Rivedere le scadenze del Pnrr, nell’interesse di tutti i partner europei. È quanto sostenuto dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante il suo intervento all’assemblea generale di Unione italiana vini, in cui ha sostenuto la necessità di “una più puntuale tempistica” del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Una dichiarazione che ha però offerto il fianco scoperto al Pd, che è andato all’attacco con il responsabile economico del partito Antonio Misani.
L’appello sul Pnrr di Giorgetti
“Io non ho paura di mettere in discussione decisioni europee. Non ho timore ad affermare nelle sedi europee, che serve una più puntuale tempistica del Pnrr, sarebbe più utile alle imprese e all’Europa”, ha affermato il ministro, ospite dell’evento Uiv di Roma.
“Sarebbe stato più razionale prevedere una scadenza temporale più normale“, ha sostenuto Giorgetti, che ha sottolineato come “nella incerta definizione della governance europea il ruolo che ha l’Italia è determinante e si riflette sulla dinamica economica”.
All’uscita dall’assemblea dell’Uiv, rispondendo alla possibilità di una proroga oltre il 2026 della scadenza del Pnrr, il ministro dell’Economia ha risposto: “Hanno già detto di no, ne riparliamo tra un anno”.
“L’Europa non può vivere con decisioni prese solo nell’emergenza, vedi il caso del Pnrr con un debito europeo messo in piedi in fretta e furia che ha creato una politica keynesiana all’amatriciana” ha detto ancora Giorgetti, ritenendo come il modello della globalizzazione sia in crisi, come si percepisce al G20 “dal diverso pensiero tra il club dei vecchi ricchi e il club dei nuovi ricchi o ex poveri”.
Parole che, per il senatore del Pd Antonio Misani, rivelano le difficoltà del Governo Meloni a tenere il passo nella realizzazione del Piano di ripresa.
“La richiesta del ministro Giorgetti di rivedere le scadenze del Pnrr è una ammissione ufficiale di ciò che tanti dicono ufficiosamente: l’Italia è in ritardo e, nonostante la revisione del Piano, non rispetterà la tempistica prevista – ha scritto sui social il responsabile economico del Partito democratico – Con tanti saluti ai proclami trionfalistici della premier Meloni e del suo collega Fitto”.
Il punto sull’economia di Giorgetti
Prendendo parte per oltre un’ora all’assemblea dell’Unione italiana vini, Giorgetti ha affrontato diverse tematiche, a partire dal più generale stato di salute dell’economia italiana che mostra “da un lato una crescita che è perfettamente in linea con le previsioni del Governo che erano state contestate da tutti, e dall’altro la finanza pubblica che abbiamo ricondotto su un sentiero realistico e sostenibile”.
Il responsabile del Mef ha affermato che “l’obiettivo non è portare il bilancio in pareggio, ma riportare il saldo primario in pareggio, questo sì ,non creare nuovo debito al netto del servizio degli interessi, da lasciare ai sempre meno italiani che dovranno onorarlo”.
“Oggi c’è un clima, un sistema Italia ideale per investire e produrre” ha aggiunto infine Giancarlo Giorgetti, ritenendo che se uno pensa oggi a un luogo ideale per un investimento probabilmente l’Italia “rappresenta un luogo di maggiore interesse rispetto ad altri paesi e lo possiamo dire dopo anni nel quale siamo stati la pecora nera”.