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La Borsa del 10 novembre, la fine dello shutdown riaccende l’Europa: Milano a +2,28%
Finisce lo shutdown più lungo della storia americana, con le ripercussioni a livello economico molto pesanti per gli americani. Ma le borse tornano a crescere
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I listini si riaccendono
La scommessa di un'imminente fine dello shutdown negli Stati Uniti riaccende le Borse europee che, spinte anche dalla buona performance di Wall Street (Nasdaq a +1,3%), chiudono positive la prima seduta della settimana. Il Ftse Mib di Milano termina a +2,28% a 43.895 punti, sui massimi da maggio 2007, dopo aver sfiorato in giornata quota 44.000 (è arrivato a 43.984 punti).
Sull'azionario, a Piazza Affari a sostenere il listino principale sono soprattutto le banche, con Mps (+5,5%), Banco Bpm (+4,7%) e Popolare di Sondrio (+4,6%) in testa. Acquisti anche su UniCredit (+4,1%) con l'istituto di piazza Gae Aulenti che, secondo indiscrezioni, starebbe valutando di presentare appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar sul golden power del governo (in relazione alla tentata scalata, poi fallita, su Banco Bpm). Regina del listino è però Lottomatica (+6,7%) dopo gli aggiornamenti sul suo piano di buyback da 500 milioni.
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Europa accelera, Milano tocca +2%
Le Borse europee accelerano sulle speranze di un accordo sempre più vicino che interrompa lo shutdown americano, in corso ormai da 40 giorni. Milano, sostenuta dai rialzi del comparto bancario, arriva così a toccare un rialzo del 2,04% a 43.793 punti, riportandosi ai massimi da metà maggio del 2007. Sono in buon rialzo anche Parigi (+1,4%), Francoforte (+1,8%), Amsterdam (+1,6%) e Madrid (+1%), mentre rimane leggermente più indietro Londra (+0,8%).
Tra i titoli di Piazza Affari, come detto, a dettare il ritmo sono le banche, in primis Mps (+4,7%) e Bpm (+3,7%) che beneficiano dei conti migliori delle attese resi noti settimana scorsa. Gli acquisti premiano anche Lottomatica (+4%) e Prysmian (+3,98%).
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Vicina la fine dello shutdown: l'Europa torna a correre
Le speranze per una fine vicina dello shutdown negli Stati Uniti sostengono gli acquisti sui mercati. Così, accantonati per il momento i timori legati alla bolla speculativa dei titoli tech, gli indici europei rimbalzano e avviano la settimana in buon progresso. In questo contesto, Milano sale dell'1,24%.
Guardando al fronte Usa, il Senato ha approvato un voto procedurale domenica sera su un accordo per porre fine allo shutdown, ottenendo il sostegno di otto democratici moderati. Nonostante l'intesa abbia superato il primo ostacolo procedurale, l'approvazione definitiva potrebbe richiedere ancora diversi giorni, fattore che, secondo diversi operatori, potrebbe alimentare la volatilità sui mercati.
Passando all'azionario, sul Ftse Mib è in volata Lottomatica, con guadagni per il 4%, spinta dal piano di buyback fino a 300 milioni nel 2025. Continua a correre il comparto bancario, con Mps (+3,29%) e Bpm (+2,58%) che beneficiano delle trimestrali rese note la scorsa settimana. Gli acquisti premiano poi Campari (+2,85%). Sul fronte opposto sono deboli le utility e i titoli energetici, con Italgas (-0,7%), Snam(-0,7%) e Terna (-0,38%) che scivolano in fondo al listino.
