La Borsa del 7 novembre, Milano chiude in negativo dopo i conti di Mps e Unipol

Pechino chiede di rimuovere le barriere commerciali ai prodotti green di qualità, ma è scontro con gli Usa. Restano in affanno i titoli tech

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.

  1. I timori per lo scoppio della bolla AI a Wall Street continuano a tenere sotto pressione i mercati, che terminano in rosso una seduta segnata dalla volatilità.

    Milano (-0,35%) riesce peró a contenere le perdite grazie anche allo sprint di Mps (+4,44%), dopo i conti. In generale, alla luce dei dubbi sulle valutazioni stellari dei titoli tech, gli investitori preferiscono alleggerire le posizioni nel Vecchio Continente, ma soprattutto a Wall Street. A pagare pegno è soprattutto il Nasdaq, che, con un passivo al momento di circa il 5%, si prepara a a chiudere la peggiore ottava da quella dell'introduzione dei dazi Usa, lo scorso aprile.
    Passando all'azionario milanese, oltre a Mps, chiudono in buon rialzo anche Moncler (+2,75%) e Leonardo (+1,79%). Reazione tiepida del mercato ai conti di Bpm (-0,36%) e Unipol (-3,84%). In coda al listino, scivola infine Prysmian (-4,34%). Sul valutario, il dollaro e' debole. Il cambio tra l'euro e il biglietto verde si riporta cosi' a 1,1582 (da 1,1548 di ieri in chiusura). La moneta unica scambia poi con lo yen a 177,28 (176,74), mentre il cross dollaro/yen si attesta a 153,06 (153,02).

  2. Sale Mps dopo i conti

    Le Borse europee cercano il rimbalzo in avvio di seduta, dopo il calo di ieri in scia a Wall Street (Nasdaq -1,9%) zavorrato ancora dalle vendite sui titoli tech e legati all'intelligenza artificiale. Ad attirare l'attenzione dei mercati anche la decisione degli azionisti di Tesla, che nella notte hanno approvato il maxi bonus di Elon Musk, legato a obiettivi decennali che potrebbero valergli fino a 1.000 miliardi di dollari. Sullo sfondo la tensione commerciale tra Stati Uniti e Cina sui semiconduttori, con l'Europa esposta agli effetti indiretti.

    In questo contesto, i principali indici europei si muovono in lieve progresso: Milano +0,3%, Francoforte +0,2%, Parigi +0,1%, Londra -0,2%, Euro Stoxx 60 +0,1%, Madrid -0,2% e Amsterdam +0,1%. A Piazza Affari protagonista in avvio Mps (+4,9%) che è balzata in apertura, forte di conti con utile trimestrale a 474 milioni di euro, superiore del 30% alle attese, e un margine operativo netto di 453 milioni. L'istituto guidato da Luigi Lovaglio ha comunicato che consoliderà Mediobanca (+3,8%) dal quarto trimestre, elemento che rafforza le prospettive di redditività e patrimonializzazione.

    In rialzo anche Stellantis (+1%), Buzzi (+1,3%) e Italgas (+0,7%), dopo la revisione al rialzo del prezzo obiettivo di Deutsche Bank da 8,5 a 10 euro, con raccomandazione "buy". Acquisti anche su Telecom Italia (+0,7%) dopo l'upgrade di Barclays e in attesa degli sviluppi sul dossier NetCo.

  3. Calo per Bpm e Prysmian

    In calo invece Banco BPM (-0,83%), Prysmian e Azimut (entrambe -0,65%), seguite da Lottomatica Group (-0,30%) e Leonardo (-0,30%).

    Nome Valore Var %
    Banco BPM 12,535 -0,83%
    Prysmian 85,06 -0,65%
    Azimut 35,12 -0,65%
    Lottomatica Group 19,72 -0,30%
    Leonardo 49,48 -0,30%
    A2A 2,72 -0,15%
    Saipem 2,207 -0,09%
    Nexi 3,991 -0,08%
    Diasorin 60,28 -0,07%
    Iveco Group 18,41 -0,05%
  4. Bene le banche

    Tra i titoli migliori di Piazza Affari si distinguono Banca Monte dei Paschi di Siena (+3,69%), Mediobanca (+3,21%) e Moncler (+2,71%). In rialzo anche Banca Popolare di Sondrio (+1,50%) e Bper Banca (+1,31%).

    Nome Valore Var %
    Banca Monte Paschi Siena 7,699 +3,69%
    Mediobanca 16,875 +3,21%
    Moncler 55,24 +2,71%
    Bca Pop Sondrio 14,85 +1,50%
    Bper Banca 10,45 +1,31%
    Banca Mediolanum 18,02 +0,95%
    Buzzi 50,10 +0,93%
    Stellantis 8,811 +0,84%
    Telecom Italia 0,4836 +0,79%
    Campari 5,694 +0,78%
  5. Borse in positivo

    Avvio positivo per le principali Borse europee: Francoforte guadagna lo 0,29%, Parigi avanza dello 0,27% e Milano segna un rialzo dello 0,44%. In controtendenza Londra, che apre in lieve calo dello 0,11%.

  6. Trimestrali ancora al centro con Bpm e Unipol

    Sul listino milanese attenzione a Banco Bpm che ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto sopra le attese, sostenuto dalla crescita delle commissioni a fronte di un calo del margine di interesse, e ha confermato la guidance sul 2025. In una call con gli analisti, l'ad, Giuseppe Castagna, ha detto che la banca non sta lavorando ad alcuna operazione di m&a e ha negato di aver mai avuto discussioni con Credit Agricole sull'acquisto della rete italiana del gruppo francese o ad altri piani di integrazione.

    Mentre Unipol ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile, compreso il contributo della partecipazione in Bper, pari a 1,235 miliardi di euro, in aumento del 48% rispetto agli 834 milioni al 30 settembre 2024. Il risultato netto della compagnia assicurativa è ammontato a 961 milioni di euro in crescita del 45% su anno. C’è attesa anche per i conti di Mps.

    Invece, Pirelli ha registrato nel terzo trimestre una crescita dei margini e dei ricavi a livello organico, e confermato i target per il 2025, nonostante le sfide legate a cambi, dazi e inflazione.

  7. Restano le tensioni geopolitiche

    Borse europee in moderato rialzo atteso (+0,11% i futures sull’Eurostoxx50) all’inizio della seduta, in linea con i futures statunitensi (+0,25% e +0,27% rispettivamente per Dow Jones e S&P500). Le tensioni tra Stati Uniti e Cina sul fronte dei dazi restano vive. Secondo Pechino, leader globale delle tecnologie verdi, il mondo deve rimuovere le barriere commerciali e assicurare il libero flusso di prodotti green di qualità per contrastare il cambiamento climatico.

    Nel frattempo, il presidente statunitense Trump ha riferito che l’Iran ha chiesto se è possibile revocare le sanzioni. Ha aggiunto che una eventuale decisione negativa della Corte Suprema sui dazi sarebbe “devastante”. Sono ormai 37 i giorni di shutdown negli Stati Uniti, superando il precedente record del 2018-2019.