La Borsa del 18 novembre, profondo rosso per Piazza Affari che chiude a -2%

I timori sui titoli tecnologici scuotono le borse asiatiche che, complice anche la chiusura negativa di ieri di Wall Street, registrano forti cali

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.

  1. La bolla tech schiaccia l'Europa, Milano a-2%

    Seduta in rosso per le Borse europee in un contesto di vendite generalizzate sui mercati azionari globali, stretti fra i dubbi sulla bolla tech, il rebus sulle mosse della Fed e le tensioni fra Cina e Giappone. A Milano il Ftse Mib, che la scorsa settimana aveva raggiunto i livelli del 2001, inverte decisamente la rotta, chiudendo in calo del 2,12% (sotto i 43mila punti). Nervose anche le altre piazze continentali, così come gli indici americani (-0,9% il Nasdaq, -0,6% l'S&P).

    Gli investitori stanno riducendo l'esposizione al rischio in attesa dei conti di Nvidia, che saranno presentati domani dopo la chiusura di Wall Street, considerati un test cruciale sul boom dell'Intelligenza artificiale. I titoli del colosso dei chip restano sotto pressione (in calo di oltre il 2%) mentre si accende il dibattito sulla forza del rally del mercato sostenuto dall'AI e le preoccupazioni sulle elevate valutazioni dei titoli tecnologici e i debiti contratti dalle Big Tech. Ad alimentare l'incertezza, è la probabilità - ritenuta sempre più alta - che la Federal Reserve non taglierà i tassi nella prossima riunione di dicembre.

    Tornando a Piazza Affari, Tim (-6,6%) chiude in coda insieme a Stellantis (-4,4%). Male anche le banche con Mps (-3,7%) la peggiore del settore. Neanche Banco Bpm (-2,7%) riesce a scaldarsi dopo le avance di Credit Agricole (-2,4%). Unico titolo a salvarsi e' quello di Hera (+0,8%) mentre resta a galla Italgas.

  2. Milano in rosso, si salva solo Hera

    Le Borse europee hanno ingranato la retromarcia, sulla scia della chiusura debole registrata ieri da Wall Street e del calo superiore al 3% accusato da Tokyo questa mattina. Il rebus sulle mosse della Federal Reserve, con aspettative di un taglio drasticamente scese in pochi giorni al 39% circa, i dubbi sulle valutazioni del tech e le tensioni tra Giappone e Cina inducono gli investitori alla cautela. A metà giornata Parigi cede l'1,3%. Francoforte l'1,26% Madrid l'1,65% e Amsterdam l'1,23%.

    Milano arretra dell'1,74% con lo spread in rialzo a 75 punti. Piazza Affari è trascinata in basso dalle banche: Mps, Bper Pop Sondrio e Intesa Sanpaolo cedono tutte oltre il 2%, mentre Unicredit scivola dell'1,8% e Mediobanca dell'1,6%. Anche Banco Bpm segna un -2,5%, nonostante il neo-ceo di Credit Agricole (-1,97%), Olivier Gavalda, abbia manifestato interesse per l'istituto. Perdono quota le azioni del lusso con Moncler giù dell'1,8% Cucinelli dell'1,7%, dopo le schermaglie tra Cina e Giappone, che potrebbero scoraggiare il reciproco turismo nei due Paesi e impattare conseguentemente sullo shopping di beni di alto di gamma. Tiene le posizioni Leonardo, mentre sale dell'1% Hera, sugli scudi dalla vigilia.

  3. Sempre più lontano un taglio della Fed

    Partenza in netto ribasso per le Borse europee, sulla scia della frenata registrata questa mattina da Tokyo (-32%) e ieri da Wall Street, dove in poche settimane è cambiato il sentiment degli operatori, visto che ormai solamente il 39,9% (secondo il FedWatch Tool del Cme Group) ritiene probabile un taglio dei tassi a dicembre da parte della Federal Reserve, complice la mancanza di dati provocata dallo shutdown più lungo della storia.