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Spread a 75 punti
In lieve aumento il rendimento del BTp decennale di riferimento che apre la prima sessione settimanale al 3,44% dal 3,43% della chiusura di venerdì scorso (ottobre si era chiuso al 3,39%). Il differenziale con il Bund di pari scadenza però si restringe a 75 punti contro i 77 con cui si era chiusa la seduta di venerdì complice una maggiore debolezza del titolo tedesco
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Giù le utility
Deboli invece i titoli delle utility: Italgas cede lo 0,70%, Snam lo 0,57%, Terna lo 0,40%, Enel lo 0,30%, mentre Inwit limita le perdite allo 0,26%.
Nome Valore (€) Var % Italgas 9,21 -0,70 Snam 5,568 -0,57 Terna 8,95 -0,40 Enel 8,837 -0,30 Inwit 9,42 -0,26 Telecom Italia 0,4871 -0,18 Hera 3,968 -0,15 A2a 2,662 -0,11 -
Lottomatica in vetta
Mattinata positiva per Milano, trainata da Lottomatica Group, che balza del 4,06% a 19,98 euro. Bene anche MPS (+3,48%), Campari (+2,85%), Banco BPM (+2,70%) e Mediobanca (+2,39%).
Nome Valore (€) Var % Lottomatica Group 19,98 +4,06 Banca Monte Paschi Siena 8,025 +3,48 Campari 5,856 +2,85 Banco BPM 12,935 +2,70 Mediobanca 16,89 +2,39 Prysmian 83,80 +2,32 Bper Banca 10,475 +2,00 Unicredit 64,22 +1,95 Bca Pop Sondrio 14,905 +1,95 Intesa Sanpaolo 5,675 +1,85 -
Borse europee in rialzo
Avvio di giornata positivo sui principali listini del Vecchio Continente. Francoforte mette a segno un exploit dell’1,51%, seguita da Parigi (+1,18%) e Milano (+1,16%). Bene anche Londra, che apre in progresso dello 0,65%.
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Occhi su Campari, Iveco e Juventus
Sul listino milanese attenzione a Campari il cui ad, Simon Hunt, ha escluso acquisizioni nel breve termine, dicendosi invece concentrato sulla riduzione del debito del gruppo. Il gruppo è pronto a cedere 30 marchi no core.
Invece, Iveco ha tagliato la guidance 2025. Ora prevede un ebit adjusted fra 830-880 milioni (da 880-980 milioni) e 680-730 milioni escluso il business Defence. Confermato il calo dei ricavi fra -3% e -5%, escluso il business Defence le stime sono fra -4 e -6%.
Quanto alla Juventus l’assemblea annuale degli azionisti ha nominato Francesco Garino, rappresentante di Tether, membro del cda. Si tratta della prima nomina non proposta dagli Agnelli da quando la società bianconera è stata quotata in borsa nel 2001. John Elkann ha detto a Reuters che la famiglia Agnelli non ha nessuna intenzione di vendere azioni della società, ma è aperta alla collaborazione con altri investitori.
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Fine dello shutdown, le ripercussioni
Borse europee attese in rally (+1,44% il futures sull’Eurostoxx50) grazie alla fine dello shutdown del governo statunitense. Domenica 9 novembre è stato raggiunto un accordo al Senato per finanziare il governo federale fino al 30 gennaio e mettere fine allo shutdown. In base all'intesa, il voto sull'Obamacare è stato scorporato e avverrà a dicembre. Inoltre, è prevista la riassunzione dei dipendenti federali licenziati durante lo shutdown. La svolta fa salire anche i futures del Nasdaq dell'1,25% e quelli dell'S&P 500 dello 0,7%.
Lo shutdown, il più lungo della storia americana, ha avuto ripercussioni pesanti sull'economia degli Stati Uniti: i lavoratori federali, dagli aeroporti alle forze dell'ordine, fino ai militari, non sono stati pagati, mentre i dati macroeconomici forniti dal governo sono limitati. I dati di venerdì 7 novembre hanno mostrato che il sentiment dei consumatori statunitensi è crollato ai minimi degli ultimi tre anni e mezzo all'inizio di novembre, a causa della preoccupazione delle famiglie per le conseguenze economiche.