La Borsa del 4 settembre, Milano a +0,5% ma l’Ops Mps-Mediobanca non scalda i mercati

All'indomani del rilancio deciso da Siena, che alla proposta di scambio in azioni ha aggiunto 0,9 euro in contanti, le adesioni hanno fatto uno scatto in avanti

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.

  1. Milano chiude in positivo

    A Piazza Affari il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,49% sostenuto dal rally di Tim, maglia rosa a +4,89%, dopo che Blackrock ha ufficializzato la partecipazione del 5,1% nel capitale del gruppo delle tlc.

    Bene anche Generali (+2,08%), premiata dal giudizio degli analisti di Morgan Stanley, Banca Mediolanum (+2,5%) e Buzzi (+2,01%), mentre hanno perso terreno Leonardo (-4,02%) e Diasorin (-3,17%). Continuano a perdere quota Mps (-2,29%) e Mediobanca (-1,88%): il rilancio cash dell'offerta di Siena, che ha superato la soglia minima di efficacia, non sembra scaldare il mercato.

  2. Milano avanti ma scendono Mps e Mediobanca

    Proseguono in rialzo le Borse europee al giro di boa di metà seduta, con l'eccezione del Cac di Parigi, in calo dello 0,14% con il tonfo di Sanofi (-10,3%). Il Ftse Mib di Milano avanza dello 0,39%, il Dax di Francoforte dello 0,7%, sopra la parità anche l'Ibex di Madrid (+0,55%), il Ftse 100 di Londra (+0,18%) e l'Aex di Amsterdam (+0,69%).

    A Milano continuano le vendite su Mps (-3,35%) e Mediobanca (-2,92%): la prima sconta il venir meno dell'appeal speculativo sul titolo, la seconda scende di riflesso in scia agli arbitraggi sul concambio. Oggi il cda di Piazzetta Cuccia ha nuovamente bocciato l'Opas lanciata da Siena, nonostante il rilancio cash di Rocca Salimbeni.

    In buon progresso Generali (+1,56%), con Morgan Stanley che ha riavviato la copertura sul titolo con giudizio "Overweight" e target price a 37,50 euro. Acquisti anche su Pirelli (+1,08%) che dal 22 settembre dirà addio al Ftse Mib: al suo posto è pronto l'ingresso di Lottomatica.

  3. Mediobanca boccia ancora l'Opas di Mps, anche dopo il rilancio

    Nuova bocciatura dell'Opas di Mps da parte del cda di Mediobanca anche alla luce del rilancio cash di Rocca Salimbeni. È questo l'esito al termine della riunione del board a Piazza Cuccia.

    Nel comunicato, si legge che il cda "anche tenendo conto dei dati di mercato più aggiornati, dei dati contabili nel frattempo pubblicati e dell'evoluzione delle stime di dati economico-patrimoniali prospettici 2025-2028 relativi a Mps", conferma "gli assunti metodologici e le conclusioni svolte" già in passato. Tradotto, il board ribadisce che l'offerta "risulta priva di razionale industriale, nonché priva di convenienza per gli azionisti di Mediobanca".

  4. Senza direzione le Borse europee

    Alle 9:30 il Ftse Mib sale dello 0,07%, il Dax di Francoforte dello 0,23%, più deboli il Cac di Parigi (-0,33%) e il Ftse 100 di Londra (-0,14%). Sopra la parità l'Ibex di Madrid (+0,13%), l'Aex di Amsterdam (+0,34%).

    Rimane alta l'attenzione anche sul fronte dei dazi, con il presidente, Donald Trump, che ha presentato un ricorso alla Corte Suprema per ottenere una rapida pronuncia su gran parte delle tariffe introdotte dalla sua amministrazione e che sono state ritenute illegali da una corte d'appello Usa.

  5. In calo Leonardo

    Sul fronte opposto, tra i titoli in calo si segnala Leonardo, che ha perso l’1,85% scendendo a 48,29 euro. Flessione anche per Prysmian, a 74,70 euro (-1,01%), mentre Buzzi è arretrata dello 0,55% a 43,44 euro. Più contenute le perdite per Diasorin, in calo dello 0,49% a 84,84 euro, e per Tenaris, che ha chiuso a 15,08 euro con un ribasso dello 0,26%.

    Nome Valore (€) Var %
    Leonardo 48,29 -1,85
    Prysmian 74,70 -1,01
    Buzzi 43,44 -0,55
    Diasorin 84,84 -0,49
    Tenaris 15,08 -0,26
    Eni 14,852 -0,24
    Banca Monte Paschi Siena 7,469 -0,19
    Banco Bpm 11,605 -0,17
    Azimut 29,73 -0,13
  6. Torna a crescere Stm

    Tra i titoli in rialzo si distingue Stmicroelectronics, che ha chiuso a 22,10 euro con un progresso dell’1,42%. Bene anche Pirelli & C, salita a 5,808 euro (+1,04%) e Banca Popolare di Sondrio, che ha registrato un aumento dell’1,03% a 12,27 euro. Positivi inoltre Generali, in crescita dello 0,89% a 32,95 euro, e Poste Italiane, che ha guadagnato lo 0,64% portandosi a 19,58 euro.

    Nome Valore (€) Var %
    Stmicroelectronics 22,10 +1,42
    Pirelli & C 5,808 +1,04
    Bca Pop Sondrio 12,27 +1,03
    Generali 32,95 +0,89
    Poste Italiane 19,58 +0,64
    Inwit 10,20 +0,59
    Banca Mediolanum 16,87 +0,48
    Terna 8,408 +0,43
    Hera 3,642 +0,39
    Enel 7,845 +0,38
  7. Pirelli dice addio al FTSE Mib

    Pirelli esce dal paniere Ftse Mib ed entra Lottomatica. La notizia era nell’aria da molto tempo, ma oggi c’è l’ufficialità. Il passaggio ufficiale sarà venerdì 19 settembre.

    Dal 22 settembre la società di pneumatici lascerà quindi il principale listino di Piazza Affari.

  8. Mps completa la scalata su Mediobanca

    Monte dei Paschi di Siena ha superato la soglia minima del 35% prevista per l’Opas su Mediobanca.

    All'indomani dell'annuncio del rilancio da parte di Siena, quando le adesioni si erano portate al 30,1% del capitale, sono state consegnate in giornata all'offerta 68.251.891 azioni Mediobanca facendo salire le adesioni a 313.252.717 titoli, pari al 38,5172% del capitale. Lo riportano i dati di Borsa italiana.

    È stato così decretato il successo dell'operazione che si avvia ora a raccogliere altre azioni entro il termine dell'8 settembre.

  9. Cosa aspettarsi oggi

    I future sull'Euro Stoxx 50 si muovono sulla parità (+0,01%) come quelli sul Dax di Francoforte (+0,02%), quelli sul Ftse Mib salgono dello 0,1%, su livelli simili il Cac di Parigi (+0,08%).

    Si preparano a un'apertura cauta quindi, all'indomani dei forti guadagni a Wall Street di Alphabet e Apple, dopo la sentenza a favore di Google in una causa antitrust intentata dal governo statunitense.

    Rimane alta l'attenzione sul fronte dei dazi, con Donald Trump che ha presentato un ricorso alla Corte Suprema per ottenere una rapida pronuncia su gran parte delle tariffe introdotte dalla sua amministrazione e che sono state ritenute illegali da una corte d'appello Usa.