Settimana Europea della Mobilità, al via la campagna Ue per la mobilità urbana sostenibile

L'Ue invita città e cittadini a ripensare la mobilità urbana, promuovendo l'uso di mezzi di trasporto sostenibili e riducendo l'impatto ambientale del traffico

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Pubblicato: 16 Settembre 2024 12:55

La Settimana Europea della Mobilità, che si svolge ogni anno dal 16 al 22 settembre, ha come obiettivo principale quello di promuovere l’adozione di modalità di trasporto più sostenibili. Tra queste spiccano il trasporto pubblico, l’uso della bicicletta, dei veicoli elettrici o anche semplicemente il camminare a piedi. Queste azioni sono mirate a ridurre l’impatto ambientale generato dal traffico urbano e a migliorare la qualità della vita nelle nostre città.

Ogni anno l’evento si concentra su un tema specifico legato alla sostenibilità e alla mobilità urbana, come la riduzione delle emissioni, la sicurezza stradale, l’accessibilità e il miglioramento dell’infrastruttura urbana. Per l’edizione di quest’anno, il focus è sul “spazio pubblico condiviso”. Questo tema è sviluppato attraverso quattro linee guida principali:

  1. Vivere lo spazio pubblico in modo diverso, promuovendo una nuova visione degli spazi urbani.
  2. Riqualificare lo spazio urbano, trasformando le aree cittadine in luoghi più vivibili e sostenibili.
  3. Creare uno spazio sicuro per gli spostamenti attivi, come ad esempio le strade scolastiche che favoriscono l’uso della bicicletta e il camminare a piedi.
  4. Pianificare e progettare strade più sicure, per garantire che la mobilità urbana sia accessibile e sicura per tutti.

Questa settimana è quindi un’occasione importante per sensibilizzare i cittadini e i governi locali sull’importanza di ripensare la mobilità urbana in chiave sostenibile, favorendo soluzioni che possano contribuire a ridurre l’inquinamento e migliorare la vivibilità delle nostre città.

Ripensare lo spazio pubblico: una priorità per la mobilità urbana

Le superfici urbane destinate al traffico veicolare rappresentano spazi che vengono sottratti alla fruizione collettiva, limitando le opportunità di socializzazione e incontro per i cittadini. Con oltre il 70% degli europei che vive in aree urbane, è evidente come lo spazio pubblico in molte città sia scarso, una situazione che richiede un ripensamento dell’organizzazione urbana. In effetti, un ambiente che riesca a bilanciare lo spazio tra persone, mezzi di trasporto e attività favorisce l’equità sociale, aumenta la sicurezza stradale, riduce l’inquinamento atmosferico e migliora la qualità della vita.

Già nell’antica Roma, nel 45 a.C., Giulio Cesare riconobbe l’importanza di restituire alla strada la sua funzione sociale, limitando la circolazione dei carri per dare spazio all’incontro e alla socializzazione, oltre che al transito. Questo bisogno di una ripartizione più equa dello spazio è un tema ricorrente nella storia: autori come Seneca, Plinio il Giovane e Giovenale evidenziarono problematiche simili a quelle di oggi, come il traffico dei carri e i frequenti incidenti mortali, soprattutto per i pedoni.

Oggi, questi problemi persistono. Circa il 70% delle vittime di incidenti stradali mortali nelle aree urbane sono utenti vulnerabili, come pedoni e ciclisti. Questo dato sottolinea l’importanza di dare priorità a questi gruppi nella gestione dello spazio pubblico. Per incoraggiare un maggior numero di persone a muoversi a piedi o in bicicletta, è essenziale dotare le città di infrastrutture dedicate di alta qualità e sviluppare un codice della strada che metta la sicurezza dei pedoni e ciclisti al primo posto.

Il tema di quest’anno, “La condivisione degli spazi pubblici”, scelto per la Settimana Europea della Mobilità, mira a raggiungere importanti obiettivi:

  • Migliorare la qualità della vita urbana e promuovere la creazione di infrastrutture incentrate sulle persone.
  • Integrare altre iniziative dell’Ue, come il programma REPowerEU e il Green Deal europeo, per creare città più sostenibili.
  • Favorire l’uso di mezzi di trasporto meno inquinanti e promuovere un cambiamento comportamentale attraverso la creazione di infrastrutture adeguate e condizioni favorevoli per la mobilità attiva e il trasporto pubblico.

Ripensare lo spazio pubblico in questo modo non solo aiuta a ridurre l’inquinamento, ma contribuisce anche a creare città più sicure e vivibili, dove la mobilità attiva è incoraggiata e accessibile a tutti.

