Caro-energia, Pichetto Fratin mira a 600 milioni dalle aste Ets

Il governo prepara un decreto anti rincari energia con fondi Ets, uniformità prezzi gas, bonus sociale ampliato, nodi idroelettrici e spinta forte alle rinnovabili

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 23 Febbraio 2025 20:48

Il governo prova a domare la giungla del caro-energia, sfoderando un decreto che strizza l’occhio alle imprese più sofferenti del Belpaese. Da ambienti vicini al dicastero guidato da Gilberto Pichetto Fratin trapela che il nuovo provvedimento punta dritto ai portafogli dell’Europa: sul tavolo ci sono circa 600 milioni di euro, freschi di asta Ets, quel sistema che mette a pagamento l’inquinamento industriale. Una partita delicata, tra ecologia e casse dello Stato, che promette scintille.

La misura, orchestrata a quattro mani dal dicastero dell’Economia e da quello dell’Ambiente, punta a dare ossigeno alle industrie energivore strette nella morsa del caro bollette, senza però dimenticare quelle piccole e medie imprese che navigano a vista tra fatture e rincari. La scelta di attingere direttamente dal tesoretto europeo delle aste sulle emissioni sembra una furbata contabile per mettere le mani su risorse fresche senza ritoccare ulteriormente le tasche già stremate dei contribuenti.

Prezzi del gas, verso una riduzione delle differenze tra Italia ed Europa

Sul tavolo del governo c’è anche una mossa audace per tagliare i costi del gas naturale. Si studia infatti una sorta di matrimonio forzato tra il prezzo italiano (il famoso Psv, oscuro ai più ma ben noto ai tecnici delle bollette) e l’indice Ttf, riferimento principe dei mercati europei con base ad Amsterdam. Una strategia che, se azzeccata, potrebbe abbassare drasticamente e in tempi record il peso delle bollette, facendo finalmente tirare un sospiro di sollievo anche a chi paga l’elettricità come se fosse champagne.

Novità in vista per settore idroelettrico e distribuzione gas

Nel pacchetto delle norme in discussione emergono ulteriori interventi settoriali. In particolare, si lavora a misure specifiche che riguardano la gestione delle risorse idroelettriche, ambito fondamentale per la produzione energetica nazionale. Allo stesso tempo, viene valutata una riduzione degli oneri legati alla distribuzione del gas naturale, con l’intento di alleggerire ulteriormente il peso economico per imprese e famiglie.

Bonus sociale e nuove soglie Isee

Tra le misure ormai date per certe c’è l’incremento del limite Isee necessario per accedere al bonus bollette, che passerà dagli attuali 9.500 euro a 15.000 euro. Tale intervento, anticipato dal Ministro Gilberto Pichetto Fratin, peserà per circa 1,5 miliardi sul bilancio statale.

Rimane aperto il complesso tema delle concessioni idroelettriche, molte delle quali in scadenza entro il 2029. Gli operatori elettrici sono pronti a mettere sul tavolo investimenti per circa 15 miliardi, condizionati però dal via libera europeo. Le grandi imprese, che già beneficiano di strumenti agevolati per l’acquisto di energia come l’energy release, chiedono ulteriori interventi per accedere all’idroelettrico a prezzi ridotti. Tuttavia, la questione è complicata dalle eventuali modifiche ai canoni regionali e dall’ipotesi di nuovi ingressi di operatori esteri.

La spinta verso le rinnovabili per abbassare le bollette

Secondo le associazioni di categoria del settore elettrico, la strada più efficace per ridurre strutturalmente i costi energetici passa dall’ampliamento rapido della produzione da fonti rinnovabili, in particolare fotovoltaico ed eolico. Altro tema è il revamping degli impianti già operativi, che consentirebbe di incrementare la capacità produttiva senza ulteriori interventi sul territorio. Queste alternative potrebbero delineare nuove dinamiche nelle relazioni tra produttori e consumatori industriali, da chiarire all’interno degli equilibri associativi.