Allegri esonerato dalla Juventus, niente licenziamento: le cifre del divorzio

La società ha esonerato il tecnico dopo la sfuriata in finale di Coppa Italia contro la squadra arbitrale, il ds Giuntoli e il direttore di Tuttosport Vaciago

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Di nottate ne sono passate due ma alla fine la decisione è arrivata, quasi inevitabile: la Juventus ha esonerato Massimiliano Allegri dopo la serata di furore che ha visto l’ormai ex tecnico bianconero protagonista fuori dal campo della finale di Coppa Italia. Al termine di lunghe ore di silenzio è arrivato il comunicato della società che ha sollevato dall’incarico il 56enne livornese, senza però ricorrere al licenziamento come da ipotesi circolate fino all’ufficialità. L’allenatore sarebbe stato esonerato comunque al termine della stagione, ma i fatti dell’Olimpico hanno accelerato i tempi.

Il comunicato della Juventus

La decisione è stata presa al termine del vertice tra la dirigenza, Allegri e il direttore sportivo Cristiano Giuntoli, tra i bersagli della collera dell’allenatore. Il tecnico era stato convocato alla Continassa per prendere parte all’incontro, dopo essersi presentato al centro sportivo e dopo aver diretto regolarmente l’allenamento fino alle 13.45.

“La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegri dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile – si legge nella nota ufficiale del club bianconero – L’esonero fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta. Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime 3 stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia. La società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri”.

L’esonero di Allegri è stato comunicato dall’amministratore delegato Maurizio Scanavino e non dal ds Giuntoli, in quanto dietro la decisione del club ci sono motivazioni comportamentali e non tecniche.

A non andare giù alla società la sfuriata nella partita vinta con l’Atalanta, davanti a tutto il pubblico e a favore di telecamere contro la squadra arbitrale e il gesto di allontanarsi verso il ds Giuntoli durante la premiazione, oltre al litigio con il direttore di Tuttosport Guido Vaciago. Nel post partita l’allenatore si è poi scusato con il designatore Rocchi e con gli arbitri stessi per lo sfogo in campo, che gli è comunque costato una squalifica di due giornate da scontare in Coppa Italia e 5mila euro di ammenda.

Termina così la seconda era di Allegri sulla panchina della Juventus, dopo otto stagioni in bianconero costellati da cinque scudetti, cinque Coppe Italia (compresa la 15esima della storia del club appena vinta), due Supercoppe e due finali di Champions perse.

Oltre ad Allegri, la Juventus ha esonerato tutto lo staff, a partire dal vice Marco Landucci. Tra i collaboratori rimangono però sia Simone Padoin che Magnanelli – collaboratori “aggiunti” e uomini del club, non appartenenti allo staff di Allegri – che domani dirigeranno l’allenamento della squadra.

Per prendere il posto in panchina nelle ultime due partite di campionato, si attende l’ufficialità dell’annuncio del tecnico dell’Under 19, ex difensore uruguaiano con nove stagioni in bianconero, Paolo Montero.

Le cifre dell’esonero

L’ipotesi del licenziamento per “giusta causa” di Massimiliano Allegri, che sarebbe stata sondata dai vertici della Juventus per presunte violazioni del codice etico del club e della norme contrattuali, è stata considerata una strada troppo complicata dal punto di vista giuridico ed economico, ed è stata abbandonata anche alla luce anche della grossa somma in ballo, quasi 20 milioni di euro lordi tra lo stipendio di Allegri e quello di tutto lo staff.

L’ex tecnico ha un contratto da sette milioni di euro netti a stagione, quasi 13 lordi, fino al 2025, rendendolo uno degli allenatori più pagati in Serie A.

Al suo ritorno a Torino nel 2021, Allegri aveva firmato un quadriennale e avrebbe rifiutato ogni ipotesi di accordo economico in vista di un addio a fine stagione, pesando di fatto ancora per un altro anno sulle casse bianconere.

La pace con Vaciago

In giornata era stata comunicata la pace fatta tra Allegri e il direttore diTuttosport Guido Vaciago “l’incresciosa situazione è risolta”, attraverso una dichiarazione congiunta all’Ansa. “Con riferimento ai fatti avvenuti nel post gara di Atalanta-Juventus – si legge – e riguardo al ‘botta e risposta’ mediatico tra loro intercorso ieri, l’allenatore Massimiliano Allegri ed il direttore di Tuttosport Guido Vaciago dichiarano che, dopo essersi parlati, hanno risolto l’incresciosa situazione che li ha riguardati ed hanno definito ogni loro questione con spirito di collaborazione e senso di responsabilità”.

Allegri si è rammaricato per quanto accaduto mercoledì notte, spiegando che non intendeva affatto minacciare o insultare Guido Vaciago. Così si è ristabilito tra loro quel clima di cordialità, distensione e massimo rispetto umano e professionale che sempre vi è stato” conclude la dichiarazione.