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La Borsa del 19 novembre, le tensioni Russia-Ucraina affossano i mercati europei
Le borse europee dovrebbero aprire in lieve rialzo. Riflettori sempre accesi sui titoli del settore bancario
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La minaccia nucleare piega i listini
Le tensioni geopolitiche sono state il principale fattore di pressione sui mercati: dopo l'approvazione da parte di Joe Biden dell'uso di missili americani a lungo raggio da parte di Kiev contro la Russia, la risposta di Vladimir Putin, che non ha escluso l'uso di armi nucleari in caso di attacchi convenzionali, ha alimentato l'incertezza. Questo ha inciso sulle vendite sui titoli legati ai settori auto, banche, industria e tecnologia.
Sul fronte macroeconomico, l'inflazione europea di ottobre è stata confermata al 2%, senza sorprese. Tuttavia, le dichiarazioni del governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, hanno suscitato ottimismo in vista della prossima riunione della Bce di dicembre, poiché ha affermato che con un'inflazione vicina all'obiettivo e una domanda interna stagnante, le condizioni monetarie restrittive non sono più necessarie.
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Borse europee giù, si salva solo Leonardo
Le Borse europee hanno chiuso la seduta in territorio negativo, influenzate dai timori di un'escalation nel conflitto tra Russia e Ucraina, anche se nel finale le perdite sono state contenute. Milano è stata la piazza peggiore, con un calo dell'1,28% che l'ha riportata sotto i 33mila punti, dopo aver sfiorato il -3%. Seguono Madrid, che ha ceduto lo 0,74%, e Parigi e Francoforte, che hanno perso lo 0,67%. Le perdite sono state più contenute per Londra. A contrasto, Wall Street ha visto il suo indice S&P 500 salire dello 0,15%.
A Piazza Affari, il solo Leonardo si è salvato dalle vendite, guadagnando l'1,37%, supportato dall'andamento positivo del settore della difesa. Bene anche Hera (+0,47%) e Inwit (+0,3%). Generali ha resistito ai ribassi del comparto finanziario, ma ha chiuso con una perdita dello 0,5%.
Pesanti perdite per le banche: Popolare Sondrio ha registrato il calo più significativo, scendendo del 3,85%, seguita da MPS (-2,94%). Tra i peggiori titoli della giornata, Tim ha chiuso in fondo al listino con una perdita del 4,4%.
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L'Europa peggiora con le tensioni Russia-Ucraina
Le Borse europee peggiorano, con Milano che affonda del 2,2%. Anche le altre piazze europee registrano forti perdite: Parigi cede l'1,4%, Francoforte l'1,3% e Madrid l'1,6%.
I timori di un'escalation nel conflitto tra Ucraina e Russia continuano a pesare sui mercati, con lo spread tra il Btp e il Bund che sale oltre i 123 punti. A Milano, il settore bancario è sotto pressione, con le peggiori performance di Banca Popolare di Sondrio, che perde il 4,5%, Unicredit (-4,4%), Unicredit (nuovamente in calo del 4%) e Banca MPS (-3,7%).
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I titoli in rialzo e ribasso di oggi
Tra i titoli che registrano i maggiori rialzi della giornata spicca Hera, in crescita dello 0,89% a 3,406 euro. Segue Diasorin, che guadagna lo 0,62%, portandosi a 105 euro, mentre Recordati Ord registra un progresso dello 0,60%, attestandosi a 50,30 euro. Tra gli altri titoli in positivo si segnalano Snam, in aumento dello 0,53% a 4,354 euro, e Terna, con un rialzo dello 0,34% a 7,772 euro. Stmicroelectronics segna un incremento dello 0,27%, raggiungendo quota 23,725 euro.
Fatica invece il settore bancario, che ieri aveva registrato ottimi risultati. Banca Popolare di Sondrio scende del 2,22% a 7,50 euro, seguono Banco Bpm in calo dell'1,86% a 6,74 euro e Unicredit che perde l'1,66% attestandosi a 38,99 euro. Tra gli altri ribassi figurano Bper Banca, in diminuzione dell'1,48% a 5,988 euro, e Finecobank, che arretra dell'1,37% a 14,81 euro. Anche Banca Monte dei Paschi di Siena registra un calo dell'1,08% a 6,06 euro.
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L'Europa osserva Trump e l'inflazione di ottobre
Le Borse europee aprono la giornata in modo volatile, con i mercati ancora focalizzati sulle decisioni di Donald Trump per completare la squadra della sua futura amministrazione. Le incertezze politiche e le lacune nei ruoli chiave continuano a influenzare il clima degli investitori.
Sul piano internazionale, permangono le tensioni geopolitiche in Medio Oriente e Ucraina, aggravate dalle divergenze emerse tra i leader al G20. Gli investitori si interrogano anche sulle possibili conseguenze delle politiche protezionistiche di Trump, che potrebbero alimentare l’inflazione negli Stati Uniti e rallentare il ritmo dei tagli ai tassi da parte della Federal Reserve.
A livello macroeconomico, il dato chiave in Europa oggi sarà l’inflazione di ottobre, mentre nel settore tecnologico cresce l’attesa per i risultati trimestrali di Nvidia, da cui potrebbero emergere indicazioni sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
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Spread a 120 punti
Lo spread tra il BTp decennale benchmark e il Bund tedesco di pari durata si conferma a 120 punti base, invariato rispetto alla chiusura di ieri. In calo, invece, il rendimento del BTp decennale, che si attesta al 3,53%, in diminuzione rispetto al 3,57% della seduta precedente.
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Le Borse in apertura
Le principali piazze finanziarie europee aprono la giornata con variazioni contenute: Francoforte registra un lieve calo dello 0,07%, Londra parte in positivo con un rialzo dello 0,29%, Parigi si mantiene stabile con un progresso dello 0,13%, Milano invece avvia le contrattazioni in leggero aumento dello 0,09%.
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I titoli di Piazza Affari sotto osservazione
Tra i titoli da tenere d’occhio oggi a Piazza Affari c’è Amplifon, non perché presenta dei dati ma perché lo farà la rivale Sonova, che chiuderà il semestre con un Ebitda inferiore alle aspettative.
Occhi anche su Enel, che dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali e l'aggiornamento del piano industriale, Mediobanca alza il target price a 8,2 euro, mentre Goldman Sachs lo riduce a 9 euro.
Infine attenzione anche a Telecom Italia: la Lega propone incentivi dedicati alle società energivore del settore telefonico.
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Come aprirà la borsa europea
I principali indici della Borsa Italiana e delle principali piazze europee sono attesi in avvio con variazioni contenute.
Negli Stati Uniti, la prima seduta della settimana ha visto oscillazioni limitate per i principali indici azionari. Il Dow Jones ha chiuso in lieve calo dello 0,13%, attestandosi a 43.390 punti, mentre l'S&P500 è salito dello 0,39% a 5.894 punti. Performance positiva anche per il Nasdaq, che ha guadagnato lo 0,6%, raggiungendo quota 18.792 punti.