La Borsa del 7 gennaio, Milano si riprende e chiude a +0,45% mentre Trump tuona contro la Fed

Tencent Holdings e Contemporary Amperex Technology sono state aggiunte alla lista nera degli Stati Uniti per i legami con l'esercito cinese

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 7 Gennaio 2025 08:44Aggiornato: 7 Gennaio 2025 17:58

Le notizie in diretta della Borsa italiana ed internazionale.

 

  1. Milano chiude in positivo

    Le incertezze legate alle banche centrali, all'economia e alle politiche di Donald Trump hanno caratterizzato la giornata sui mercati finanziari europei, che però hanno chiuso in rialzo. A Milano, il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,45%, chiudendo a 34.938 punti, il livello più alto da fine ottobre 2024, spinto dal rally di Telecom Italia (+4%).

    In Europa, gli indici, dopo un avvio debole, hanno recuperato terreno grazie al dato sull'inflazione, salito al 2,4% a dicembre per il terzo mese consecutivo, in linea con le attese. Questo ha rafforzato la convinzione del mercato sull’arrivo di un taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Bce entro la fine del mese.

    A Piazza Affari, la seduta è stata dominata da Telecom Italia (+4%), sostenuta dalle voci secondo cui il consiglio di amministrazione deciderà sulla vendita di Sparkle entro fine mese. Bene anche STMicroelectronics (+1,9%) e il comparto del lusso, con Moncler (+2,4%) e Brunello Cucinelli (+1,3%) in evidenza. Positivi anche i farmaceutici, mentre le banche hanno mostrato debolezza, eccezion fatta per Mps (+1,9%) e Bper Banca (+1,3%). In calo Buzzi (-1,3%), Nexi (-1,1%) e Saipem (-0,84%).

  2. Piazza Affari risale dopo la partenza di stamattina

    Dopo una mattinata incerta, Piazza Affari nel pomeriggio va vicino alla parità a +0,2%. Telecom Italia guida i rialzi con un progresso del 3,73%, portandosi a 0,2531 euro. Seguono Campari, in aumento dell'1,61% a 6,042 euro, e Amplifon, che registra un incremento dell'1,21% a 26,02 euro. In crescita anche Banca Monte Paschi di Siena, con un guadagno dell'1,00% a 6,878 euro.

  3. Focus sull’inflazione dell’Eurozona in chiave Bce

    La settimana si prospetta ricca di dati macroeconomici rilevanti. Alle 8:45 sarà pubblicata l'inflazione annuale di dicembre della Francia, con una stima dell'1,5%, in aumento rispetto all'1,3% di novembre. Alle 11 saranno invece diffusi i dati sull'inflazione annuale di dicembre dell’Italia, attesa all’1,5% (contro l’1,3% di novembre), e dell’Eurozona, stimata al 2,4% (rispetto al 2,3% del mese precedente).

    Nel pomeriggio, alle 16, è atteso l’indice Ism non manifatturiero di dicembre degli Stati Uniti, previsto a 53,2 punti, in miglioramento rispetto ai 52,1 di novembre. Lunedì, i dati relativi ai Pmi di dicembre dell’Eurozona hanno sorpreso positivamente: il Pmi servizi è salito a 51,6 punti (rispetto ai 51,4 attesi) dai 49,5 di novembre, mentre il Pmi composito ha registrato 49,6 punti (contro i 49,5 previsti) rispetto ai 48,3 di novembre.

  4. Spread in calo a 112 punti

    Lo spread tra Btp e Bund registra un'ulteriore contrazione in avvio di seduta, in attesa dei dati sull'inflazione di dicembre nell’Eurozona e in Italia. Il differenziale di rendimento tra il Btp decennale benchmark e il Bund tedesco di pari durata, dopo essere sceso ieri da 117 a 113 punti base, ha aperto oggi a 112.

    I rendimenti dei titoli di Stato dell’Eurozona mostrano una leggera pressione in questo inizio di 2025, con livelli che non si vedevano dal novembre scorso. In particolare, il decennale italiano si attesta al 3,57%, stabile rispetto alla chiusura di ieri e vicino ai massimi di metà novembre, mentre il Bund tedesco rimane al 3,45%.

  5. I rialzi e ribassi di oggi

    Sul Ftse Mib, i maggiori rialzi della giornata vedono Brunello Cucinelli in testa, con un valore di 107,60 euro e un incremento dello 0,19%. Seguono Telecom Italia, che registra un progresso dello 0,16% a 0,2444 euro, e Moncler, in lieve aumento dello 0,04% a 51,38 euro.

    Sul fronte opposto, i ribassi più significativi riguardano Unipol, che scende del 2,46% a 11,49 euro, seguita da Bper Banca con un calo del 2,13% a 5,88 euro. Intesa Sanpaolo perde l'1,92% attestandosi a 3,854 euro, mentre Generali e Banco Bpm registrano rispettivamente ribassi dell'1,66% (27,22 euro) e dell'1,65% (7,74 euro).

  6. Borse, apertura in calo

    Le principali borse europee hanno registrato un avvio di seduta stabile o in lieve calo. A Francoforte, l'indice ha aperto sui livelli precedenti con una variazione del -0,05%, mentre Londra ha segnato un ribasso dello 0,34%. Parigi ha mostrato un lieve incremento dello 0,08%, mentre Milano ha avviato gli scambi con un andamento laterale, registrando un calo dello 0,16%.

  7. Sotto osservazione Tim e Unicredit

    Focus su Tim a Piazza Affari, dove è attesa una decisione sulla vendita di Sparkle entro la fine del mese, secondo quanto riferito a Reuters da due fonti vicine al dossier. Nel consiglio di amministrazione del 15 gennaio, i consiglieri inizieranno a valutare l'offerta da 700 milioni di euro avanzata congiuntamente dal Tesoro e dal fondo spagnolo Asterion.

    Tra le banche, Unicredit ha consolidato la propria posizione in Commerzbank dopo l'ulteriore aumento della partecipazione potenziale. Poco prima di Natale, l'istituto guidato da Andrea Orcel ha attivato un nuovo pacchetto di prodotti derivati, che si aggiunge a quello opzionato a settembre.

    Nel complesso, la quota è salita dal 21% al 28%, di cui solo il 9,5% in azioni, mentre il restante 18,5% è rappresentato da strumenti strutturati, principalmente total return swap.

  8. Borse europee in calo

    Le borse europee si preparano a una giornata negativa, con il future sull'Eurostoxx50 in calo dello 0,62%, in linea con la debolezza dei future statunitensi (-0,06% sul Dow Jones e -0,17% sull’S&P500) e il netto ribasso dell'Hang Seng (-1,84%).

    L'indice asiatico è appesantito dalle perdite di Tencent Holdings, colosso di Internet, e di Contemporary Amperex Technology, fornitore di batterie per Tesla, entrambe inserite nella lista nera statunitense per presunti legami con l'esercito cinese. Questo scenario evidenzia un ulteriore deterioramento dei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina, aggravato dall'inasprimento delle tariffe sotto la presidenza di Donald Trump.