Mercato libero dell’energia in crescita, ma le offerte convenienti sono poche: il report di Arera

Il 74,4% dei clienti luce e l’85,9% dei clienti gas hanno scelto il passaggio al mercato libero dell'energia, ma le offerte realmente convenienti sono relativamente poche

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 4 Agosto 2024 12:21Aggiornato: 4 Agosto 2024 16:52

Nel mercato libero dell’energia la maggior parte delle offerte risulta meno conveniente rispetto al servizio tutelato. Le offerte convenienti esistono, ma sono ancora limitate. È quanto emerge dall’ultimo monitoraggio effettuato da Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) relativo al mese di marzo 2024.

La crescita del mercato libero dell’energia

Questo lo stato dell’arte del mercato libero dell’energia a marzo secondo l’ultimo report dell’Autorità presieduta da Stefano Besseghini:

  • nel settore elettrico si è registrato il passaggio del 74,4% dei clienti domestici e dell’84,9% dei clienti Bt Altri usi. Si tratta di una crescita, rispettivamente, del +2,4% e del +2,3% rispetto alla rilevazione di settembre 2023;
  • nel settore del gas, in seguito alla conclusione del servizio di tutela, si parla dell’85,9% dei clienti domestici e del 98,1% dei condomini uso domestico con consumi inferiori ai 200.000 standard metri cubi. Si tratta di una crescita, rispettivamente, del +17,1% e del +21,7% rispetto a settembre 2023.

Arera spiega inoltre che a marzo 2024 nella gran parte delle Regioni italiane i clienti hanno scelto un contratto di libero mercato, sia per il gas che per l’elettricità. Questa la situazione:

Regione (migliaia) Maggiore Tutela Mercato Libero mar 23
Abruzzo 732 24,4% 75,6% +3,2%
Basilicata 282 26,1% 73,9% +3,4%
Calabria 1.033 28,6% 71,4% +3,1%
Campania 2.334 28,8% 71,2% +3,0%
Emilia-Romagna 2.310 21,0% 79,2% +2,9%
Friuli-Venezia Giulia 658 26,3% 73,7% +2,9%
Lazio 2.855 30,7% 69,3% +2,4%
Liguria 1.047 29,1% 70,9% +3,3%
Lombardia 5.002 21,9% 78,1% +3,4%
Marche 775 23,5% 76,5% +3,4%
Molise 172 26,6% 73,4% +2,7%
Piemonte 2.349 23,9% 76,1% +2,7%
Puglia 1.964 23,4% 76,6% +2,7%
Sardegna 903 28,1% 71,9% +2,8%
Sicilia 2.428 24,8% 75,2% +2,9%
Toscana 1.934 23,6% 76,4% +2,7%
Trentino-Alto Adige 567 25,2% 74,8% +7,1%
Umbria 431 25,4% 74,6% +2,4%
Valle d’Aosta 109 28,3% 71,7% +2,0%
Veneto 2.385 25,2% 74,8% +3,6%
Italia 30.251 24,9% 75,1% +3,1%

Mercato dell’energia dinamico

Il settore mostra un estremo dinamismo: per quanto riguarda l’elettricità, nel trimestre gennaio-marzo i clienti domestici hanno cambiato fornitore a un ritmo più elevato rispetto agli anni precedenti (+6,6%). Se il ritmo dovesse mantenersi costante nel resto del 2024 si arriverebbe a un tasso annuo del +26,3%, a fronte del +20,2% annuo del 2023. Circa tre cambi su quattro sono avvenuti nell’ambito del mercato libero e quindi riguardano clienti che erano usciti dalla maggior tutela già in passato.

Per quanto riguarda il gas, il tasso di cambio è stato del 5,5% (+1,77%). Quasi 9 clienti domestici su 10 erano usciti dalla tutela già in passato e hanno scelto di cambiare nuovamente venditore nel mercato libero.

Tra i clienti domestici, i più dinamici sono quelli delle fasce 18-29 anni, con un tasso di cambio fornitore nel periodo gennaio-giugno 2024 del 16,1%, nel settore elettrico, e del 11,1%, nel settore del gas naturale. Leggermente meno dinamici ma con tassi di cambio fornitore comunque sostenuti e abbastanza omogenei tra le varie fasce di età sono i domestici compresi tra i 30 e i 69 anni, i cui tassi di cambio fornitore per fascia età variano dal 15,6% al 15,9% nel settore elettrico e tra il 10,4% e l’11,0% nel settore del gas. Diversamente, a partire dai 70 anni i tassi di cambio fornitore risultano significativamente più bassi in entrambi i settori.

Nel corso della presentazione al Parlamento dello scorso luglio, il presidente di Arera aveva mostrato come la maggior tutela fosse ancora più conveniente rispetto al mercato libero.

Fedeltà allo stesso venditore

Inoltre, per il settore elettrico, la quota di clienti domestici in uscita dalla maggior tutela che scelgono un contratto di libero mercato con lo stesso venditore che esercita anche la maggior tutela, o con una società collegata, è molto elevata. In particolare, nel periodo gennaio-marzo 2024 tale quota è aumentata rispetto al 2023, ma comunque al di sotto del 50% sulle grandi reti: si parla del 46,2% (+3,7%). Per quanto riguarda le piccole reti di distribuzione la quota è del 59% (+7,8%). Pertanto, il vantaggio competitivo nell’acquisire clienti sul libero mercato in capo ai gruppi che operano anche nel servizio di maggior tutela è elevato.

Si ricorda infine che, per quanto riguarda la luce, da luglio a settembre la bolletta della luce ha subito un aumento del 12% per i clienti vulnerabili.