Seduta piatta per l’Europa, Milano chiude in negativo ma ottima prova per Unicredit

Segno meno per le Borse europee in avvio di giornata, all'indomani dei nuovi record di Wall Street e gli stimoli economici della Cina

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Questa diretta è stata chiusa alle 18 di mercoledì. Qui le ultime notizie di giovedì 26 settembre in diretta.

La cautela ha dominato i mercati europei, che hanno chiuso la seduta in calo. A Piazza Affari, l’indice principale ha terminato sotto la parità con un ribasso dello 0,12%. Unicredit si è distinta, chiudendo in vetta con un guadagno dell’1,64%. Il titolo è stato sostenuto dalle dichiarazioni del CEO Andrea Orcel, che ha annunciato per il 2024 un utile netto previsto “oltre i 9 miliardi”, rivisitando al rialzo le precedenti stime che indicavano un risultato superiore agli 8,5 miliardi. Bene anche Prysmian a +2,01%.

Nexi continua a mostrare segni di debolezza, perdendo il 3,11% in questa seduta e accumulando una perdita superiore al 2% nell’ultima settimana. In flessione anche Stellantis (-1,5%), complice le speculazioni riguardanti il cambio di Ceo e l’annuncio di uno sciopero di otto ore nel settore automotive, previsto per il 18 ottobre.

Cosa aspettarsi nei prossimi giorni

Oltreoceano, dopo il forte calo della fiducia dei consumatori emerso martedì, gli investitori guardano ai dati chiave delle prossime sedute, tra cui domani la terza lettura del Pil e venerdì il dato sul Pce, previsto comunque da alcuni membri della Fed in forte calo. In questo quadro ci si interroga già sulle prossime mosse delle banche centrali con i numeri uno di Fed e Bce che parleranno domani, in particolare alla luce dei deboli dati macro per la congiuntura europea.

Borse ore 12: a Milano spicca Unicredit che rivede il target di utile 2024

I mercati azionari europei mostrano una certa debolezza, con Francoforte in calo dello 0,46%, Parigi giù dello 0,55%, e Milano che segna una flessione dello 0,12% a 33.840 punti alle 12. Tra i titoli più penalizzati, si evidenziano Stmicroelectronics (-1,17%), Stellantis (-1,10%) e Nexi (-1,35%). In controtendenza, Unicredit si distingue con un incremento dell’1,88%: il titolo, dopo un avvio debole, vola in testa al listino dopo le parole del ceo Andrea Orcel che ha rivisto al rialzo il target di utile 2024 e ha sottolineato che l’investimento in Commerzbank, in ogni caso, sarà profittevole.

Deutsche Bank si sfila da Commerzbank

Gli investitori rimangono indecisi sul da farsi, influenzati dalle tensioni geopolitiche e dai dati poco incoraggianti provenienti dagli Stati Uniti. Il dato sulla fiducia dei consumatori ha mostrato una significativa diminuzione di 6,9 punti, scendendo a 98,7 rispetto alle attese di un aumento a 104,0. Questo rappresenta la più forte flessione mensile registrata negli ultimi tre anni.

Intanto Deutsche Bank si sfila da un eventuale acquisto di Commerzbank, eliminando un potenziale concorrente di UniCredit nella gara per la banca tedesca. “‘Penso che abbiamo ancora del lavoro da fare prima di essere davvero pronti a partecipare al consolidamento”, ha dichiarato il direttore finanziario di Deutsche Bank, James von Moltke.

Borse ore 9: le tensioni in Libano e Cina fermano i mercati europei

Le borse europee aprono in ribasso, appesantite dalle crescenti tensioni geopolitiche su diversi fronti, tutto questo nonostante Wall Street continui a raggiungere nuovi massimi e la Cina beneficia degli stimoli economici recentemente annunciati. Milano vede il Ftse Mib in flessione dello 0,39%, Parigi cede lo 0,6%, Francoforte lo 0,7%, Amsterdam lo 0,37% e Madrid lo 0,5%.

A Milano male le banche

A Piazza Affari si registrano ribassi per le banche, come Mps (-1,22% a 4,94 euro), Bper Banca (-1,28% a 4,85 euro), Nexi (-1,22% a 6,15 euro) e Unicredit (-0,48% a 37,08 euro), ancora alle prese con l’acquisizione di Commerzbank e le critiche del governo tedesco. Male anche Banca Generali (-0,45% a 40 euro) che ha ricevuto adesioni all’Opa pari al 69% del capitale di Intermonte, che rimane stabile a 2,98 euro.

Infine, tra i titoli del settore oil, Eni arretra dello 0,14% a 14,14 euro. Giappone e Italia sarebbero in trattative per firmare un memorandum d’intesa che prevede l’acquisto da parte di Tokyo di forniture di gas naturale liquefatto dal colosso oil, secondo quanto ha riportato l’emittente pubblica giapponese NHK. Viceversa Tenaris sale dello 0,62% a 13,89 euro: dopo l’Investor Day Santander ha alzato il giudizio sul titolo a neutral.

Capitolo rialzi: Prysmian ha registrato un incremento dell’1,05%, con il titolo che ha raggiunto i 65,14 euro, mentre il lusso continua ad andare bene con Brunello Cucinelli, che è salito dello 0,88% a 86 euro, e Moncler a 0,33%, portando il suo valore a 49,33 euro.

Interpump Group ha aperto con un aumento dello 0,66% a 39,92 euro, mentre Tenaris ha segnato un rialzo dello 0,51%, attestandosi a 13,875 euro, seguita da Iveco Group, che è cresciuta dello 0,44% a 9,166 euro. Altri rialzi minori si sono osservati per Stmicroelectronics, in crescita dello 0,24% a 25,35 euro, e Diasorin, che ha visto un aumento dello 0,20% raggiungendo i 102,60 euro. Anche Leonardo e Inwit hanno registrato lievi incrementi, rispettivamente dello 0,19% e dello 0,18%, chiudendo la seduta a 20,81 euro e 10,89 euro.

I venti di guerra frenano le borse

Borse in affanno oggi, con il quadro geopolitico che resta complesso e che frena gli investitori: proseguono i raid israeliani in Libano, con Hezbollah che ha colpito Tel Aviv con un missile per la prima volta, mentre la Cina ha testato un missile balistico intercontinentale, un evento che non si verificava da 44 anni. Un missile balistico intercontinentale, progettato per trasportare testate nucleari, ha una gittata operativa fino a 15 mila chilometri che gli consentirebbe di raggiungere gli Stati Uniti.

Lo scenario attuale non sembra offrire particolari stimoli per nuovi rialzi, mentre l’attenzione si concentra sulla prossima mossa della Bce prevista per ottobre, soprattutto in considerazione dei deboli dati macroeconomici che caratterizzano la congiuntura europea. Negli Stati Uniti, invece, l’attenzione è rivolta agli indicatori economici chiave, come il Pce e il Pil, che nei prossimi giorni forniranno indicazioni più chiare sull’andamento dell’economia americana.

Spread a 133 punti

Lo spread tra il Btp decennale italiano e il Bund tedesco ha registrato un lieve calo all’avvio del mercato secondario telematico Mts, scendendo a 133 punti base rispetto ai 134 punti della chiusura del giorno precedente. Il rendimento del Btp decennale di riferimento è rimasto stabile al 3,47%, in linea con il valore di chiusura della seduta precedente.