La Borsa del 5 novembre, Milano va in positivo nonostante il rosso pesante di Nexi

Si fanno sempre più concreti i rischi che il settore dell’IA possa scoppiare, con un calo atteso del 10-15%. Euro e petrolio si rafforzano

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Aggiornato:

Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.

  1. Mediobanca, ricavi a 867 milioni: sull’utile pesa il costo delle ops di Mps e su Generali

    Nel primo trimestre terminato a fine settembre Mediobanca ha registrato ricavi per 867,6 mln, stabili rispetto allo scorso esercizio con un utile netto consolidato di pertinenza in calo del 2,5% a 321,7 mln, al netto dei costi legati alle ops di Mps e su Banca Generali. Il Rote adj1 si colloca al 12,8%. L'utile netto consolidato contabile è pari a 291,2 mln, dopo aver recepito costi straordinari legati alle Ops per 45,3 mln (30,5 mln su base netta) per spese dirette/consulenze finanziarie e legali connesse all'operazione Mps e Banca Generali nonché all'impatto a conto economico della chiusura anticipata dei piani di long term incentives ai top manager.

    L'azienda conferma "un risultato ricorrente sui livelli del trimestre appena concluso, con una crescita dei ricavi high single digit rispetto al trimestre precedente". Lo scenario dei prossimi trimestri - dice Mediobanca - è sostanzialmente invariato, ovvero un crescita dell'Eurozona inferiore all'1% fino a fine 2026, inflazione in area 2% e tassi a breve di mercato intorno al 2%. A partire da dicembre 2025, il reporting e l'anno fiscale saranno allineati a quelli della capogruppo Banca Mps con il cambio di esercizio sociale con chiusura al 31 dicembre.

  2. Continua il rosso di Tim ma le perdite si riducono

    Nei nove mesi del 2025 resta in rosso il risultato netto di Tim che ha registrato ricavi ed ebitda in crescita, ma la perdita si riduce. Il risultato netto dei primi nove mesi del 2025 attribuibile ai soci della controllante registra, infatti, una perdita di 109 milioni di euro (dai 509 milioni di euro nei nove mesi del 2024), comprensivo di una perdita netta per attività cessate/attività destinate ad essere cedute (discontinued operations ed oneri correlati), per complessivi -56 milioni di euro (-508 milioni di euro nei primi nove mesi del 2024).

     

  3. Leonardo, crescita del 10,6%

    Leonardo ha chiuso il terzo trimestre 2025 con ricavi per 4,53 miliardi di euro, in aumento del 10,6% rispetto ai 4,09 miliardi dello stesso periodo del 2024, un ebita di 364 milioni (+34,3%) e un utile netto di 193 milioni (+10,3%). Il margine operativo lordo si attesta all’8%, in miglioramento rispetto al 6,6% del terzo trimestre 2024. I conti sono stati approvati mercoledì 5 novembre, lo stesso giorno in cui il gruppo ha annunciato il primo ordine per i carri armati prodotti dalla joint venture con Rheinmetall dall’esercito italiano.

    "Volumi in crescita e solida redditività supportano il posizionamento competitivo del gruppo", ha commentato l’ad Roberto Cingolani, che ha ricordato le principali operazioni, dall’acquisizione di Iveco Defence al memorandum con Airbus e Thales per una nuova società spaziale europea. Il cda ha anche nominato il nuovo cfo: Giuseppe Aurilio sostituirà Alessandra Genco.

  4. Si attenuano timori sulla bolla AI

    Seduta a due facce per le Borse europee che, dopo una mattinata in apnea, si sono rialzate in scia all'attenuarsi dei timori per uno scoppio della bolla AI a Wall Street. Anche Milano (+0,41%) è riuscita così a rialzare la testa e a chiudere in positivo, mentre prosegue a pieno ritmo la stagione delle trimestrali.

    Nonostante i titoli tech rimangano sotto pressione, il massiccio sell-off della vigilia si è smorzato. Ora, dopo la delusione dei conti in linea con le stime di Amd, gli occhi sono puntati su Qualcomm, che pubblicherà i risultati a mercati chiusi. Passando a Piazza Affari, a dettare il ritmo è stata ancora la stagione delle trimestrali. Nexi (-7,91%) è così affondata dopo la delusione dei risultati, mentre sul fronte opposto Fineco (+4,65%) si è guadagnata la testa del listino grazie ai dati migliori della attese.

  5. Sempre giù Nexi ma avanti Fineco

    Sulle principali piazze europee prevalgono le vendite: Milano cede lo 0,3%, Francoforte lo 0,5%, Parigi lo 0,1%, Amsterdam lo 0,2% e Madrid lo 0,6%, mentre Londra resiste con un lieve rialzo dello 0,1%.

    A Piazza Affari i riflettori restano su Nexi, che perde il 5,9% dopo risultati in linea con le attese ma indicazioni più caute sull’espansione dei margini, in vista del Capital Markets Day del 5 marzo. Bene FinecoBank (+2,1%) grazie a un terzo trimestre solido e a flussi robusti in ottobre, con volumi record nell’attività di intermediazione. In rialzo anche Moncler (+1,2%), Stellantis (+0,7%), Ferrari (+0,5%) e Amplifon (+1,2%). Debole Tim (-1,8%) in attesa dei conti e su prese di beneficio dopo le ultime novità sui data center. In calo StMicroelectronics (-1,3%) per l’instabilità del settore tech, insieme a Lottomatica (-3,1%) e Leonardo (-2,5%) in attesa dei risultati.