La riconquista dello spazio pubblico urbano

Il tema dello spazio pubblico in ambito urbano è sempre più al centro del dibattito attuale. In particolare, si discute molto su quanto spazio le auto e i mezzi privati sottraggano alla fruizione collettiva nelle città, soprattutto a causa delle infrastrutture dedicate al traffico e alla sosta. Un esempio emblematico di questo fenomeno è la recente decisione del Comune di Milano, che ha deciso di seguire l’esempio di Parigi e Londra, imponendo un aumento delle tariffe di parcheggio per i suv, veicoli che occupano spazi significativi e spesso risultano sovradimensionati rispetto alle reali esigenze urbane.

Questa iniziativa non è un caso isolato. Sempre più Comuni italiani stanno adottando politiche simili per recuperare spazio pubblico e migliorare la qualità della vita nelle città. Tra le misure più diffuse vi sono le strade scolastiche, ossia aree situate in prossimità delle scuole dove i veicoli non possono transitare durante l’entrata e l’uscita degli studenti. Questi provvedimenti hanno un duplice obiettivo: garantire la sicurezza dei bambini e favorire la mobilità sostenibile in un ambiente protetto.

Altre importanti iniziative includono i progetti di pedonalizzazione dei centri urbani, che non si limitano più solo alle aree storiche, ma si estendono anche a zone periferiche o commerciali. Pedonalizzare le città significa restituire spazi vitali ai cittadini, creando aree sicure e vivibili, dove è possibile passeggiare, socializzare e muoversi in modo attivo senza il costante pericolo del traffico veicolare.

Questi interventi riflettono una crescente consapevolezza della necessità di ripensare la mobilità urbana e di ridurre l’impatto negativo dei veicoli privati. Riconquistare spazi pubblici per usi collettivi rappresenta una sfida importante, ma è anche una risposta concreta ai problemi di congestione del traffico, inquinamento atmosferico e insicurezza stradale che affliggono le città moderne.

Settimana Europea della Mobilità 2024, un impegno comune per una città più sostenibile

La Settimana Europea della Mobilità 2024 si pone l’ambizioso obiettivo di migliorare la qualità della vita urbana, attraverso la promozione di infrastrutture incentrate sulle persone e l’agevolazione del ricorso a mezzi di trasporto meno inquinanti. L’iniziativa, che coinvolge tutti i Paesi dell’Ue così come singoli Comuni e Regioni, invita le amministrazioni locali a partecipare con programmi ed eventi dedicati, pensati per sensibilizzare i cittadini e promuovere una mobilità più sostenibile e sicura.

Anche quest’anno, numerose città italiane hanno accolto l’invito, tra cui Roma, Milano, Genova, Pisa, Catania, Brescia e Torino. Ciascuna di queste città ha preparato un calendario ricco di eventi e iniziative per tutta la settimana, con l’obiettivo di educare i cittadini sui benefici di una mobilità alternativa e di offrire soluzioni pratiche per ridurre l’uso dei veicoli privati.

L’apice della manifestazione sarà raggiunto domenica 22 settembre, con la celebrazione della Giornata senza auto, un evento simbolico che vedrà le città coinvolte chiudere le strade al traffico veicolare per una giornata. Questo giorno speciale offre l’opportunità di vivere la città in modo diverso, sperimentando spazi urbani liberi dalle auto e scoprendo come la mobilità attiva, come camminare o andare in bicicletta, possa migliorare la vivibilità delle nostre città.

La partecipazione alla Settimana Europea della Mobilità non è solo una questione di sensibilizzazione, ma anche di implementazione concreta di soluzioni sostenibili. Attraverso le iniziative locali, si mira a promuovere una visione di città più sicure, verdi e accessibili, con particolare attenzione alla riduzione delle emissioni, al miglioramento della sicurezza stradale e alla creazione di infrastrutture che possano favorire l’uso di mezzi di trasporto meno inquinanti, come il trasporto pubblico, le biciclette o i veicoli elettrici.

Il coinvolgimento di tutte queste città italiane nella Settimana Europea della Mobilità sottolinea l’importanza di unire gli sforzi a livello locale e nazionale per affrontare le sfide ambientali e sociali legate alla mobilità urbana.

Giornata mondiale senza auto: un passo verso una mobilità sostenibile

La Settimana Europea della Mobilità si conclude con un evento di grande rilevanza: la Giornata mondiale senza auto. Questa iniziativa, a cui molte città italiane aderiscono con entusiasmo, prevede la chiusura al traffico di una o più aree, oppure, in alcuni casi, dell’intero centro urbano. Durante questa giornata, le zone interessate saranno riservate esclusivamente a pedoni, ciclisti e mezzi pubblici.

L’obiettivo principale della Giornata mondiale senza auto è quello di promuovere una mobilità più sostenibile. Le città che partecipano a questa iniziativa chiudono le strade al traffico veicolare per un periodo che dura almeno un’intera giornata, solitamente dalle prime ore del mattino fino a un’ora oltre il normale orario di lavoro. Questo permette ai cittadini di sperimentare una città libera dal traffico e dall’inquinamento, offrendo loro l’opportunità di muoversi in modo più ecologico e salutare.

