Inchiesta Liguria, Giovanni Toti incontrerà Salvini per decidere il candidato alle regionali

Giovanni Toti e Aldo Spinelli, fuori dai domiciliari, affronteranno a novembre il processo. Intanto, si discute sul candidato del centrodestra in Liguria

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

L’ex presidente della Liguria Giovanni Toti non è più ai domiciliari, ma comunque dovrà affrontare il processo, e la data stabilita è il 5 novembre. Quel giorno dovrà affrontare accuse di corruzione e finanziamento illecito. La decisione di procedere è stata presa dal giudice per le indagini preliminari, Paola Faggioni, che ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dalla Procura.

Oltre a Toti, saranno processati anche Aldo Spinelli, noto imprenditore portuale, anche lui recentemente liberato dai domiciliari, e Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità portuale.

In giornata Giovanni Toti è atteso a Roma per un incontro con Matteo Salvini, leader della Lega, e Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia. Questo meeting è importante perché deciderà il candidato del centrodestra per la prossima competizione elettorale in Liguria. Sebbene Toti potrebbe scegliere di non apparire direttamente in lista, fonti parlamentari indicano che ci sarà comunque una formazione che si collegherà al suo nome.

Il centrodestra pensa già al successore di Toti

Chi sarà il successore di Toti? Fratelli d’Italia e Forza Italia non escludono la possibilità di schierare la deputata Ilaria Cavo come candidata. Allo stesso tempo, si discute anche di Edoardo Rixi, figura di spicco della Lega in Liguria, considerato un potenziale candidato. Le probabilità per Pietro Piciocchi, vicesindaco di Genova, sembrano invece diminuire. La coalizione punta a definire una scelta entro la fine del mese, con l’obiettivo di evitare tensioni interne.

La situazione in Liguria potrebbe diventare un argomento di discussione anche durante il prossimo incontro tra i leader del centrodestra, previsto a margine del Consiglio dei ministri di mercoledì prossimo. Un eventuale accordo tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani potrebbe vedere Edoardo Rixi candidato in Liguria, portando però la Lega a cedere il Veneto a Fratelli d’Italia. Questo cambio di strategie potrebbe includere la candidatura del senatore Luca De Carlo, mentre Luca Zaia, attuale governatore del Veneto, potrebbe mirare alla carica di sindaco di Venezia.

La complessità del procedimento giudiziario

Il caso sarà esaminato dal primo collegio della prima sezione, con le difese degli imputati che dovranno decidere entro il 15 settembre il tipo di rito da seguire: abbreviato, patteggiamento od ordinario. Gli avvocati di Giovanni Toti e Aldo Spinelli hanno già espresso l’intenzione di optare per il rito ordinario, mentre i legali di Paolo Emilio Signorini sono ancora indecisi sul percorso da intraprendere.

Il collegio giudicante, assegnato attraverso un sistema informatico, sarà composto da Roberto Cascini, Valentina Vinelli e Riccardo Crucioli. Questi giudici avranno il compito di esaminare le accuse mosse contro gli imputati, garantendo un processo equo e trasparente.

Il ritorno alla libertà di Aldo Spinelli

Dopo tre mesi trascorsi agli arresti domiciliari, Aldo Spinelli è tornato in libertà. La Procura lo considera il principale artefice delle presunte operazioni illecite che coinvolgono Giovanni Toti, rilasciato dopo aver rassegnato le dimissioni.

Spinelli è soggetto a un’interdizione di 12 mesi, che gli impedisce di occuparsi delle sue attività aziendali. Tale provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari, nonostante il parere favorevole della Procura, rappresentata dai pm Federico Manotti e Luca Monteverde, che hanno accettato la libertà di Spinelli solo dopo che l’imprenditore ha ceduto l’usufrutto delle sue quote di maggioranza al figlio Roberto, anch’esso indagato.

Gli avvocati di Spinelli hanno messo a capo della Spininvest David Ermini, ex numero due del Consiglio Superiore della Magistratura e dirigente nazionale del Partito Democratico. Nonostante i pm abbiano ritenuto irrilevante questa mossa, essa ha generato tensioni all’interno del Pd. Ermini ha rinunciato alle cariche nel partito per assumere la guida dell’impero di Spinelli.

La magistratura ha detto che c’è il rischio concreto che Spinelli continui a gestire i propri interessi imprenditoriali, ricorrendo nuovamente a pratiche corruttive ben collaudate e sistematiche. Queste preoccupazioni sono state alla base della decisione di imporre restrizioni alle attività di Spinelli, per garantire che non possa sfruttare la sua posizione per influenzare negativamente il sistema economico e politico.