La fine del 2023 è ormai arrivata ed è tempo delle bollicine per salutare l’anno nuovo. Per le feste natalizie si stanno già stappando decine di milioni di bottiglie, più che di spumante però di champagne, che gli italiani sembrano preferire leggermente di più rispetto alle eccellenze italiane. Secondo i dati riportati da Repubblica, infatti, il fatturato delle bollicine francesi ha raggiunto lo scorso anno la quota totale di circa 7,3 miliardi di dollari e non dà segni di rallentamento. E gli italiani rivesto un ruolo di peso in questo settore delle importazioni provenienti dall’oltralpe.
I numeri
Nel 2022, già a tre mesi da Natale, le bottiglie di champagne in Italia erano quasi introvabili: lo scorso anno l’Italia ha importato 10,6 milioni di bottiglie per un giro d’affari di 247,9 milioni di euro.
Sebbene quest’anno i numeri sembrano essere frenati dall’aumento dei prezzi, le importazioni sono comunque cresciute, anche se in percentuale minore: nei primi sei mesi di quest’anno dalla Francia sono arrivate, infatti, circa 6,4 milioni di bottiglie, con un incremento del 12,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. La tendenza quindi rimane sempre in crescita, anche se lontana dai numeri record fatti registrare del giugno 2022, quando rispetto all’anno precedente c’era stato un boom di importazione di champagne del 65%.
In queste festività natalizie sulla tavola degli italiani non mancheranno nemmeno le bottiglie di spumante, che secondo i dati dell’Osservatorio Unione italiana vini-Ismea, saranno circa 936 milioni, sullo stesso livello di quelle vendute nel 2022, ma in aumento del 24% se si guarda al 2019.
Secondo quanto spiegato a Repubblica dal responsabile di Wine Monitor Nomisma, Denis Pantini, “il consumo di bollicine è in aumento, ma è una crescita a due facce: è vero che nei primi nove mesi il totale delle vendite di spumanti nella grande distribuzione è ancora positivo, ma è trainato dalle etichette generiche a scapito delle Dop, un risvolto della crisi economica e dei comportamenti dei consumatori volti al risparmio”.
“Per quanto riguarda invece lo champagne – ha aggiunto – nei primi 8 mesi di quest’anno le importazioni sono state pari a 7,4 milioni di bottiglie per un controvalore di 203 milioni di euro. Se confrontate con gli stessi valori dei primi 8 mesi del 2022, stiamo parlando di una crescita di ben il 40% a valore e del 14% a volume; il che significa che c’è stato un forte aumento del prezzo medio (+23%): nel 2022, infatti, ogni bottiglia di champagne importato costava mediamente 22,32 euro, quest’anno invece 27,47 euro” sostiene ancora Pantini (qui abbiamo scritto della stangata di Capodanno riportando i cibi che costano di più).
La selezione
Di seguito la selezione consigliata da Repubblica di 11 champagne al costo di meno di 60 euro (qui invece per conoscere i menù di Capodanno degli chef stellati):
MAISON Gaston Chiquet
Tradition Premier Cru
49 euro
MAISON Damien Hugot
“Hommage 1921”
50 euro
MAISON Veuve Clicquot
Cuvée Saint-Pétersbourg
52 euro
MAISON Moussé Fils
Les Vignes De Mon Village
55 euro
MAISON Pinot-Chevauchet
Blanc de Noirs Vieilles Vignes
55 euro
MAISON Louis Roederer
Collection 244
55 euro
MAISON Piper-Heidsieck
Essentiel Blanc de Noirs
58 euro
MAISON La Petite Vallée
Brut Premier Cru
60 euro
MAISON Nicolas Maillart
Platine Premier Cru
59 euro
MAISON Bruno Paillard
Première Cuvée
59 euro
MAISON Philipponnat
Royale Réserve
59 euro