Una manovra da circa 18 miliardi di euro l’anno per il triennio 2026-2028. È quanto prevede il Documento programmatico di bilancio (Dpb) presentato in Consiglio dei ministri dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Il cuore della legge di bilancio è la riduzione dell’aliquota Irpef dal 35% al 33%, mentre sullo sfondo proseguono le trattative per un contributo straordinario di circa 4,5 miliardi dal settore bancario e assicurativo.
Indice
Il taglio dell’Irpef
Il documento, che deve essere inviato a Bruxelles entro il 15 ottobre, stanzia risorse per una serie di interventi prioritari.
È confermato il taglio dell’Irpef, con uno stanziamento complessivo di circa 9 miliardi nel triennio. La misura, che punta a un taglio di due punti della seconda aliquota, dal 35% al 33%, per i redditi compresi tra 28mila e 50mila euro, porterà un beneficio massimo di 440 euro per i lavoratori dipendenti. Secondo fonti di governo, la sterilizzazione potrebbe essere fissata a una soglia di reddito molto alta: 200 mila euro. La misura dovrebbe avere un costo di circa 2,5 miliardi, quindi meno dei 4-5 miliardi che sarebbero stati necessari se la misura fosse stata estesa fino a 60mila euro.
Sanità e bonus edilizi, le ultime novità
La manovra stanzierà nel triennio circa 3,5 miliardi per la famiglia e per il contrasto alla povertà. Per favorire l’accesso a determinate prestazioni agevolate, inoltre, si introduce una revisione della disciplina per il calcolo dell’Isee, che interviene sul valore della casa e sulle scale di equivalenza, con effetti complessivi di quasi 500 milioni di euro annui.
In tema sanità, oltre ai rifinanziamenti già previsti (oltre 5 miliardi per il 2026-2027 e 7 per il 2028), vengono aggiunti 2,4 miliardi per il 2026 e 2,65 per il biennio successivo. La sterilizzazione della plastic e sugar tax è prorogata al 31 dicembre 2026. Per il 2026 sono previsti inoltre 2 miliardi per favorire l’adeguamento dei salari al costo della vita.
Tutto invariato invece per il bonus edilizio: prorogate per il 2026 le stesse condizioni previste per il 2025. Prevista la pace fiscale per il 2023, ma con l’esclusione di chi non ha mai presentato la dichiarazione dei redditi come riferiscono fonti di governo.
In arrivo anche il contributo di banche e assicurazioni
Fonti di governo segnalano che in manovra è previsto un contributo straordinario di circa 4,5 miliardi dai settori bancario e assicurativo. Secondo quanto si apprende, la trattativa non sarebbe ancora chiusa.
L’Abi (Associazione Bancaria Italiana), riunitasi ieri sera, ha affermato la propria disponibilità a “proseguire in via straordinaria nei contributi poliennali”, ma punta a una soluzione “concordata” sul modello dello scorso anno, respingendo tassazioni straordinarie. In manovra troverà spazio anche una “pace fiscale” per tutto il 2023, che tuttavia – secondo le stesse fonti – escluderà i contribuenti che non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi.
Sul tavolo resta tuttavia il nodo politico, ma soprattutto numerico. La Lega pretende un gettito di 5 miliardi, a copertura delle misure annunciate in Manovra, mentre dal comunicato dell’associazione dei bancari non emerge alcuna cifra.

Giorgetti: “permangono forti elementi di incertezza”
In una nota del Mef diffusa dopo il Cdm, il ministro Giorgetti ha sottolineato come la manovra agisca in un “contesto di forte incertezza“. Nella nota diffusa dal Mef si scrive:
L’impegno del Governo, in questo scenario, è proseguire da un lato nell’azione di sostegno del potere di acquisto delle famiglie, delle imprese e per il sociale, dall’altro assicurare la sostenibilità della finanza pubblica. Essa è coerente con il percorso della spesa netta indicato nel Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 e confermato nel Documento programmatico di finanza pubblica 2025.
Le discussioni con il Mef e le strutture tecniche proseguiranno nei prossimi giorni. Un nuovo esame è previsto per venerdì, con l’obiettivo di definire ulteriormente la questione.