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La Borsa del 21 novembre, Milano chiude a -0,65 con i dubbi sull’IA
L’effetto dei conti oltre le attese di Nvidia è durato poco e i titoli tech tornano in calo. Atteso stasera il giudizio di Moody's sull'Italia
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Male Piazza Affari
Giornata nervosa per le Borse europee. Le parole di apertura sui tassi del presidente della Fed di New York, John Williams, non sono state abbastanza per dissipare i timori su una bolla dell'AI, con un sell-off del tech globale solo in parte mitigato da Wall Street.
In Europa a fine giornata il Ftse Mib segna -0,6%, in linea con il Dax (-0,7%), mentre Parigi è stabile (+0,02%) e Londra in lieve guadagno (+0,1%). Euro Stoxx 50 -0,8%, mentre va giù Amsterdam che chiude a -0,9%. A Piazza Affari in coda al listino i tech (Prysmian -4,1%, St -0,7%), mentre Leonardo ha ceduto il 6,2%, ai minimi da agosto e in scia al settore europeo della difesa, dopo che il premier ucraino Zelensky si è detto pronto a lavorare per la pace con la Russia, con la collaborazione degli Stati Uniti. Debolezza anche tra i finanziari con Mps (-1,5%), Mediobanca (-1,9%) e Unipol (-1,5%), quest'ultima frenata dalle ipotesi di nuova stretta fiscale sulle assicurazioni.
Sul fronte opposto, brillano Stellantis (+3,1%), Amplifon (+2%) e Campari (+3,1%), in una giornata positiva per il settore europeo del food & beverage.
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Ancora vendite su titoli tech
Le Borse europee procedono in calo a metà giornata mentre i future americani mostrano una certa volatilità (+0,27% sul Dow Jones, -0,1% sull'S&P e -0,26% sul Nasdaq). A Milano il Ftse Mib perde lo 0,8% , come Francoforte mentre Madrid cede più dell'1 per cento e Parigi è in cauto miglioramento dai minimi (-0,5%).
I mercati subiscono ancora la pressione dei titoli tech tra i dubbi sulle elevate valutazioni e i maxi investimenti nel settore, oltre alle incertezze sulle prossime mosse della Fed, complice anche la carenza di dati. In Europa intanto sul fronte macro, l'attività economica nel settore privato (Eurozona) ha subito un leggero rallentamento a novembre, dopo aver raggiunto il massimo degli ultimi due anni e mezzo il mese precedente.
A Piazza Affari, Prysmian (-5%) scivola in coda, risentendo della pressione sui tecnologici, insieme a Leonardo (-4,5%). Male anche le banche, a partire da Mediobanca (-2%) e Mps (-1,9%). Si muove invece controcorrente Campari (+2,7%) che trova il rimbalzo dopo i recenti cali (-10,4% negli ultimi dieci giorni) in una seduta positiva per il settore Food&Beverage europeo. In buon rialzo, di oltre l'1%, anche Cucinelli, Inwit e Stellantis. Fuori dal paniere principale, Juventus cede il 6,5% dopo l'aumento di capitale 'lampo' da 97,8 milioni di euro.
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Leonardo in discesa
Sul fronte dei ribassi, Leonardo cede terreno a 47,21 euro (-3,85%). Prysmian ripiega a 82,02 euro (-2,68%), con movimento correttivo che coinvolge diversi nomi del capitale industriale europeo. Debole Telecom Italia a 0,4807 euro (-1,86%), complice un clima di mercato risk-off sulle telco domestiche. Pressioni anche su Stmicroelectronics a 18,594 euro (-1,83%), Nexi scivola a 3,674 euro (-1,76%), in un contesto di avversione al rischio su pagamenti e tech europei.
Nome Valore Var % Leonardo 47,21 -3,85 Prysmian 82,02 -2,68 Telecom Italia 0,4807 -1,86 Stmicroelectronics 18,594 -1,83 Nexi 3,674 -1,76 Banco Bpm 12,38 -1,75 Mediobanca 17,46 -1,69 Eni 16,026 -1,66 Interpump Group 41,20 -1,53 Banca Monte Paschi Siena 8,41 -1,52 -
Pochi i titoli in positivo
Tra i titoli in evidenza a Piazza Affari spiccano alcuni acquisti selettivi su comparti difensivi e infrastrutturali, mentre proseguono le prese di profitto su industriali e tecnologia.
Inwit avanza a 7,77 euro (+0,32%), Campari mostra un lieve progresso a 5,376 euro (+0,22%), in scia a un interesse difensivo sul consumer di qualità. Iveco Group si muove in moderato rialzo a 18,335 euro (+0,14%), con scambi regolari e senza catalizzatori direzionali immediati. Recordati resta ben comprata a 50,50 euro (+0,10%).
Nome Valore Var % Inwit 7,77 +0,32 Campari 5,376 +0,22 Iveco Group 18,335 +0,14 Recordati Ord 50,50 +0,10 -
Borse in affanno
Le principali piazze europee aprono in calo: Londra segna un ribasso dello 0,89% alle 9:03, Parigi scivola dell’1,25% alla stessa ora e Milano arretra dell’1,45% alle 9:02, in un avvio di seduta marcatamente negativo per l’azionario del Vecchio Continente.
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A Milano occhio a Generali e Fincantieri
Sul listino milanese attenzione a Generali perché la compagnia triestina corre per la portoghese GamaLife, ma ci sono altre due pretendenti: Bff Bank e i francesi di Bpce. Le tre società sarebbero passate al secondo round di offerte per acquisire da Apax Partner le attività della società. Il prezzo? Circa 600 milioni di euro.
Mentre Fincantieri farà con tutta probabilità il suo ingresso per la prima volta nel principale indice di Piazza Affari, il Ftse Mib, con la revisione trimestrale prevista per fine dicembre, rafforzando così il fronte dei titoli della difesa insieme a Leonardo, sulla scorta del forte balzo del settore a causa delle tensioni geopolitiche. Fincantieri dovrebbe sostituire Hera o Diasorin, attualmente tra i titoli con il peso più basso nell'indice delle principali blue chip di Piazza Affari.
Il cda della Juventus ha deliberato l'esecuzione di un aumento di capitale riservato a investitori istituzionali per un importo massimo di 1,51 milioni di euro circa, mediante l’emissione di massime 37.912.181 nuove azioni ordinarie.
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Finisce già la spinta di Nvidia, Borse in calo
Si preannuncia un avvio in rosso per le Borse europee che seguono l'umore negativo di Wall Street, dove ieri si è esaurita in poche ore la spinta iniziale data da Nvidia dopo la pubblicazione del rapporto in chiaroscuro sull'occupazione. Un effetto a catena che stamattina si ripercuote anche sull'Asia con il tonfo di Tokyo zavorrata dai titoli tech. Più contenuti i cali sul Ftse Mib mentre in serata è anche attesa la decisione di Moody's sul rating dell'Italia.
Le Borse globali si avviano così a chiudere la peggior settimana da aprile, quando pesava la minaccia dei dazi americani a valle del Liberation Day annunciato da Trump. Sui mercati continuano a prevalere i dubbi sulla tenuta del comparto AI, tra maxi investimenti ed elevate valutazioni dei titoli del settore, accanto all'incertezza per le prossime mosse della Federal Reserve, alla luce di un mercato del lavoro Usa che manda segnali contrastanti.