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La Borsa del 14 novembre, la Fed non taglia i tassi e l’Europa crolla: Milano a -2,3%
Second le ultime stime, calano le probabilità che la Federal Reserve tagli i tassi di interesse. Continuano le vendite sui titoli tech negli Usa
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Crolla anche il Bitcoin, sotto i 95mila dollari
Bitcoin è sceso sotto i 95.000 dollari oggi, proseguendo ulteriormente in territorio negativo. La criptovaluta vale 94.896,03 dollari, in calo del 3,5% rispetto alla giornata di ieri. La criptovaluta più grande per capitalizzazione di mercato attrae molti degli stessi investitori che hanno investito in azioni BigTech, collegando le due posizioni.
Molti di questi titoli sono in forte calo, questa settimana, con rinnovate preoccupazioni per la spesa astronomica dei giganti della Silicon Valley in iniziative legate al settore dell'intelligenza artificiale. Anche i titoli azionari associati alle criptovalute sono in calo: la societa' di software Bitcoin Strategy, ex Microstrategy, perde il 3,2%; le azioni delle piattaforme di trading Gemini Space Station e Coinbase cedono rispettivamente il 2% e lo 0,4%. Anche le azioni della societa' di mining di asset digitali, come Bitmine Immersion Technologies (-3%), sono in calo.
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Male le banche
Le Borse europee chiudono l'ultima seduta della settimana appesantite da un doppio fronte di dubbi e incertezze. Da un lato il taglio dei tassi della Federal Reserve, dall'altro ancora i timori che le valutazioni dei colossi tech Usa siano arrivate a livelli da bolla, anche se il recupero del Nasdaq dopo l'avvio ha evitato l'ipotesi venerdì nero per i mercati europei.
Dopo lo shutdown più lungo della storia il mercato aspetta la ripresa dei dati macro Usa, ma le ultime dichiarazioni di alcuni membri del board Fed stanno raffreddando le speranze. Il presidente della Fed di St. Louis, Alberto Musalem, ha richiamato alla prudenza, con un'inflazione che resta sopra il target, mentre la numero uno della Fed di Cleveland, Beth Hammack, ha sottolineato che la politica monetaria deve restare "lievemente restrittiva". Difficile prevedere la decisione del vertice del 10 dicembre.
In questo contesto, Milano (-1,7%) chiude a un soffio dai 44mila punti. Pesano le flessioni di Stellantis (-2,6%) e Amplifon (-2,9%). Ma piu' di tutte hanno influito le vendite sui bancari: UniCredit (-4,4%), Bper Banca (-3,8%), Popolare di Sondrio (-3,5%), Banco Bpm (-3,2%) e Intesa Sanpaolo (-3,1%), che hanno trascinato verso il basso l'intero listino.
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Ftse Mib sotto anche i 44mila punti
Borse europee sui minimi di giornata a metà seduta: il Ftse Mib di Piazza Affari cede l'1,92% e scende anche sotto quota 44mila punti, mentre Francoforte arretra dell'1,51%, Parigi dell'1,38%, Londra dell'1,6% e Amsterdam dell'1,85%. A trascinare al ribasso i listini sono i dubbi sulle prossime mosse della Federal Reserve in tema di politica monetaria, dopo che alcuni componenti dei consiglio della banca centrale hanno ricordato la necessità di mantenere tassi restrittivi per fronteggiare un'inflazione ancora sopra il target, e i timori su una possibile bolla dei titoli tecnologici. Tra le blue chip milanesi, Azimut (+1,2%) tenta di rialzare la testa dopo che i vertici della società hanno espresso fiducia sul progetto di banca digitale Tnb nonostante i rilievi di Bankitalia.
Deboli invece le banche, con Banco Bpm a -3,6% e la Popolare di Sondrio a -3,58%. Vendite anche su Leonardo (-3,52%), mentre StMicroelectronics (-3,15%) sconta la generale debolezza del settore tech (Infineon -5,67% a Francoforte). Al di fuori del paniere principale Rai Way perde il 6,04% dopo una trimestrale in linea con le attese.
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Spread a 75 punti
Apertura in lieve rialzo per lo spread tra BTp e Bund. In una seduta caratterizzata dal generalizzato rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato europei, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco ha iniziato a 75 punti base, due in più rispetto al riferimento della vigilia. In rialzo anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha avviato gli scambi al 3,46% dal 3,42% del closing di ieri.