    In mancanza di un calo del costo del denaro, le valutazioni dei titoli tech, già sotto la lente, sembreranno ancora piùelevate. A Wall Street sotto la lente le quotazioni elevate delle azioni tecnologiche mentre sale l'attesa per i conti che domani, a mercati chiusi, pubblicherà Nvidia, cartina tornasole per interpretare l'andamento del settore. Il nervosismo degli investitori si riflette anche nelle vendite che ormai da settimane trascinano in basso le quotazioni del Bitcoin, sceso anche sotto i 90mila dollari: adesso passa di mano a 90.881 dollari (-4,95%).

    A Milano il Ftse Mib segna un calo dell'1,41%. A Piazza Affari sono colpite dalle vendite le azioni delle banche: Mps, cede il 2,7% dopo la corsa delle ultime sedute, Intesa Sanpaolo l'1,68%, Mediobanca il 2,1%, Pop Sondrio il 2%, Bper l'1,77% e Unicredit il 2,39%.

  4. Spread a 75 punti

    Avvio in leggero rialzo per lo spread tra BTp e Bund. A inizio seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco si è attestato a 75 punti base dai 74 punti base del closing della vigilia. Stabile il rendimento del BTp decennale benchmark che apre gli scambi al 3,45%, come l'ultimo riferimento.

  5. Nessun titolo in positivo

    Tra i titoli peggiori a Piazza Affari, Lottomatica Group cede il 2,67% a 19,70 euro, seguita da Ferrari in calo del 2,60% a 344,50 euro. Perdite consistenti anche per Stellantis (-2,49% a 8,565 euro) e StMicroelectronics (-2,46% a 19,282 euro). In flessione anche Telecom Italia, che arretra del 2,45% a 0,4895 euro.

    Alle 9:17, nessun titolo risulta essere in positivo.

    Nome Valore (€) Var %
    Lottomatica Group 19,70 -2,67
    Ferrari 344,50 -2,60
    Stellantis 8,565 -2,49
    Stmicroelectronics 19,282 -2,46
    Telecom Italia 0,4895 -2,45
    Saipem 2,258 -2,38
    Buzzi 50,55 -2,13
    Unicredit 62,65 -2,12
    Prysmian 82,08 -2,12
    Unipol 18,925 -2,12

     

  6. Europa in rosso

    Le principali borse europee aprono la seduta in forte calo. A Francoforte il DAX cede l’1,49%, mentre a Parigi il CAC 40 segna un ribasso dell’1,25%. Perdite anche a Londra, dove il FTSE 100 arretra dell’1,05%. Ma è Milano che guida i ribassi: il FTSE MIB apre in caduta libera con una flessione dell’1,61%.

     

  7. Bitcoin sotto i 90mila dollari

    La più grande criptovaluta al mondo cade del 5,99% a 89.570 dollari dopo essere sceso fino a 89.471,4 dollari, portandosi il 30% al di sotto del picco di fine ottobre sopra i 126.000 dollari.

    La caduta si è accentuata dopo che la criptovaluta non è riuscita a mantenere il supporto a 94.000 dollari. Anche i flussi più deboli negli Etf sul bitcoin hanno  contribuito al ribasso, con gli investitori istituzionali che si sono fatti da parte mentre la volatilità aumenta. I dati di alcune società di analisi hanno mostrato che, all’inizio di questo mese, oltre 19 miliardi di dollari in posizioni crypto sono stati spazzati via in 24 ore, innescando vendite forzate.

  8. Europa in rosso

    Borse europee attese in profondo rosso (-1,36% il futures sull’Eurostoxx50) in avvio di seduta in scia al forte calo di Wall Street il 17 novembre (Nasdaq -0,86% ed S&P 500 -0,90%) e delle borse asiatiche (Nikkei giapponese -3,2% sotto il livello chiave di 50.000 punti con un sell-off generalizzato sui titoli tecnologici).

    Lo shutdown del governo federale americano, durato 43 giorni, ha ritardato la pubblicazione dei dati economici fondamentali, tra cui il rapporto sui posti di lavoro di settembre, previsto per giovedì.