Il Parlamento svizzero ha approvato la revisione dei confini con l’Italia nella zona di Plateau Rosa, in Valle d’Aosta, nella zona del Cervino. Nei prossimi giorni le Camere italiane dovranno fare lo stesso, per tracciare la nuova divisione tra i due Paesi. Lo spostamento è dovuto allo scioglimento dei ghiacciai alpini causato dal riscaldamento globale e “ingrandirà” la Svizzera.
La dichiarazione congiunta dei due Paesi su questo nuovo accordo segnala la sua importanza per difendere gli interessi economici delle imprese che si trovano nella zona interessata dallo spostamento di confine. Quella del Cervino è infatti una delle aree a maggiore densità di impianti sciistici per Italia e Svizzera e ogni anno fattura decine di milioni di euro.
Avanza il confine svizzero: l’impatto economico sugli impianti sciistici
È in corso di approvazione l’accordo per lo spostamento del confine tra Italia e Svizzera. La federazione elvetica si ingrandirà di alcuni metri quadrati, spostando la linea di demarcazione con il nostro Paese poche decine di metri a sud. L’area interessata è quella a sud est del monte Cervino, tra le più rilevanti delle Alpi per quanto riguarda il turismo sciistico.
Lo spostamento del confine è stato deciso proprio per tutelare gli interessi economici delle aziende che gestiscono gli impianti e che operano nella zona. Un complesso tra i più densi di piste e funivie di tutta Europa, con un fatturato molto significativo. La Cervino Spa, che gestisce gli impianti di risalita di Breuil-Cervinia, Valtournenche, Torgnon e Chamois ha chiuso l’ultimo esercizio, da giugno 2023 a maggio 2024, con ricavi per 42,2 milioni di euro e una crescita del 13% rispetto all’anno precedente.
Negli ultimi anni, però, la fusione dei ghiacciai alpini ha comportato alcune situazioni di incertezza per una parte di questi impianti e delle strutture presenti in zona. L’esempio più spesso citato è quello del Rifugio Guide del Cervino, che si trova con una parte del proprio territorio in Svizzera e un’altra in Italia. Anche se i buoni rapporti tra i due Paesi permettono lo svolgimento delle attività sciistiche senza problemi, il nuovo accordo risolverà alcune questioni di incertezza amministrativa.
Perché si deve cambiare il confine tra Italia e Svizzera
I confini, spesso molto antichi, tra gli Stati europei sono definiti da trattati che li tracciano seguendo le linee di importanti elementi naturali del territorio. Fiumi e catene montuose sono tra i più comuni, ma in entrambi i casi emergono rischi che possono creare incomprensioni tra i Paesi. Il confine tra Svizzera e Italia è definito dallo spartiacque delle Alpi.
La logica è semplice: dalle vette alpine scendono ruscelli e corsi d’acqua che nascono dai ghiacciai, dai nevai e dalle altre nevi perenni. Il territorio in cui l’acqua scende a sud è italiano, quello in cui scende a nord è svizzero. Negli ultimi anni però i ghiacciai si sono ritirati, cambiando lo spartiacque e, di conseguenza, il confine.
L’attuale accordo tra Italia e Svizzera è stato raggiunto nel 2023, dopo una trattativa non semplice tra i due governi. I dettagli saranno resi noti soltanto quando anche il Parlamento italiano ratificherà il nuovo confine.