Tonno in scatola sequestrato, 20 tonnellate erano pronte a finire sugli scaffali a Natale

Al porto di La Spezia, 20 tonnellate di tonno pinna gialla sono state sequestrate in quanto prive di tracciabilità e certificati di cattura, rappresentando un rischio per la salute pubblica

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 7 Dicembre 2024 14:25

Un’importante operazione congiunta ha portato al sequestro di 20 tonnellate di tonno pinna gialla in scatola, destinate al mercato italiano proprio in vista del periodo natalizio. Il carico, del valore di 250.000 euro, proveniva dal Senegal ed è stato intercettato al porto di La Spezia grazie a un’indagine informatica. Il sequestro ha messo in luce irregolarità gravi, tra cui la mancanza di tracciabilità, una violazione delle normative europee sul commercio di prodotti ittici.

Carico sospetto di tonno al porto di La Spezia: come è stato scoperto

Il sequestro è avvenuto dopo una segnalazione da parte di organi competenti che monitorano l’afflusso di prodotti ittici nel mercato europeo, specialmente in vista delle festività natalizie, quando la domanda di tonno aumenta. Le autorità italiane hanno utilizzato un sofisticato sistema di monitoraggio informatico, in grado di tracciare la merce in tempo reale. Questo ha permesso di individuare il container sospetto al porto di La Spezia, carico di circa 20 tonnellate di tonno in scatola, che stava per essere distribuito nei supermercati italiani.

Il carico proveniva da un mercantile partito dal Senegal e non rispettava le normative di sicurezza alimentare italiane ed europee. Durante i controlli, sono emerse irregolarità documentali, tra cui la mancanza di certificati di cattura e l’assenza di tracciabilità, elementi essenziali per garantire la sicurezza del prodotto. Il tonno sequestrato non aveva alcun documento che attestasse l’origine legale della merce, il che ha fatto scattare immediatamente l’intervento delle forze dell’ordine.

Le autorità italiane hanno fermato il carico al porto di La Spezia, evitando che potesse finire sugli scaffali dei supermercati italiani. Il Capitano di Vascello Alberto Battaglini ha dichiarato che la tracciabilità è fondamentale non solo per la sicurezza dei consumatori, ma anche per il rispetto delle normative internazionali in materia di pesca sostenibile.

Rischi per la salute pubblica e la lotta contro la pesca illegale

Il sequestro rappresenta un duro colpo per la pesca illegale, una pratica che mette a rischio non solo la salute dei consumatori ma anche la sostenibilità delle risorse marine. Il tonno pinna gialla è una specie considerata pregiata e la sua pesca è regolata da severe leggi internazionali.

La mancanza di certificati di cattura rende impossibile garantire che il tonno sequestrato sia stato pescato in maniera legale e nel rispetto dell’ambiente. Pratiche di pesca non regolamentate possono danneggiare gravemente gli ecosistemi marini e compromettere la qualità del prodotto.

La tracciabilità permette quindi di garantire che il tonno in scatola provenga da filiere controllate e certificate, un aspetto cruciale per la sicurezza alimentare (messa già a rischio dall’elevata presenza di mercurio). L’operazione ha impedito che una merce non tracciabile, e quindi potenzialmente pericolosa, finisse nei supermercati italiani. La sicurezza alimentare infatti non può essere garantita quando non si conoscono l’origine e la filiera produttiva del prodotto.

L’intervento sottolinea la crescente importanza di controlli rigorosi per la sicurezza degli alimenti importati in Italia. La Guardia Costiera e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sono impegnate proprio nel monitoraggio dei flussi commerciali, con l’obiettivo di proteggere non solo la salute dei consumatori, ma anche le risorse ittiche italiane. Il sequestro si inserisce in un contesto più ampio di lotta alla pesca illegale, che danneggia il Made in Italy come altri recenti e famosi casi, per esempio quello del pomodoro cinese.