Manovra 2026 all’esame del Senato, dagli affitti brevi alle banche: le possibili modifiche

Le principali modifiche sul testo della Manovra 2026, previste dagli emendamenti dei partiti di maggioranza attesi all'esame del Senato

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

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Lavori in corso sulla Legge di Bilancio. Dal testo licenziato il 17 ottobre dal Consiglio dei Ministri, il Governo ha già apportato diversi correttivi sulla Manovra 2026, che è attesa adesso all’esame del Senato con la possibilità di ulteriori modifiche tramite emendamenti in Commissione o in Aula.

In ballo ci sono soprattutto alcune delle tematiche più contese tra i partiti di maggioranza, dall’aumento della cedolare secca per gli affitti brevi al contributo alle banche, dall’innalzamento dell’età pensionabile alle forze dell’ordine, fino alle richieste dei Comuni.

Il tesoretto per gli emendamenti alla Manovra

Sarebbero di 100 milioni di euro annui le risorse in dotazione per gli emendamenti alla Manovra 2026 da 18,7 miliardi, come previsto nel ddl all’articolo 132.

Un tesoretto esiguo che dovranno farsi bastare i gruppi di lavoro sia dei partiti di maggioranza, sia delle opposizioni, nella corsa alle modifiche del testo, tentando anche di stiracchiare le coperture già consolidate dalla bollinatura della Ragioneria di Stato.

L’ultimo passaggio del calendario della Manovra ha visto il testo approdare in commissione al Senato, dove la Legge di Bilancio sarà passata al setaccio e inizierà il lavoro sugli emendamenti.

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La tassa sugli affitti brevi

Al centro delle trattative della maggioranza spicca in particolare il dibattito sull’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi per la prima casa dal 21% al 26%, per il quale sia Forza Italia sia la Lega hanno espresso netta contrarietà.

Il ministro degli Esteri e segretario degli azzurri, Antonio Tajani, ha affermato senza mezzi termini che darà battaglia in Parlamento per cancellare questa norma, che non sarebbe stata discussa in precedenza. Un’intenzione manifestata chiaramente anche dall’altro vicepremier Matteo Salvini, nonostante le resistenze del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

I negoziati tra alleati avrebbero prodotto le prime modifiche sull’aggravio fiscale, prima rivolgendolo soltanto a chi affitta tramite agenzie e portali di intermediazione (come Airbnb e Booking) e poi con l’ipotesi di abbassare l’aliquota contestata al 23%.

Gli emendamenti dei due partiti sarebbero già in fase di preparazione, ma l’alleato Maurizio Lupi avrebbe lanciato con Noi moderati una proposta per risolvere in modo alternativo la questione: sfruttare i 100 milioni attesi dalla tassa per fissare una cedolare secca al 15% sugli affitti a lungo termine.

I nodi banche e dividendi

Meno sintonia tra Tajani e Salvini sul prelievo al comparto creditizio, un tema che ha provocato la spaccatura interna al Governo, ma che dovrebbe essere chiuso senza ulteriori modifiche all’accordo sul contributo da circa 11 miliardi alle banche stretto con l’associazione Abi.

Forza Italia ha intanto aperto un altro fronte di scontro nella maggioranza, sull’aumento della tassazione dei dividendi, che dovrebbe prevedere un imposizione fiscale superiore alle società con con quote di partecipazione sotto la quota del 10%.

Il partito di Tajani vorrebbe intervenire con una modifica, ma la misura permette alla Manovra di ricavare un 1 miliardo di copertura e sembrerebbe blindata.

Il capitolo forze dell’ordine

Tra le prime misure emendate nella legge di Bilancio potrebbe essere compreso anche l’innalzamento dell’età pensionabile per le forze dell’ordine, di 3 mesi dal 2026 e di 4 mesi dal 2027, che ha scatenato le proteste dei sindacati del comparto.

Matteo Salvini avrebbe chiesto al suo gruppo parlamentare di elaborare una soluzione più graduale in un pacchetto dedicato al reparto “sicurezza”, che dovrebbe comprendere anche un piano di assunzioni straordinario per sopperire alle oltre 10mila unità mancanti in organico, come chiesto dalle sigle di categoria.