Il rublo crolla ai minimi da giugno dopo una faticosa ripresa: cosa succede alla moneta russa

La guerra in Ucraina ha causato un altro crollo del rublo, la moneta russa, che ha bruciato in un fine settimana i guadagni di due mesi

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Crolla il valore del Rublo. La moneta russa ha subito un duro contraccolpo dall’inizio della guerra in Ucraina, ma lentamente, grazie a una politica monetaria molto aggressiva da parte della Banca centrale russa, era riuscito a riprendere parzialmente il proprio potere d’acquisto. Durante il fine settimana però è crollato a livelli che non si vedevano almeno da giugno scorso.

La ragione principale è l’operazione oltre confine dell’esercito ucraino nella regione russa di Kursk. Le forze armate di Kiev hanno preso completamente di sorpresa le guardie di confine di Mosca, stabilendo il controllo su centinaia di chilometri quadrati di territorio. Nonostante il fattore sorpresa sia ormai svanito, nuovi fronti si starebbero aprendo all’interno del territorio russo.

Il valore del rublo crolla

Il rublo, la valuta corrente in Russia, ha perso in pochi giorni quasi il 4% del suo valore, attestandosi nel fine settimana a circa 1 centesimo di dollaro. Dati paragonabili a quelli di inizio giugno, quando la moneta era ancora a metà della sua rincorsa che l’aveva portata ad apprezzarsi di circa il 10%. Si tratta quindi di un crollo molto repentino che brucia quasi metà dei risultati degli ultimi mesi, sostenuti da interventi difficili della banca centrale Russa.

La storia recente del rublo è stata molto travagliata. Il suo punto più basso in fatto di confronto con il dollaro statunitense è stato subito dopo l’invasione dell’Ucraina, ma nei mesi immediatamente successivi il picco del prezzo del gas aveva riportato la valuta dal baratro dei 7,5 millesimi di dollaro che aveva raggiunto fino a 16 centesimi. Con la fine della speculazione sul gas però, il flusso di denaro estero verso la Russia è terminato e di conseguenza la Banca centrale si è trovata a dover emetter senza coperture un numero molto alto di rubli, per finanziare lo sforzo bellico.

Comincia quindi un calo inarrestabile del valore del rublo che dura praticamente da un anno e che costringe la Banca centrale russa a interventi sempre più difficili e complessi per stabilizzare la valuta. Il fondo viene raggiunto il 6 ottobre 2023, quando il rublo scende nuovamente sotto il centesimo di dollaro. Il suo valore si è quasi dimezzato in un anno, ma da quel momento fino alla metà del 2024, le istituzioni finanziarie del Paese sembravano essere state in grado di mantenere una certa stabilità della moneta.

L’invasione della Russia da parte dell’Ucraina

A far precipitare nuovamente la situazione è stata ancora una volta la guerra in Ucraina. L’esercito di Kiev, nella notte tra il 6 e il 7 agosto, ha travolto i check point di confine della regione russa di Kursk, prendendo posizione tra i 15 e i 30 chilometri di profondità in pochi giorni. Quella che sembrava una delle tante operazioni estemporanee dell’esercito ucraino in territorio nemico si è trasformata di fatto in una contro-invasione, che non sembra volersi fermare.

Nelle ultime ore dell’11 agosto infatti è arrivata la notizia che i governatori delle regioni di Kursk e di quella adiacente di Belgorod hanno ordinato ai civili di alcuni distretti di confine fino ad ora risparmiati dalle ostilità di evacuare immediatamente le loro case in virtù di movimenti al confine con l’Ucraina.