Sono due le innovazioni principali introdotte dal nuovo piano pandemico 2025-2029, inviato in Conferenza Stato-Regioni, in accoglimento delle posizioni già espresse dai partiti di governo durante la pandemia da Covid-19.
La prima riguarda il depotenziamento dei Dpcm relativamente alla limitazione della libertà personale, mentre l’altra riguarda i vaccini che vengono considerati utili, ma non le uniche armi contro le emergenze sanitarie. Esultano i No Vax per il passaggio volto a cancellare lo “stigma sociale” per chi invoca libertà vaccinale.
Cosa dice il nuovo piano pandemico
Il nuovo piano pandemico stabilisce che in caso di emergenze sanitarie che richiedono lockdown o altre restrizioni alla libertà personale, saranno le leggi o gli atti aventi forza di legge a incidere sulla vita degli italiani, e non più gli atti amministrativi. Addio, dunque, ai Dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri) che hanno scandito la vita dei cittadini durante la pandemia da Covid-19.
Viene inoltre ribadita l’efficacia dei vaccini, che però non vengono considerati gli unici strumenti di contrasto alle emergenze sanitarie.
Il piano nazionale pandemico era scaduto nel 2023. Il nuovo testo è stato inviato in Conferenza Stato-Regioni per l’approvazione.
Stop Dpcm in caso di pandemia
Così recita il nuovo piano pandemico:
[…] di fronte ad una pandemia di carattere eccezionale […] È escluso l’utilizzo di atti amministrativi per l’adozione di ogni misura che possa essere coercitiva della libertà personale o compressiva dei diritti civili e sociali. Solo con leggi o atti aventi forza di legge e nel rispetto dei principi costituzionali possono essere previste misure temporanee, straordinarie ed eccezionali in tal senso.
Queste le posizioni espresse da Fratelli d’Italia e Lega, ai tempi della pandemia: nell’aprile del 2020 Giorgia Meloni in Aula chiedeva di circoscrivere i lockdown unicamente alle zone rosse; il lockdown generalizzato l’aveva chiesto di due settimane, dieci giorni prima che il governo Conte lo facesse. Poi però era stato chiesto un lockdown circoscritto: “Non si può trattare la Basilicata come i territori che sono maggiormente colpiti”, aveva argomentato.
Salvini sul lockdown aveva avuto una posizione più altalenante, chiedendo alternativamente riaperture per salvaguardare i posti di lavoro e chiusure per motivi sanitari anche a distanza di poche ore fra una dichiarazione e l’altra.
Il ruolo dei vaccini nelle pandemie
Il nuovo piano pandemico ribadisce l’utilità dei vaccini, ma aggiunge una locuzione generica finalizzata a non renderli gli unici strumenti di contrasto alle emergenze sanitarie:
I vaccini approvati e sperimentati risultano misure preventive efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole; non possono essere considerati gli unici strumenti per il contrasto agli agenti patogeni ma vanno utilizzati insieme ai presidi terapeutici disponibili.
Il nuovo piano pandemico applica due delle posizioni critiche assunte negli anni da Giorgia Meloni sui vaccini: quella sugli effetti avversi e quella nei confronti di chi ha scelto di non vaccinarsi.
Risulta assolutamente centrale la sensibilizzazione delle persone attraverso una comunicazione semplice ed efficace dei benefici e dei rischi correlati. In nessun modo la campagna di informazione dovrà utilizzare toni drammatici, generare discriminazioni e stigma sociale.
A marzo 2024, intervistata da Mario Giordano a Fuori dal coro su Rete 4, la premier Giorgia Meloni prometteva che il governo sarebbe andato fino in fondo per capire la portata degli effetti avversi dei vaccini contro il Covid sulla popolazione.
A giugno 2021, Meloni tuonava contro il green pass: “Non permetteremo mai che il green pass nazionale diventi un metodo per ricattare i cittadini, negando loro la libertà di viaggiare, andare ad un concerto o cenare al ristorante come tutti. L’idea di essere costretti ad avere un lasciapassare per partecipare alla vita sociale è raggelante, letteralmente incompatibile con gli standard di una Nazione libera. Lo diciamo da sempre: questo strumento non può e non deve rientrare nella ‘normalità’ delle cose. Ripartire sì, ricattare no”.