In questi giorni, a seguito dell’approvazione del ddl agricoltura biologica al Senato, si sta parlando molto di biodinamica e di concetti e idee legate a questa pratica. Ma perché l’argomento sta dividendo molti? E cosa ha spinto la senatrice Elena Cattaneo, appoggiata da 20 scienziati italiani, a schierarsi apertamente contro quella che ha definito una vera e propria “truffa scientifica”?
DDL agricoltura biologica: cosa dice in merito alla biodinamica
Il ddl agricoltura ha ricevuto il 20 maggio l’approvazione da parte di 195 membri del Senato. Durante la seduta, però, la senatrice Catteneo ha deciso di apporsi apertamente al disegno di legge, votando contro lo stesso.
Il motivo della sua presa di posizione ha a che fare con un passaggio preciso del testo, dove e quando si equipara l’agricoltura biodinamica a quella biologica. L’articolo 8, infatti, introduce il Piano nazionale per le sementi biologiche, finalizzato ad aumentare la disponibilità delle sementi stesse per le aziende e a migliorarne l’aspetto quantitativo e qualitativo con riferimento a varietà adatte all’agricoltura biologica e biodinamica.
Da qui parte l’appello della Carraneo, che ha definito la biodinamica “una truffa scientifica”, alla quale non dovrebbero essere destinati soldi pubblici. A lei si sono uniti 20 scienziati italiani che, con una lettera indirizzata ai senatori, hanno lanciato un appello al Governo.
Che cos’è l’agricoltura biodinamica
L’agricoltura biodinamica si sta facendo sempre più strada in Italia. Persino Coldiretti, ha trattato l’argomento durante una conferenza svoltasi a Roma a cui hanno preso parte il presidente Ettore Prandini e Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.
Ma di cosa si tratta esattamente?
La biodinamica è un approccio olistico, ecologico ed etico all’agricoltura, al giardinaggio, al cibo e alla nutrizione. Tutte le conoscenze e le pratiche legate a questo tipo di agricoltura traggono spunto dal lavoro del filosofo e scienziato Dr. Rudolf Steiner (noto tra l’altro per essere un anti vax), le cui conferenze del 1924 miravano a fornire agli agricoltori un nuovo modo per integrare la comprensione scientifica con quella dello spirito della natura.
La biodinamica ha poi continuato a svilupparsi ed evolversi dagli anni ’20 grazie alla collaborazione di molti agricoltori e ricercatori. L’approccio mira alla cura di giardini, fattorie, vigneti, ranch e frutteti, ma i suoi principi sono stati poi estesi praticamente ovunque si coltivi il cibo, con un adattamento che ha coinvolto il paesaggio, il clima e la cultura.
Si tratta di una pseudo-scienza che mischia filosofia e astrologia alle pratiche agricole, che considera ogni fattoria, giardino o terreno biodinamico, ovvero un organismo vivente integrato, intero, composto da molti elementi interdipendenti: campi, foreste, piante, animali, suolo, persone e lo spirito del luogo.
Agricoltori e giardinieri, pertanto, lavorano per nutrire e armonizzare questi elementi, gestendoli in modo spirituale e dinamico, così da sostenere la salute e la vitalità dell’insieme. I professionisti della biodinamica quindi devono anche ascoltare la terra, percepire ciò che potrebbe voler emergere attraverso di essa e approcciarsi ad essa come un’individualità unica.
Perché gli scienziati sono contro l’agricoltura biodinamica
Prima che si procedesse con l’approvazione del disegno di legge, una lettera aperta è stata inviata da parte di 20 scienziati italiani affinché nessun finanziamento pubblico venisse destinato all’agricoltura biodinamica, definita una “pratica esoterica opposta e inconciliabile con qualunque dato scientifico”.
Tra i firmatari della lettera ci sono Cinzia Caporale (esperta di bioetica, facente parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche e membro del CTS), Giorgio Parisi (presidente dell’Accademia dei Lincei), Giuseppe Remuzzi (direttore del Mario Negri), i fisici Giorgio Parisi, Ugo Amaldi e Luciano Maiani, l’esperto di staminali Giulio Cossu e il biotecnologo Roberto Defez.
Si tratta di una pseudoscienza che “usa parti di animali (quali teschi, pelli di topo, corna di vacca o vesciche urinarie di cervo) nelle quali infilare cortecce, fiori o letame, da sotterrare ed eventualmente dissotterrare dopo qualche tempo: a fondamento, essa evoca forze cosmiche come motrici di qualunque azione terrena”, scrivono gli scienziati.
“Può il Paese di Galileo Galilei – prosegue la lettera pubblicata da Ansa – sostenere economicamente pratiche magiche, peraltro facenti capo a un marchio registrato estero? In un’era di risorse particolarmente scarse, finanziare un’agricoltura che fa profitti, secondo i suoi stessi rappresentanti sentiti in audizioni parlamentari, almeno tre o quattro volte superiori rispetto alle pratiche agricole ordinarie, pare incomprensibile. Soprattutto, laddove lo Stato ritenga opportuno sovvenzionare alcuni tipi di attività economiche, è condizione necessaria ancorché non sufficiente che queste attività vengono svolte secondo i principi di razionalità e di conformità alle evidenze scientifiche”.
DDL agricoltura biologica: l’intervento della senatrice Cattaneo contro la biodinamica
Nonostante l’appello degli scienziati a non procedere con l’approvazione del testo, il disegno di legge ha ricevuto – come accennato sopra – il sostegno da parte di ben 195 membri del Senato.
Un’approvazione arrivata nonostante i motivi di dissenso portati all’attenzione da parte dell’unica contraria, la senatrice Cattaneo:
“Se anche viene ristabilito un principio di realtà, rimuovendo il riferimento all’interesse nazionale, ho comunque molti motivi di dissenso su questo disegno di legge – ha detto-. Oggi ne tratto uno, che reputo essere un’abnormità normativa e che in primo luogo, se non affrontato da noi oggi con una meditata riduzione del danno, esporrà quest’Assemblea al ridicolo scientifico”
“Ho presentato tre emendamenti volti a eliminare almeno il richiamo esplicito e il riconoscimento in via preferenziale a pratiche non solo antiscientifiche, ma schiettamente esoteriche e stregonesche – ha poi continuato duramente-. Mi riferisco all’equiparazione, ai fini del presente provvedimento, tra l’agricoltura biologica e quella biodinamica, una pratica agricola i cui disciplinari internazionali comprendono l’uso di preparati a base, cito testualmente, di letame infilato nel cavo di un corno di una vacca che abbia partorito almeno una volta […] Vi ricordo che i bovini non perdono le corna come i cervi; le corna vanno segate dai crani […] Sarebbe meglio disciplinare questa pratica per evitare abusi. Questo che vi ho appena segnalato si chiama preparato 500 dell’agricoltura biodinamica (detto anche cornoletame)”.
Infine l’appello: “Colleghi, rimuovere la parola biodinamica dal disegno di legge, come chiedono i miei emendamenti, non impedisce ai produttori di perseguire queste pratiche e ottenere la certificazione di prodotto biologico (per averla basta rispettare i protocolli), ma esplicitare il riferimento al biodinamico in questo testo di legge avrà l’effetto di dare dignità al cornoletame”.