La Borsa del 9 gennaio, Piazza Affari chiude a +0,59% dopo una buona prova delle banche

I verbali della riunione di dicembre della Federal Reserve confermano un approccio restrittivo sui tassi di interesse per il 2025

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 9 Gennaio 2025 08:41Aggiornato: 9 Gennaio 2025 17:56

Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.

  1. Milano chiude in positivo

    Le Borse europee chiudono in rialzo, con il Ftse Mib di Milano che recupera quota 35.315 punti (+0,59%), un livello che non si vedeva da maggio scorso. Dopo un avvio incerto, i listini hanno invertito la rotta, nonostante i dubbi persistenti sulle mosse delle banche centrali e sulle prospettive economiche globali. La chiusura di Wall Street, in ricordo dell’ex presidente Jimmy Carter, ha contribuito a rendere la giornata più incerta.

    A Piazza Affari, il comparto bancario ha mantenuto l’attenzione degli investitori, in vista del consolidamento del settore previsto per il 2025. Banco Bpm ha guadagnato l’1,2%, mentre il mercato specula sull’esito dell’aggregazione con UniCredit, che ha chiuso in lieve calo dello 0,11%. Bene anche Monte dei Paschi di Siena, che segna un progresso dello 0,83%.

    Tra i titoli più performanti, Prysmian si è distinta con un rialzo del 3,8%, sostenuta dalle dichiarazioni del Ceo Massimo Battaini al Financial Times, che ha confermato la possibilità di un dual listing a New York e nuove acquisizioni negli Stati Uniti. Spicca anche Iveco, con un balzo del 5,8%, risultando il miglior titolo del paniere principale.

  2. Borse Ue positive, Madrid e Londra le migliori

    Le Borse europee affrontano la giornata con cautela, complice la chiusura dei mercati americani per la commemorazione dell’ex presidente Jimmy Carter. L’attenzione degli investitori rimane focalizzata sul quadro macroeconomico e sulle possibili prossime mosse delle banche centrali. I verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve, pubblicati alla vigilia, hanno evidenziato le preoccupazioni per un possibile aumento dell’inflazione nel 2025, legato alle politiche del futuro presidente statunitense Donald Trump e alle attese sul tema dei dazi, che hanno inciso negativamente sui mercati europei nella seduta precedente.

    In questo contesto, il Ftse Mib registra un lieve rialzo dello 0,13%, mantenendosi sopra i 35mila punti recuperati ieri. Anche gli altri principali indici europei sono in territorio positivo: Parigi (+0,25%), Londra (+0,63%), Madrid (+0,46%) e Amsterdam (+0,48%). L’unica eccezione è Francoforte, in leggero calo dello 0,04%.

  3. Wall Street chiusa per i funerali di Carter

    Il mercato resta in attesa di indicazioni sulle prossime mosse delle banche centrali, dopo la pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve. Dai documenti emerge la preoccupazione per un possibile aumento dell’inflazione nel 2025, legato alle politiche del futuro presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e alle attese sulle questioni dei dazi, che ieri hanno pesato sui mercati europei.

    La giornata si prospetta incerta, priva di dati macroeconomici di rilievo e senza il contributo di Wall Street, chiusa in memoria dell’ex presidente Jimmy Carter.

  4. Spread a 118 punti

    Il rendimento del BTp decennale benchmark continua a salire, superando quota 3,7%. Dopo il passaggio di ieri da 3,63% a 3,68%, il titolo italiano si attesta oggi al 3,72%, mentre il Bund tedesco di pari scadenza si porta al 2,54%. Questo incremento ha determinato un lieve allargamento dello spread, che passa da 116 a 118 punti base.

    Secondo gli analisti di UniCredit, i titoli sovrani dell’Eurozona sono rimasti sotto pressione durante la seduta di ieri, nonostante l'assenza di un fattore scatenante, con il Bund che ha raggiunto il massimo rendimento dal luglio scorso a 2,55%. I BTp hanno registrato una parziale sofferenza, compensata però dalla "domanda stellare" emersa durante i collocamenti dei nuovi benchmark.

  5. I rialzi e ribassi di oggi

    Sul Ftse Mib si registrano variazioni significative tra i titoli in evidenza. Tra i maggiori rialzi spicca Prysmian, che guadagna l’1,81% portandosi a 65,12 euro, seguita da Pirelli & C con un incremento dell’1,43% a 5,66 euro. Bene anche Iveco Group, in crescita dello 0,92% a 9,636 euro, Saipem con un +0,55% a 2,731 euro, e Diasorin che chiude il gruppo con un rialzo dello 0,54% a 103,15 euro.

    Sul fronte opposto, tra i ribassi più marcati si segnala Bper Banca, in calo del 2,36% a 6,13 euro. Seguono Telecom Italia, che perde l’1,47% a 0,2542 euro, Banco Bpm con una flessione dell’1,33% a 7,712 euro, UniCredit in calo dell’1,28% a 40,075 euro, e Stm, che apre in ribasso dell’1,26% a 24,38 euro.

  6. Mercati europei negativi in apertura

    Le borse europee avviano la giornata in modo incerto. Francoforte segna un calo dello 0,22% nelle prime contrattazioni, mentre Parigi registra una flessione dello 0,42%. Milano apre sui livelli della seduta precedente, anch'essa in calo dello 0,42%. Londra, invece, mostra un leggero segnale positivo, con un incremento dello 0,05% in apertura.

  7. Occhi su banche e Hera

    Sul listino milanese riflettori puntati su Banco Bpm, la cui prima riunione ordinaria del 2025 del CdA è fissata per il 21 gennaio. Un appuntamento chiave per fare il punto su tutti i dossier aperti, tra cui l’Opa su Anima e l’Ops lanciata da UniCredit sul Banco stesso.

    Intanto, Hera ha completato con successo l’emissione del suo quarto green bond, pari a 500 milioni di euro con una cedola del 3,25%. Parallelamente, Bper Banca ha portato a termine il collocamento di un’emissione senior non preferred da 500 milioni di euro, con scadenza a 6 anni e possibilità di rimborso anticipato dopo 5 anni. Questa emissione rappresenta la prima del 2025 nel comparto unsecured tra le banche italiane.

  8. Borse attese negative

    Il future sull’Eurostoxx50 registra un’accelerazione al ribasso (-0,22% alle 08:30) in seguito al forte calo della produzione industriale in Germania a novembre, pari a -2,8%. Su base annua, tuttavia, la dinamica rimane positiva, con un incremento dell’1,5%. Rivisti al ribasso anche i dati di ottobre, che evidenziano una contrazione mensile del 4,2% e una flessione dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.