Il Ministero della Salute, tramite numerose note di richiamo, ha lanciato l’allarme per livelli elevati di aflatossine nelle noci del Brasile. I prodotti, presenti sugli scaffali di diversi supermercati d’Italia, sono stati segnalati ed è richiesto di non consumarli a causa dei possibili danni connessi alle proprietà cancerogene della microtossina presente.
Noci del Brasile richiamate, i lotti interessati
Con ben 9 note di richiamo il Ministero della Salute ha segnalato possibili rischi per le Noci del Brasile. A essere oggetto di richiamo, infatti, sono i prodotti dell’azienda La Forlivese, presente in diversi supermercati d’Italia.
Nello specifico, si legge nelle note di richiamo presenti sul sito del Ministero della Salute, tra le motivazioni c’è la mancata conformità “per superamento del limite di aflatossina B1 e Totale” nel prodotto.
Si tratta di diverse linee, tutte prodotte dalla Torrefazione La Forlivese SRL con sede in via Ossi, 93 a Forlì. Questi i lotti interessati, tutti con i medesimi problemi legati al superamento dei limiti di aflatossine.
- Beauty Mix, secchio da 1 kg – lotto di produzione 080324 con scadenza 11/2024;
- Beauty Mix, secchio da 1 kg – lotto di produzione 150224 con scadenza 10/2024;
- Beauty Mix da 5 kg – lotto di produzione 150224 con scadenza 02/2025;
- Beauty Mix da 5 kg – lotto di produzione 100424 con scadenza 02/2025;
- Beauty Mix da 5 kg – lotto di produzione 100424 con scadenza 04/2025;
- Noci Brasile Crude, secchio da 1 kg – lotto di produzione 2400181701 con scadenza 09/2024;
- Noci Brasile Crude, secchio da 1 kg – lotto di produzione 120324027 con scadenza 11/2024;
- Noci Brasile Crude, secchio da 1 kg – lotto di produzione 180324020 con scadenza 11/2024;
- Noci Brasile Crude, secchio da 1 kg – lotto di produzione 260224026 con scadenza 10/2024.
Cosa sono le aflatossine
Le aflatossine sono micotossine prodotte da specie fungine appartenenti alla classe degli Ascomiceti e sono tossiche, tra le sostanze più cancerogene esistenti. In condizioni ambientali favorevoli, come il clima caldo e umido, germinano e successivamente colonizzano le granaglie come cereali, legumi e semi oleosi o la frutta secca e da queste possono trasferirsi ai carboidrati derivati come le farine.
La tossicità delle aflatossine scaturisce molto probabilmente dalla loro capacità di legarsi agli acidi nucleici e di interferire con la sintesi proteica. Queste sostanze agiscono negativamente sul sistema immunitario e favoriscono la comparsa di tumori anche in sedi extraepatiche.
Le aflatossine hanno la capacità di creare danni alla salute sia a breve-medio termine, sia cronici. Il fegato è il bersaglio principale delle aflatossine: quella di maggiore interesse tossicologico è senza dubbio l’aflatossina B1 (AFB1) perché ha un’azione sui geni (genotossica) e sullo sviluppo del cancro al fegato (epatocancerogena).
A livello europeo, il Regolamento (UE) 1881/2006 (testo consolidato) fissa i limiti massimi che possono essere presenti in prodotti alimentari quali cereali, frutta secca, spezie, prodotti per l’infanzia e latte per quanto riguarda l’aflatossina B1, le aflatossine totali, (AFB1+AFB2+AFG1+AFG2) e l’aflatossina M1.
L’attenzione del Ministero sulla sicurezza alimentare
Come detto, la sicurezza alimentare è messa al primo posto dal Ministero della Salute che vigila come meglio può sulla qualità dei prodotti venduti nei supermercati. Nello specifico questo meccanismo è possibile grazie agli operatori del settore alimentare (OSA) che hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti da essi posti in commercio e a ritirare un prodotto dal mercato.
In aggiunta al ritiro, qualora il prodotto fosse già stato venduto al consumatore, l’OSA deve provvedere al richiamo, cioè deve informare i consumatori sui prodotti a rischio, anche mediante cartellonistica da apporre nei punti vendita, e a pubblicare il richiamo nella specifica area del portale del Ministero della Salute.