Italia travolta da eventi estremi: mini-tsunami, nubifragi, trombe d’aria

Nel weekend appena passato l'Italia è stata travolta da più di 10 eventi climatici estremi, con nubifragi e persino un maremoto causato dal vulcano di Stromboli

Pubblicato: 5 Dicembre 2022 10:35

Foto di Miriam Carraretto

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Nel weekend appena passato l’Italia è stata travolta da più di 10 eventi climatici estremi, con nubifragi che hanno stressato duramente la tenuta dei terreni dopo l’ultima ondata di maltempo sull’Italia, con allerta arancione in Puglia e gialla in altre 6 regioni: Lazio, Umbria, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia.

Maltempo, oltre 10 eventi estremi in Italia

Un maremoto, provocato da un distacco sulla sciara del fuoco del vulcano di Stromboli che ha ripreso a eruttare, si è addirittura verificato al largo dell’isola, provocando un’onda di tsunami alta circa 1 metro e mezzo, già ribattezzata mini-tsunami. L’evento ha fatto scattare l’allerta sull’isola, dove sono entrate subito in funzione le sirene per allertare la popolazione, ma, secondo i primi accertamenti della Protezione Civile, non si registrano danni.

In buona parte del Centro e Sud Italia sono stati due giorni tremendi: il Salento, in Puglia, è stato travolto dalla furia di trombe d’aria, tuoni e fulmini su città e campagne, con allagamenti e smottamenti, alberi e cavi di alta tensione caduti, che hanno lasciato case e aziende agricole al buio e senza collegamenti. Terreni sommersi e danni anche in Sicilia e in Calabria, e pure nel Lazio: Roma è stata colpita da una vera e propria bomba d’acqua che ha provocato anche blackout elettrici.

Piante abbattute, campi allagati, serre completamente divelte e colture distrutte che fanno salire a oltre 6 miliardi il conto dei danni nelle campagne nel 2022, secondo quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti su dati Eswd.

La situazione a Ischia dopo la frana

Per non parlare della situazione tragica a Ischia, dove la pioggia è tornata a battere prepotentemente, facendo temere per nuove frane. Moltissime zone del territorio comunale individuate come area rossa risultano ancora di difficile percorrenza.

Intanto la commissaria del Comune di Casamicciola, Simonetta Calcaterra, ha firmato l‘ordinanza con la quale si ordina con effetto immediato alla popolazione residente nelle abitazioni dell’area rossa di non rientrare fino alla verifica di agibilità, per via dei rischi sia di natura statica che idrogeologici. Le abitazioni interessate sono le stesse individuate dalla precedente ordinanza con la quale si è proceduto allo sgombero dell’area ritenuta maggiormente a rischio a seguito della frana del 26 novembre.

Sono 400 gli sfollati, mentre si continua a cercare l’ultima dispersa, Maria Teresa Arcamone. La frana di Ischia ha causato 11 vittime. Al lavoro 220 Vigili del fuoco, 341, al momento, le persone ospitate in strutture alberghiere, allontanate in via precauzionale dalle proprie abitazioni, 90 quelle che hanno trovato una sistemazione autonoma, nella maggior parte dei casi presso familiari.

54 famiglie che vivono nella zona rossa di Casamicciola, invece, non hanno voluto lasciare le loro case e nei loro confronti le forze dell’ordine stanno svolgendo un’opera di convincimento e persuasione, con la notifica dell’ordinanza di evacuazione. Non solo Ischia, il rapporto dell’ISPRA evidenzia una situazione molto critica, infatti, secondo i dati, i comuni italiani a rischio dissesto idrogeologico sono il 94%.

Eventi estremi in Italia: cosa sta succedendo e perché

In Italia, soltanto nel mese di novembre si sono abbattuti ben 242 eventi estremi legati al maltempo, tra bombe d’acqua, nubifragi, tempeste di vento, trombe d’aria e grandinate, che si sono riversati su un territorio reso più fragile dall’abbandono e dalla cementificazione, che – denuncia Coldiretti – hanno ridotto la capacità di assorbimento della pioggia e messo a rischio l’ambiente e la sicurezza dei cittadini con frane e alluvioni.

A tutto ciò si aggiunge, l’abusivismo edilizio: un dossier di Legambiente fotografa la situazione, dal 2004 al 2020 solo il 33% degli immobili abusivi è stato abbattuto

Gli eventi estremi quest’anno, fra nubifragi, bombe d’acqua, grandinate, bufere di vento e tornado, sono cresciuti rispetto allo stesso periodo del 2021 addirittura del 50%, con il 2022 che si classifica fino ad ora in Italia come il più caldo di sempre, con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+1,07 gradi) rispetto alla media storica, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Eswd e Isac Cnr rispetto ai primi dieci mesi.

Come sta cambiando il clima in Italia e quali effetti

Tutto questo non è che l’ennesima conferma – se ancora ce ne fosse bisogno – del cambiamento climatico in atto, che si porta dietro una evidente scia verso la tropicalizzazione che – sottolinea Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, il rapido passaggio dal sole al maltempo e precipitazioni brevi ed intense su territori sempre più fragili.

Oltre 9 comuni su 10 in Italia, cioè il 93,9% del totale, secondo i dati Ispra hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico per frane ed alluvioni.

Il ruolo del suolo

In questo quadro non possiamo non evidenziare che negli ultimi 50 anni nel Belpaese è scomparso quasi 1 terreno agricolo su 3, cioè il 30%, con la superficie agricola utilizzabile in Italia, che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari.

Per questo – continua la Coldiretti – l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne.

“Nell’immediato è necessario intervenire con aiuti concreti per aiutare le popolazioni colpite”, dice il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, ma sottolineando che bisogna accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio.