoglioso dei progressi che abbiamo fatto e dei nostri risultati. Siamo dove volevamo essere, se non un po’ più avanti, e siamo sulla strada giusta per raggiungere i nostri obiettivi a lungo termine”. Durante la conference call sui risultati, Ek ha anche accennato a prossimi “annunci entusiasmanti” relativi a un’ulteriore espansione nel settore video, mentre lui e altri dirigenti di Spotify erano a Los Angeles per incontrare i creatori.
Le spese operative di Spotify sono diminuite dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie alla riduzione dei “costi del personale e correlati” e a una minore spesa per marketing. Alla fine di settembre, Spotify contava 7.242 dipendenti a tempo pieno, dopo significativi licenziamenti effettuati tra la fine del 2023 e l’inizio di quest’anno.
Secondo i dati, Spotify prevede un utile operativo di 481 milioni di euro nel quarto trimestre, prevedendo di aggiungere circa 8 milioni di abbonati premium nel trimestre, il che porterebbe il totale a 260 milioni. Il suo fondatore e ceo, Daniel Ek, ha dichiarato all’agenzia Reuters: “Siamo sulla buona strada per raggiungere la redditività annuale, un traguardo molto importante che gli investitori aspettavano da tempo”.
Aumenti di prezzo in arrivo, anche per l’Italia?
A inizio giugno, Spotify ha aumentato i prezzi per la maggior parte dei suoi piani negli Stati Uniti. Il piano Individual è passato da 10,99 dollari a 11,99 dollari al mese, mentre il piano Family, che consente l’accesso a un massimo di sei membri per nucleo familiare, è aumentato di 3 dollari, da 16,99 a 19,99 al mese. Con questi aumenti, Spotify risulta essere leggermente più costoso rispetto al suo principale concorrente, Apple Music, negli Stati Uniti.
Ci sono rischi che anche in Italia aumenti il prezzo? Per il momento no; a giugno Spotify aveva annunciato aumenti di prezzo per alcuni Paesi il mese scorso, con l’Italia che non è stata inclusa in questa prima ondata. Già lo scorso anno, Spotify aveva aumentato i prezzi nei seguenti modi:
- Piano Premium Individual: aumento di 1 euro al mese, da 9,99 euro a 10,99 euro
- Piano Premium Duo: aumento di 2 euro al mese, da 12,99 euro a 14,99 euro
- Piano Family: aumento di 2 euro al mese, da 15,99 euro a 17,99 euro
- Piano per studenti: aumento di 1 euro al mese, da 4,99 euro a 5,99 euro