Multe no vax, autonomia differenziata, Ucraina: tutti i dossieri 2025 del governo Meloni

Maggioranza alle prese con il Dl Milleproroghe e Ucraina, ma anche il referendum per l'autonomia differenziata e come reperire i fondi

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 5 Gennaio 2025 12:02

Dopo la pausa natalizia, conclusasi con l’intensa e complessa discussione sulla legge di bilancio, il Parlamento si prepara a riprendere i lavori. La Camera si riunirà martedì 7 gennaio per esaminare alcuni disegni di legge di ratifica di trattati internazionali, mentre il Senato riprenderà il 8, a sole 24 ore dalla consueta conferenza stampa di fine anno della premier Giorgia Meloni, posticipata quest’anno al 9 gennaio.

Via le multe ai no vax, ma dove reperire i fondi?

I due rami del Parlamento dovranno procedere alla conversione di quattro decreti legge, alcuni dei quali potrebbero suscitare tensioni tra le forze politiche. Tra questi, il “Milleproroghe”, in discussione al Senato, che prevede, tra le altre cose, l’annullamento delle multe per i “no vax”; nel gennaio 2022 il Governo Draghi aveva approvato un decreto che introduceva l’obbligo vaccinale contro il Covid-19, con una multa se non si rispetta questa norma. Lo Stato mette a bilancio le multe, pari a 150 milioni di euro di entrate.

Ora per annullarle bisogna togliere dal bilancio questi soldi, di fatto spendendo fondi pubblici che però ad oggi non ci sono; un problema che il Governo Meloni ha avuto negli anni scorsi e anche quest’anno con la Legge di Bilancio 2025.

Stanziati 13 milioni al Fondo di Sostegno per l’Energia dell’Ucraina

Tra i temi c’è anche il Dl Ucraina, che proroga gli aiuti militari a Kiev. Nelle ultime settimane del 2024 è stato approvato il decimo pacchetto di aiuti all’Ucraina, con la Manovra che stanzia 13 miliardi di aiuti.

E sempre in tema stanziamenti, su indicazione del Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, l’Italia ha destinato 13 milioni di euro al Fondo di Sostegno per l’Energia dell’Ucraina. “Il contributo italiano – uno dei più significativi da parte di un singolo Paese – aiuterà a stabilizzare le forniture elettriche per milioni di ucraini colpiti dalla guerra, in questo periodo difficile”, spiega la Farnesina in una nota.

Come reperirà il governo i fondi per l’autonomia differenziata

Un altro elenco di temi potenzialmente delicati, destinato ad arricchirsi nei prossimi giorni con altri dossier che sicuramente susciteranno discussioni, riguardano la pronuncia della Consulta, prevista per il 13 gennaio, sull’ammissibilità dei referendum, tra cui quello sull’autonomia differenziata, a temi come il Jobs Act, la cittadinanza e le garanzie negli appalti.

Sull’autonomia differenziata si è parlato molto nei mesi scorsi, con diverse regioni contrarie e che hanno fatto partire un referendum che ha raggiunto un milione e 300 firme. Uno dei punti più contestati della proposta riguarda il finanziamento dei livelli essenziali di prestazione (Lep), che rappresentano gli standard minimi di servizio necessari per garantire l’attuazione dei “diritti sociali e civili” tutelati dalla Costituzione italiana. Ma come verranno finanziati?

Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, in un’intervista al Sole 24 Ore, aveva affermato che alcuni dei fondi possono arrivare da una spending review regionale che stani le inefficienze: “la spesa pubblica, secondo i dati di Bankitalia del 2023, si aggira intorno ai 1.150 miliardi e che le prestazioni ai cittadini vengono già erogate. Il problema è proprio dato dal fatto che in alcuni casi vengono erogate male, qui è il nocciolo della questione e la sfida verso l’efficienza”, aveva affermato il ministro.

Le altre carte sul tavolo, dal premierato alle elezioni regionali

Restano ancora da risolvere diversi nodi, tra cui quello delle riforme. Nel calendario della Camera dovrebbe tornare a far capolino il tema del Premierato. Non senza sorprese potrebbe rivelarsi anche la partita sulla giustizia, con il centrodestra pronto ad accelerare sulla separazione delle carriere, mentre l’Anm si prepara a una dura battaglia.

Rimane inoltre in sospeso il dossier sull’eventuale rinvio delle elezioni regionali, previste per il 2025 in Campania, Puglia, Marche, Toscana, Veneto e Val d’Aosta.