Chi è amante dei cani e dei gatti potrebbe voler aprire una pensione per gli amici a quattro zampe. Il motivo è che capita spesso di scorgere degli annunci nei quali si cercano persone disposte ad accudire i propri animali perché si è in procinto di partire e nessuno tra amici o familiari può farlo. Per questo si è obbligati a rivolgersi a una struttura specializzata che possa accogliere il proprio amico.
Secondo le ultime rilevazioni Eurispes del Rapporto Italia 2024, nel nostro paese in quasi una casa su quattro vive un animale da compagnia per cui aprire una pensione per cani e gatti potrebbe essere una buona idea remunerativa, soprattutto per chi ama gli animali. Ecco dunque come fare, quali sono i requisiti e l’iter burocratico da seguire.
Indice
La struttura
Per aprire una pensione per cani e gatti è necessario avere una grande passione per gli animali e una buona conoscenza delle razze che si vogliono ospitare. Ognuna di esse, infatti, potrebbe avere delle esigenze particolari nonché dei comportamenti e temperamenti diversi. Nel caso non si abbia questa conoscenza, sarebbe utile seguire dei corsi specifici che offrano informazioni approfondite sul mondo dei cani e dei gatti.
Un altro degli aspetti principali se si vuole aprire una pensione per cani e gatti è scegliere la struttura. L’ideale sarebbe trovarne una molto grande in modo tale da poter posizionare al suo interno dei box di dimensioni adeguate (almeno 4 metri quadrati per gli ospiti medio-piccoli). Per i cani di grossa taglia, invece, essi dovrebbero misurare almeno 9 metri quadrati per garantire all’animale la possibilità di muoversi liberamente. I box, poi, dovrebbero avere l’accesso all’acqua corrente e un buon sistema di scolo cosicché possano essere puliti giornalmente con maggiore facilità.
L’altro fattore principale è poter disporre di uno spazio al coperto dove gli animali possano ripararsi dalla pioggia e che i box siano ben isolati. E ancora, sarebbe consigliabile anche un sistema di riscaldamento per mantenere la temperatura confortevole.
Ovviamente sarà importante disporre anche di un’area dedicata all’ufficio per poter gestire al meglio le operazioni quotidiane, di un’area accogliente per ricevere gli animali insieme ai loro padroni e possibilmente di uno spazio dedicato alla toelettatura per mantenere i quattro zampe puliti e in salute.
Fondamentale per l’apertura di una pensione per animali, sarà anche avere una convenzione con un veterinario che possa offrire un’assistenza 24 ore su 24. Inoltre, avere un registro dettagliato di tutti gli animali che si ospiteranno con informazioni riguardanti le abitudini alimentari di ogni peloso, le vaccinazioni eseguite e quelle che mancano.
Prima di accettare un qualsiasi animale, infine, sarà di fondamentale importanza chiedere al proprietario il libretto sanitario, le informazioni su eventuali malattie avute e i numeri di contatto dei proprietari nel caso di emergenze.
I costi iniziali
Nel caso si voglia aprire una pensione per cani e gatti è importante considerare i costi iniziali che potrebbero anche essere superiori ai 30 mila euro, il tutto dipenderà ovviamente dalla struttura scelta.
Non dimentichiamo, poi, che nell’investimento iniziale rientrano anche i costi per il cibo per gli animali. Questi ultimi, infatti, dovranno ricevere alimenti adeguati e di qualità. Sarà necessario inoltre utilizzare una parte del budget anche per il benessere degli amici a quattro zampe, acquistando, ad esempio, come spiegato, dei box spaziosi, materiali per la toelettatura e letti, solo per citarne alcuni.
Si dovranno poi considerare le spese per le utenze. Esattamente per l’elettricità in quanto essa è importante per l’illuminazione e per il funzionamento di eventuali attrezzature. Inoltre i costi relativi all’acqua e al gas che servirà per il riscaldamento e per le altre esigenze della struttura.
Quali sono gli aspetti burocratici
Ci sono anche gli aspetti burocratici da tenere in conto se si vuole aprire una pensione per cani e gatti. Prima di tutto, è necessario registrare l’attività presso l’Agenzia delle Entrate per poter ottenere la Partita Iva (essa ha costi diversi in base alla tipologia che si sceglie). L’azienda, poi, dovrà essere iscritta al Registro delle Imprese della Camera di Commercio. Prima di avviare l’attività, inoltre, sarà obbligatorio presentare una segnalazione al Suap che è lo Sportello Unico per le Attività Produttive del comune del luogo in cui si vuole aprire la pensione. E ancora, sarà necessario ricevere il nulla osta e la certificazione di idoneità dell’Asl che attesta che la struttura segue tutte le norme igienico-sanitarie. E infine, sarà necessaria la regolarizzazione delle posizioni lavorative.
Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, è necessario sapere che la pensione per gli animali deve essere situata a una certa distanza dai centri abitati. Quella minima è di solito stabilita dal Piano Regolatore del comune nel quale si vuole svolgere l’attività. L’ente locale fornisce inoltre delle informazioni sulle caratteristiche edilizie da rispettare. Potrebbero essere richiesti, ad esempio, dei requisiti specifici riguardanti i materiali da utilizzare, le dimensioni e la conformità alle regole per la sicurezza.
Inoltre, come specificato, la pensione dovrà essere dotata di elettricità, di acqua potabile ma anche di una rete fognaria atta a smaltire le acque superflue in modo adeguato e di una canalina di scolo. In più, tutte le pensioni dovranno avere delle zone al chiuso dove gli animali possono essere sistemati in caso di maltempo e uno spazio esterno dove i quattro zampe potranno correre e giocare liberamente.
Tutta l’area, infine, dovrà essere recintata in modo sicuro per evitare che vi siano fughe e incidenti. Ovviamente la recinzione dovrà essere alta e robusta per garantire la sicurezza degli amici a quattro zampe. Anche la sorveglianza sarà fondamentale per garantire che gli animali siano sempre al sicuro e sotto controllo. In questo caso, si potrebbe considerare, ad esempio, l’ipotesi di installare delle telecamere di sicurezza o prevedere del personale dedicato.
E le tasse?
Se si decide di aprire un’attività ovviamente si devono pagare le tasse e dei contributi. Le prime si calcolano in base al regime fiscale scelto mentre i contributi previdenziali si devono versare alla Gestione Artigiani Inps.
Per quanto riguarda il regime fiscale, esso determina il tipo e l’importo di tasse da pagare. C’è quello ordinario nel quale si pagherà l’Irpef con delle aliquote che vanno dal 23 al 43% in base al reddito imponibile e il forfettario. Per quest’ultimo è prevista un’aliquota fissa del 15% che viene ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività.
Per i contributi previdenziali, come detto, ci si dovrà iscrivere invece alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps e versare i contributi fissi e variabili. I primi sono quelli che si pagano indipendentemente dal reddito e sono suddivisi in quattro rate annuali di importo uguale. Gli altri, invece, si calcolano applicando un’aliquota del 24% sulla parte del reddito che supera una soglia minima.
Le agevolazioni e i contributi a fondo perduto
Per chi ha un budget limitato, ricordiamo che nel nostro paese ci sono delle agevolazioni e dei finanziamenti a fondo perduto che possono aiutare i disoccupati, giovani imprenditori e donne a coprire i costi necessari per aprire una pensione per cani e gatti o qualsiasi altro tipo di attività.
Grazie a tali fondi, si riesce a ottenere una liquidità a un tasso di interesse ridotto. Alle volte, però, può anche capitare che non venga richiesto alcun rimborso o solo il 50% del capitale ricevuto.
Per poter accedere ai contributi, in ogni caso, è necessario creare un business plan (ovvero un documento che sintetizza contenuti e caratteristiche) dettagliato. Per quanto riguarda la richiesta, invece, essa può essere fatta online mediante la piattaforma di Invitalia. Ovviamente per utilizzare quest’ultima, è necessario registrarsi ai servizi online di Invitalia fornendo un indirizzo di posta elettronica ordinario oppure, più semplicemente, si può accedere a esso mediante Spid. Fatta la registrazione, si può compilare la domanda online e scaricare la documentazione da allegare. Infine per concludere la presentazione è necessario disporre di una forma digitale e di una Pec del legale rappresentate della società.
Quanto si guadagna
Dopo aver spiegato qual è l’iter da seguire per aprire una pensione per i cani e gatti è importante capire anche quali potrebbero essere i possibili guadagni. Ebbene, la tariffa media può variare tra i 20 e i 35 euro al giorno anche se in alcune strutture la cifra può essere superiore ai 35 euro. Tutto dipende, infatti, dalla qualità del servizio e dal tipo di animale (cane grande o gatto). Le strutture che offrono servizi extra come l’addestramento o la toelettatura potrebbero infatti chiedere di più.
In ogni caso, capire quanto si potrà guadagnare in media aprendo una pensione per animali è complicato in quanto vi saranno vari fattori da considerare come la dimensione dell’attività. Quelle più grandi, infatti, potrebbero generare guadagni maggiori. Anche la posizione geografica sarà importante in quanto la localizzazione influirà molto sul prezzo così come la concorrenza locale. Se ci sono molte pensioni nella zona, potrebbe essere necessario offrire prezzi più competitivi o dei servizi aggiuntivi per attirare clienti come, ad esempio, attività ricreative per i quattro zampe o le passeggiate.
Aprire una pensione per cani e gatti, potrebbe quindi portare guadagni interessanti ma sarà importante, come detto, considerare le tariffe giornaliere e i vari fattori che influenzano i guadagni. Offrire un servizio di qualità e pianificare ogni cosa nel dettaglio, potrebbe garantire un discreto guadagno nel tempo.