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Borse agitate con il caso Fed
L'incertezza sulle prossime mosse della Federal Reserve americana in tema di politica monetaria e il timore che le valutazioni dei titoli tecnologici possano aver raggiunto in alcuni casi livelli da bolla consigliano prudenza agli investitori trascinando al ribasso i listini azionari.
Se prevedere che cosa farà la Fed a dicembre in questo momento è come lanciare la monetina (la probabilità di un taglio dei tassi è pari al 49,6% in base alle elaborazioni di Cme Fedwatch), la debolezza del comparto tech è stata confermata sui listini asiatici dopo aver penalizzato il Nasdaq alla vigilia. Tra i principali listini europei, il Ftse Mib di Piazza Affari cede così lo 0,94% e perde quota 45mila punti, mentre Francoforte perde lo 0,55%, Parigi lo 0,5% e Amsterdam l'1,11%.
Tra le blue chip milanesi, tenta di recuperare terreno Azimut (+1,44%) dopo il tonfo della vigilia seguito ai rilievi di Bankitalia al progetto Tnb. Bene anche Enel (+0,65%) dopo la trimestrale, mentre perdono terreno le banche con Banco Bpm a -2,63%. Giu' anche StMicroelectronics (-1,43%) che sconta la debolezza dei tecnologici.
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Male le banche
Sul fronte opposto, prevalgono i ribassi tra i bancari. Banco BPM cede il 2,89%, Banca Popolare di Sondrio arretra del 2,70%, BPER Banca perde il 2,41%, Leonardo lascia sul terreno il 2,18% e Monte dei Paschi di Siena il 1,72%.
Nome Valore Var % Banco BPM 13,085 -2,89 Bca Pop Sondrio 14,93 -2,70 BPER Banca 10,51 -2,41 Leonardo 50,24 -2,18 Banca Monte Paschi Siena 8,641 -1,72 Unicredit 66,45 -1,53 Banca Mediolanum 18,84 -1,52 Intesa Sanpaolo 5,894 -1,44 STMicroelectronics 20,345 -1,43 Stellantis 9,114 -1,41 -
Torna a crescere Azimut
Nel listino milanese si mettono in evidenza alcuni titoli in territorio positivo. Avanza Azimut con un progresso dell’1,23%, seguita da Terna (+0,67%), Enel (+0,45%), Brunello Cucinelli (+0,37%) e Mediobanca (+0,20%).
Nome Valore Var % Azimut 32,99 +1,23 Terna 8,96 +0,67 Enel 8,996 +0,45 Brunello Cucinelli 91,02 +0,37 Mediobanca 17,735 +0,20 Iveco Group 18,455 +0,03 -
Avvio debole per le Borse europee
Le principali piazze del Vecchio Continente aprono in territorio negativo. A Francoforte l’indice segna un calo dello 0,27%, mentre Londra registra una flessione più marcata dell’1,04%. Parigi segna un lieve ribasso dello 0,56% e Milano parte in rosso con una perdita dello 0,86%.
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Conti in calo per Enel
Conti per Enel che ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con risultato netto di 5,236 miliardi di euro, in calo del 10,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, che includeva il contributo ai risultati delle attività dismesse, mentre l'ebitda è pari a 16,870 miliardi, in flessione del 9,3% sui nove mesi del 2024.
Per l'esercizio 2025 Enel prevede un ebitda ordinario di gruppo nel range di guidance compreso tra 22,9 e 23,1 miliardi e un utile netto ordinario lievemente superiore alla parte alta del range della guidance (compreso tra 6,7 e 6,9 miliardi di euro). Il capital market day si terrà a febbraio del prossimo anno.
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Si riducono le speranze di un taglio della Fed
Borse europee attese in calo (-0,33% il futures sull’Eurostoxx50) in avvio di seduta, in scia a Wall Street poiché i mercati hanno eliminato le aspettative di un taglio dei tassi d’interesse negli Stati Uniti a dicembre. Gli investitori scontano una probabilità del 45,4% (dal 64,3% precedente) di un taglio del costo del denaro di 25 punti base e del 54,2% per un mantenimento dei tassi rispetto al 35,7% della settimana precedente, secondo il Cme FedWatch.
Sul Nasdaq i titoli tecnologici hanno subito nuove vendite a causa delle preoccupazioni sulle valutazioni alimentate dall’intelligenza artificiale. Tra l’altro sono previsti in giornata alcuni interventi di esponenti della Fed (alle 15:20 Bostic, alle 16:05 Schmid), ma anche della Bce (alle 11:30 Elderson, alle 12 Buch, alle 16 Lane).