  6. Europa apre debole in scia a Wall Street

    Le Borse europee aprono in calo, complici le vendite su Wall Street e in Asia innescate dai dubbi sulla corsa agli investimenti in intelligenza artificiale dei big tech e dal riemergere di timori di bolla nel comparto. Sullo sfondo la geopolitica, con lo shutdown federale al centro del braccio di ferro al Congresso Usa e la Corte Suprema chiamata a valutare la legittimità dei dazi dell'amministrazione Trump. In questo contesto l'Europa parte in calo: Milano -0,3%, Francoforte -0,7%, Parigi -0,3%, Londra -0,1%, Madrid -0,4% e Amsterdam -0,3%, con l'Euro Stoxx 50 a quota -0,7%.

    A Piazza Affari le vendite di sono subito concentrate su Nexi, in netto ribasso (-6,2%) dopo indicazioni più caute sull'espansione dei margini e un sentiment prudente sul comparto pagamenti. Bene invece FinecoBank (+1,1%) dopo un terzo trimestre con numeri giudicati positivi, anche se in calo, e flussi di ottobre robusti. Anche Ferrari avanza dell'1,2% sostenuta dai messaggi di fiducia su listini e pipeline.

     

  7. Crolla Nexi

    Sul versante opposto, le vendite colpiscono Nexi, che cede il 7,66% a 4,12 euro, risultando il peggior titolo del listino. In calo anche Diasorin (-1,91%), Telecom Italia (-1,90%), Stmicroelectronics (-1,66%) e Campari (-1,44%).

    Nome Valore (€) Var %
    Nexi 4,122 -7,66
    Diasorin 74,90 -1,91
    Telecom Italia 0,4844 -1,90
    Stmicroelectronics 20,435 -1,66
    Campari 5,872 -1,44
    Brunello Cucinelli 86,24 -1,19
    Banca Mediolanum 17,48 -1,19
    Banca Monte Paschi Siena 7,517 -1,09
    Stellantis 8,553 -1,03
    Bca Pop Sondrio 14,595 -0,98
  8. Avanti Fineco dopo i conti

    Tra i titoli in rialzo a Piazza Affari spicca Finecobank, che guadagna l’1,09% a 20,43 euro. In progresso anche A2A (+0,37%), Ferrari (+0,29%), Iveco Group (+0,11%) e Terna (+0,09%).

    Nome Valore (€) Var %
    Finecobank 20,43 +1,09
    A2A 2,722 +0,37
    Ferrari 351,70 +0,29
    Iveco Group 18,44 +0,11
    Terna 8,958 +0,09
    Snam 5,458 +0,07
    Hera 3,958 +0,05
  9. Avvio in rosso

    Avvio di settimana in rosso per le principali Borse europee. A Francoforte il DAX apre in calo dello 0,73%, mentre a Parigi il ribasso è dello 0,74%. In lieve flessione anche Piazza Affari, con il Ftse Mib che segna un -0,61% nelle prime battute. Più contenute le perdite a Londra, dove l’indice principale arretra dello 0,35% nelle contrattazioni iniziali.

  10. Nexi cresce ancora: ricavi a 2,6 mld (+2,8%)

    Via libera del cda di Nexi ai conti dei primi nove mesi dell'anno, chiusi con i ricavi di gruppo a 2,642 miliardi di euro, in crescita del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2024.

    Nel solo terzo trimestre hanno raggiunto quota 927,3 milioni, in crescita dell'1,8%. Tornando ai nove mesi, l'ebitda sale a 1,395 miliardi (+3,5%), con l'ebitda margin pari al 52,8%, in aumento di 35 punti base. Nel solo trimestre, ebitda a 526,4 milioni, in aumento dello 0,9% ed ebitda margin al 56,8% (in diminuzione di 54 punti base per effetto, spiega l'azienda, 'del mix dei ricavi e del phasing di alcuni costi operativi').

    Per il 2025, Nexi conferma il target di ricavi in “crescita low-to-mid-single digit” anno su anno, quindi fino a un massimo del 5%.

  11. Attenzione ancora a Ferrari per i conti

    Sul listino milanese attenzione a Eni che, insieme a Ypf, la principale società energetica argentina, ha sottoscritto un accordo non vincolante con Xrg, del gruppo Adnoc, relativo alla possibile partecipazione della società emiratina al progetto integrato upstream-midstream Argentina Lng.

    Ancora a Ferrari, il cui titolo ha chiuso la seduta del 4 novembre in rialzo del 3,2% in scia ai risultati del terzo trimestre del 2025 migliori delle stime, evidenziando una crescita dell'ebitda del 5%, grazie ad un mix di prezzo e di prodotti più ricco e alle maggiori personalizzazioni.

    Al test dei conti anche Snam, Leonardo, Diasorin, Tim, Banca Generali, Buzzi, Anima e Ariston.

  12. Rischio bolla con l’IA? E i mercati vanno giù

    Borse europee attese in calo in avvio di seduta (-0,46% il futures sull’Eurostoxx50) in scia alla caduta del 4 novembre di Wall Street per i timori di una bolla AI. L’indice S&P 500 ha chiuso in calo dell’1,2% e il Nasdaq Composite del 2%. I future sugli indici azionari statunitensi sono contrastati (+0,20% quello sul Dow Jones e -0,03% quello sull’S&P500).

    Il ribasso è arrivato dopo che i dirigenti delle principali banche statunitensi, tra cui quelli di Goldman Sachs e Morgan Stanley, hanno avvertito che i mercati potrebbero affrontare una correzione del 10-15%, mettendo in dubbio la sostenibilità del recente rally e alimentando i timori di una bolla tecnologica.