Trasloco a parte, cambiare casa è perfino rilassante. Dimenticate le file davanti agli sportelli comunali, le raccomandate, bolli e timbri: dal 1° febbraio 2022 si fa tutto online attraverso il portale dell’ANPR, l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente. Per i nostalgici, o per chi ha difficoltà ad accedere al portale via internet, c’è sempre la possibilità di andare di persona all’Anagrafe, prendere il numerino e aspettare il proprio turno, l’importante è ricordarsi di farlo entro 20 giorni dal trasloco.
Allora, vediamo che cosa bisogna fare e quanto costa cambiare indirizzo di residenza.
Indice
Quando va effettuato il cambio di residenza
Quando si cambia la dimora abituale (un processo differente dal cambio di domicilio) va informato innanzitutto l’Ufficio Anagrafe del Comune. L’obbligo deriva dal fatto che in base al luogo di residenza il cittadino fruisce di servizi ed è gravato da oneri fiscali e amministrativi differenti (ad esempio, l’inserimento nella circoscrizione elettorale di competenza oppure il corretto calcolo delle tasse comunali, ecc).
Il cambio di residenza deve essere effettuato quando:
- ci si trasferisce da una casa all’altra all’interno dello stesso Comune
- ci si trasferisce in un altro Comune
- si rientra in Italia dall’estero (vale per chi è iscritto all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, l’AIRE).
La comunicazione va effettuata, come detto, entro 20 giorni dal trasferimento. Per avere il nuovo indirizzo stampato sulla carta d’identità, il documento di riconoscimento deve, ovviamente, essere rinnovato.
Come avviene il cambio di residenza online
Come abbiamo detto, per cambiare casa anche sui documenti, la comunicazione può essere fatta online attraverso il portale dell’ANPR. Ecco come funziona. Dopo l’accesso è possibile scegliere tra due opzioni:
- Dichiarazione di nuova residenza
- Dichiarazione di residenza in famiglia già esistente
Si deve optare per il primo caso quando:
- si vuole trasferire la propria residenza (o anche quella di alcuni componenti della famiglia di origine) in un’altra casa dove al momento non è residente nessun altro
- si vuole trasferire la propria residenza (o eventualmente anche quella di alcuni componenti della famiglia di origine) in un’altra unità immobiliare dove sono presenti anche altre persone con le quali non si hanno vincoli di parentela o affettivi; il caso tipico è quello degli studenti o lavoratori fuori sede che affittano una stanza
Si deve scegliere la seconda alternativa quando nell’indirizzo indicato nella dichiarazione sono già presenti persone con le quali si hanno legami di parentela o affettivi (è questo il caso di una coppia che inizia a convivere). In questa dichiarazione si deve indicare almeno uno dei componenti presenti nella “famiglia già esistente”. Per esempio: quando due persone decidono di convivere, il primo componente della coppia dovrà presentare una dichiarazione di nuova residenza, mentre il secondo dovrà effettuare una dichiarazione di residenza di famiglia già esistente, indicando le generalità del partner.
Una volta completata la domanda:
- se il dichiarante è il solo a trasferirsi (oppure con altri componenti minorenni), si può procedere immediatamente con l’invio della domanda
- se oltre al dichiarante ci sono altri componenti maggiorenni nella famiglia, sarà necessaria la convalida da parte di questi ultimi nella loro area riservata del portale prima dell’invio
È più facile da fare che da spiegare, ma bisogna ricordarsi che ogni Comune ha la facoltà di utilizzare una procedura personalizzata e quindi è meglio, dopo l’accesso, leggere bene le istruzioni che, appunto, possono cambiare da Comune a Comune.
Cosa accade dopo aver presentato la dichiarazione di cambio di residenza
Inviata la comunicazione, il Comune ha 2 giorni a disposizione per accogliere la dichiarazione, ma con riserva. Può, infatti, respingerla in caso di errori (per esempio l’indirizzo non è corretto o i dati catastali non corrispondono) o per la mancanza o l’inidoneità del titolo di soggiorno.
Se, invece, la dichiarazione viene accettata, entro 45 giorni si conclude la fase di accertamento durante la quale l’Ufficiale di anagrafe si reca presso la nuova residenza del dichiarante per verificare l’effettivo trasferimento.
Quali documenti servono e quanto costa cambiare residenza
Prima di collegarsi al portale bisogna avere a portata di mano un certo numero di documenti: la carta d’identità, il codice fiscale, l’eventuale permesso di soggiorno e il contratto di locazione o di comodato d’uso oppure un documento che attesti la proprietà della nuova casa. Dalla visura catastale, invece, si dovranno recuperare i dati catastali dell’immobile senza i quali la comunicazione non può essere inoltrata.
I costi? Beh, vi stupirete ma è tutto gratis.