Stiamo parlando di una vera e propria truffa lampo, di quelle che ogni giorno colpiscono molte decine di persone in tutta Italia. Il meccanismo è davvero semplice, quasi banale verrebbe da dire (se in ballo non ci fossero i risparmi dei cittadini): si riceve una chiamata da un numero sconosciuto (ma non privato, quindi esplicitato sullo schermo) e basta rispondere al telefono perchè scatti la fatidica sottrazione di denaro.
Nelle ultime settimane sono sempre più numerose le segnalazioni raccolte dall’Udicon (l’Unione a Difesa dei Consumatori) in merito a questa nuova tipologia di furto. Pare siano infatti moltissimi i cittadini che sono caduti vittime dell’ennesimo raggiro da parte di malintenzionati.
L’offerta dell’abbonamento telefonico per ingannare l’utente
Non si tratta di ladruncoli o criminali improvvisati, ma di autentici esperti informatici, organizzati in gruppi quasi sempre di forma anonima ma che operano in maniera capillare e su larga scala non solo in Italia, ma su tutto il territorio dell’Unione europea.
Ma come funziona nello specifico questo nuovo tentativo di sottrazione di denaro? Si tratta della involontarie e inconsapevole sottoscrizione di un abbonamento telefonico, non richiesto dalla vittima, colpevole solo di aver risposto in maniera affermativa ad una generica domanda posta dall’operatore. Come si può immaginare, è una truffa che potenzialmente può colpire tutti, anche chi è più attento a questo tipologia di pratiche scorrette e illegali (molto spesso perpetrate anche tramite l’invio di sms).
Come funziona la nuova truffa eseguita tramite cellulare
Quali sono gli aspetti a cui prestare maggior attenzione per evitare la fregatura? Lo schema raccontato dai cittadini agli addetti di Udicon è sempre quello, molto simile ad altri casi già scoperti in passato. La telefonata comincia con una domanda che implica una risposta affermativa: per esempio, l’operatore potrebbe chiedere “Parlo con la/il sig.ra/sig. Rossi?“.
Istintivamente la risposta da dare è quella che ogni cittadino rilascerebbe, ossia un “Sì, sono io”. In questo caso però, a differenza delle classiche offerte telefoniche per la vendita di prodotti, tempo pochi secondi e la chiamata viene interrotta. Quello che però non viene detto è che, con quel “sì” pronunciato ad inizio conversazione, si è prestato il proprio consenso alla stipulazione di un contratto mai richiesto.
Per confondersi con gli operatori telefonici delle aziende che legittimamente provano a vendere contattando gli utenti, questi hacker solitamente chiamano durante l’orario lavorativo, quando le persone sono più portate a rispondere perchè pensano che possa essere una telefonata che li riguarda professionalmente.
Le raccomandazioni degli esperti per evitare la sottrazione di denaro
“Tutelarsi è tanto facile quanto cadere nel tranello: basta pensare a quante telefonate pubblicitarie riceviamo ogni settimana” spiega Vincenzo Paldino, presidente dell’Udicon dell’Emilia-Romagna, una delle regioni più colpite da questo spiacevole fenomeno. “Va evitato quindi, se possibile, di pronunciare la parola ‘Sì’, cercando piuttosto di variare le risposte alle domande usando altre espressioni per accertarsi con chi si sta parlando”.
“Il nostro consiglio come associazione che tutela i consumatori – conclude Paldino – oltre quello di contattarci in caso foste già caduti vittime di questo imbroglio, è quello di prestare sempre la massima attenzione e eventualmente di bloccare il numero da cui avete ricevuto la chiamata”.