La Borsa del 13 novembre, finisce lo shutdown ma Milano va sotto i 45mila punti

Finisce lo shutdown dopo la firma di questa notte alla Camera, con Trump che ringrazia i Democratici che hanno votato con lui. Torna a crescere l’oro e il dollaro

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Aggiornato:

Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.

  1. Milano chiude in rosso

    Le Borse europee archiviano una seduta in negativo, con Milano unica a resistere, mentre il resto del Vecchio continente fa i conti con la trimestrali, e non solo. Smaltito l'entusiasmo per la fine dello shutdown Usa più lungo della storia, adesso spingono ancora verso il basso i listini i dubbi su una possibile bolla dell'AI, con il Nasdaq che cede terreno a Wall Street e mantiene alta la volatilità sul tech.

    In questo quadro il Ftse Mib ha chiuso a -0,1%. Deboli anche Parigi (-0,1%) e Madrid (-0,3%), mentre Francoforte cede l'1,4%, Amsterdam lo 0,7%, e l'Euro Stoxx 50 lo 0,8%. Anche Londra ha lasciato sul terreno l'1,1%, appesantita dai dati su Pil e produzione industriale che confermano il rallentamento della crescita. A Piazza Affari riflettori sul tonfo di Azimut (-10%), penalizzata dai rilievi emersi dall'ispezione di Banca d'Italia su Azimut Capital Management Sgr, nell'ambito del progetto delle nuova banca fintech Tnb. Sul fronte opposto, acquisti su Leonardo (2,3%) e Hera (2,8%), promossa dopo conti oltre le attese. Bene anche le banche con Mps (2%) che continua il suo rally, e Banco Bpm (+1,6%). Positiva anche Generali (1,4%), sostenuta da conti dei nove mesi.

  2. Fine dello shutdown e Milano resta in positivo

    Alla soglia di metà giornata le Borse rallentano il passo e viaggiano a corrente alternata, smaltendo l'entusiasmo per la fine dello shutdown americano più lungo di sempre, dopo che il presidente Donald Trump ha firmato un pacchetto di spesa per "riaprire" il Governo, ovvero far ripartire le attività federali che erano state paralizzate in attesa di un accordo in Congresso.

    Così Milano si mantiene in positivo (+0,26%), ma cala dai record precedenti e torna sotto quota 45.000 punti, frenata dal tonfo di Azimut (-16%), dopo i rilievi e le richieste di chiarimento della Banca d'Italia su Azimut Capital Management Sgr per il progetto Tnb. In vetta Hera (+1,93%) e Leonardo (+1,95%), e viaggiano in positivo anche Generali (+1,71%) dopo i conti e Finecobank (+1,67%), che aggiorna i record dopo che Berenberg ha confermato la raccomandazione "buy" e hanno alzato il target price da 17 a 25,50 euro. In coda, oltre ad Azimut, Recordati (-1,96%) e Campari (-1,55%).

  3. Crolla Azimut

    Sul fronte opposto prevalgono i realizzi su alcuni titoli di peso. Azimut registra la flessione più marcata, in calo del 7,81% a 33,41 euro. Deboli anche Ferrari (-0,95%), Poste Italiane (-0,79%), Tenaris (-0,34%) e Brunello Cucinelli (-0,17%).

    Nome Valore (€) Var %
    Azimut 33,41 -7,81
    Ferrari 365,30 -0,95
    Poste Italiane 21,32 -0,79
    Tenaris 17,74 -0,34
    Brunello Cucinelli 93,48 -0,17
    Diasorin 60,40 -0,17
    Nexi 4,17 -0,14
    Saipem 2,312 -0,13
    Eni 16,418 -0,07
  4. Avanti i titoli bancari

    A Piazza Affari si mettono in evidenza i titoli bancari nella prima parte della seduta del 13 novembre. In particolare, Banca Monte dei Paschi di Siena guida i rialzi con un progresso del 2,01% a 8,793 euro, seguita da Hera (+1,88%), Finecobank (+1,86%), Intesa Sanpaolo (+1,04%) e Banco BPM (+1,02%).

    Nome Valore (€) Var %
    Banca Monte Paschi Siena 8,793 +2,01
    Hera 4,016 +1,88
    Finecobank 21,92 +1,86
    Intesa Sanpaolo 6,002 +1,04
    Banco BPM 13,40 +1,02
    Inwit 8,09 +1,00
    STMicroelectronics 20,88 +0,99
    Generali 34,14 +0,92
    Stellantis 9,307 +0,89
    Banca Popolare di Sondrio 15,535 +0,84
  5. Come aprono le Borse

    Le principali Borse europee hanno aperto la seduta del 13 novembre con movimenti contenuti. A Francoforte l’indice DAX si è avviato sui livelli della vigilia, con un lieve calo dello 0,06%. Avvio in negativo anche per Londra, dove il listino cede lo 0,2%. Parigi mostra invece un lieve slancio, mettendo a segno un progresso dello 0,36%, una variazione analoga a quella registrata da Milano, che segna un rialzo dello 0,36% in una seduta complessivamente poco mossa.

     

  6. Occhi su UniCredit e Pirelli

    Sul listino milanese attenzione a Unicredit perché considera chiuso il capitolo Banco Bpm dopo il fallito tentativo di acquisizione della scorsa estate, come ha detto l'ad, Andrea Orcel. Sul ricorso della banca al Consiglio di Stato contro il golden power esercitato dal governo nell'offerta per Piazza Meda, Orcel ha detto che si tratta di un dovere da parte del cda anche per avere una chiarezza di tipo legale, suggerendo di non «leggerci altro».

    Mentre Generali ha nominato Giulio Terzariol, attualmente a capo del business assicurativo, direttore generale e deputy Ceo del gruppo, l’azienda ha chiuso i primi nove medi del 2025 con premi lordi per 73,1 miliardi, grazie alla solida performance del segmento Danni. La raccolta netta Vita ha raggiungendo quota 10,4 miliardi (+54,9%). Il risultato operativo è balzato a 5,941 miliardi (+10,1%), e l’utile netto normalizzato del 14% a 3,283 miliardi.

    Invece, nel comparto automotive, il vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, si aspetta che il primo modello completamente elettrico di Ferrari avrà successo in Asia, ma non in Europa.

  7. Borse in positivo

    Borse europee attese in rialzo (+0,35% il futures sull’Eurostoxx50) in avvio di seduta. Positivi anche i futures statunitensi (+0,28% quello sul Dow Jones e +0,23% quello sull’S&P500) dopo che il Congresso americano ha approvato il provvedimento per mettere fine allo shutdown più lungo della storia. In seguito al via libera del Senato, la misura ha avuto nella notte l’ok anche dalla Camera.

    “Non si dovrebbe ripetere mai più”, ha detto il presidente Donald Trump ringraziando i democratici, otto al Senato e sei alla Camera, che hanno votato con i repubblicani.