Antonio Marras si definisce un artista girovago, percorre l’Italia, le sue piazze, i suoi vicoli, per accomodarsi sui cigli di strade storiche, essenziali alle città che le ospitano, come arterie dentro un corpo, e costruisce le sue dimore.
La filosofia Marras
Le sue boutique sono “pensate come una casa, dall’ingresso, al salotto ben arredato, un susseguirsi di stanze da conversazione dove l’imperativo è accogliere e intrattenere”, spiega. Spazi espositivi che si distinguono dal tradizionale concetto di store e diventano “un luogo di incontro, dove stare bene, conviviale, riservato e aperto, accogliente”.
Antonio Marras si definisce infatti come uno spazio aperto, uno spazio espositivo, una scelta alternativa rispetto alla tradizionale boutique. Un luogo di incontro, dove stare bene, conviviale; riservato e aperto, accogliente. Il luogo ospitante che accoglieva lo straniero, l’ospite dell’antica Grecia, in Sardegna, nel Mediterraneo, sacro nel suo arrivare, fermarsi continuando a muoversi e ripartire.
Le boutique nel dettaglio
Oltre ad abiti e accessori, libri, oggetti ed opere d’arte. Divisi e diversi, ma uniti dal filo rosso. Ogni negozio a Milano, Roma, Alghero, Venezia, Torino, Forte dei Marmi, Firenze è un mondo a sé.
Ognuno caratterizzato dai motivi ricorrenti Marras come le vetrate decò, gli specchi, i tappeti sardi dal disegno originale da uno schizzo di Antonio Marras, dalla scelta maniacale del lampadario, dei mobili, dei divani, degli espositori. In tutti i negozi si riconosce lo stesso stile ecclettico ma poi ognuno è diverso e uguale a sé stesso.
La nuova boutique di Roma, che accoglie dal 16 novembre in Via dei Condotti 49/50, è caratterizzata dall’Opera “tutte le scale portano a Roma” di Antonio Marras. Si arrampica insinuandosi come edera sulla rampa delle scale che portano al secondo piano del negozio di oltre 150 mq, con i suoi fili e la sua ceramica, un telaio imbizzarrito ed indomato, come l’arte, la creatività, l’intuito. Il telaio delle case sarde, elemento indispensabile simbolo di operosità, sapienza e tradizione.
La boutique di Firenze, affacciata su Via degli Strozzi 4R, asseconda la meraviglia del luogo magico dettata dalla luce che filtra dall’enorme lucernario riportato alla sua antica bellezza. E per scoprire i suoi segreti bisogna addentrarsi nell’ignoto dei suoi, quasi, 250 mq disposti su tre piani, per gioire di un “cabinet de curiositè”, l’ultima stanza, stipata di nicchie, che celano i loro segreti, sotto il controllo del padrone di casa, il lampadario. Da visitare da fine novembre.
Il negozio di Torino si struttura invece su un’estensione di 130 metri quadrati articolati su due piani, aperto da inizio dicembre.