Durante la Giornata mondiale senza auto, le strade diventano spazi di socializzazione e attività ricreative. I cittadini possono camminare, andare in bicicletta o utilizzare i mezzi pubblici senza doversi preoccupare del traffico e dell’inquinamento atmosferico. Questo evento rappresenta un’occasione unica per riflettere sull’importanza di una mobilità sostenibile e su come le città possano essere trasformate in luoghi più vivibili e inclusivi.

Eventi e Iniziative della Fiab per una Mobilità Sostenibile

Sono numerosi gli eventi e le iniziative organizzate dalla Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) in occasione della Settimana Europea della Mobilità. Tra le più rilevanti, troviamo la car free week, la settimana senza auto, che invita i cittadini a lasciare a casa i veicoli privati e a scoprire nuove modalità di spostamento, e il bike to work day, previsto per venerdì 20 settembre, un giorno dedicato a promuovere l’uso della bicicletta per andare al lavoro, evidenziando i benefici non solo per l’ambiente, ma anche per la salute fisica e mentale.

Uno degli eventi più innovativi e attuali proposti dalla Fiab è il park(ing) day, in programma il 21 e 22 settembre. Questa iniziativa invita i cittadini a “occupare” i parcheggi e trasformarli in spazi temporanei dedicati alla socialità. L’idea è di riprendersi simbolicamente quelle aree che solitamente sono riservate alle auto, per destinarle ad attività collettive come il gioco, il relax e la socializzazione. In questo modo, si punta a far riflettere sulla scarsità di spazi pubblici nelle città e su come una gestione diversa del territorio urbano potrebbe contribuire a migliorare la qualità della vita.

Il park(ing) day non è solo un’azione simbolica, ma un vero e proprio esperimento sociale, che dimostra come la mobilità sostenibile possa coesistere con un uso più inclusivo e creativo degli spazi urbani. Questi eventi promossi dalla Fiab mettono in luce l’importanza di un ripensamento radicale del rapporto tra città e veicoli, spingendo verso un futuro in cui lo spazio pubblico sia realmente accessibile e fruibile da tutti, non solo dai mezzi di trasporto privati.

Attraverso iniziative come queste, la Fiab si pone come un attore fondamentale nella promozione di una mobilità più green e nella sensibilizzazione dei cittadini sul tema della sostenibilità e della riduzione dell’impatto ambientale. Questi eventi rappresentano una vera opportunità per rivalutare l’uso degli spazi pubblici e per immaginare città più umane, vivibili e sostenibili.

Ripensare lo spazio pubblico: un’urgenza per il futuro

Il tema centrale della Settimana Europea della Mobilità 2024 è quello di ripensare e vivere diversamente lo spazio pubblico, in particolare quello attualmente destinato alle automobili. Come sottolinea Luca Polverini, responsabile della Sem per Fiab, “Lo spazio pubblico è una risorsa preziosa e limitata”, specialmente all’interno dei centri urbani. Strade e piazze dovrebbero essere luoghi di movimento, interazione e relazioni, ma l’uso prevalente di questi spazi per il traffico automobilistico sta sottraendo opportunità di vivere la città in modo più umano e sostenibile.

Lo spazio pubblico è un bene comune, e la sua gestione responsabile è fondamentale per promuovere una mobilità sostenibile. Non si tratta solo di ridurre l’impatto ambientale o migliorare la sicurezza stradale, ma anche di garantire il benessere fisico, mentale e sociale dei cittadini, in accordo con la definizione di salute riconosciuta dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità). Purtroppo, come sottolinea Polverini, l’Italia sta attualmente andando nella direzione opposta, con politiche che favoriscono ancora l’uso dei veicoli privati a scapito della sicurezza e della sostenibilità. È una deriva politica da contrastare a tutti i costi per evitare che le città diventino sempre più inquinate, pericolose e invivibili.

La Fiab ha anche evidenziato il contrasto tra la visione europea della mobilità sostenibile e la politica italiana attuale. In particolare, la modifica del Codice della Strada proposta dal ministro Salvini ha suscitato forti critiche. Ribattezzata dai familiari delle vittime della strada come “Codice della Strage”, questa modifica è vista come un serio pericolo per la vita dei cittadini e un ostacolo all’uso di mezzi di trasporto sostenibili come la bicicletta. Polverini conclude che tale provvedimento va in direzione opposta rispetto alla “Vision Zero 2050”, l’iniziativa europea che mira ad azzerare le vittime di incidenti stradali entro il 2050, e alle principali linee guida comunitarie sulla mobilità attiva e la sicurezza stradale.

Questa proposta è considerata miope e pericolosa perché tende ad aumentare il pericolo legato all’eccesso di velocità, limitando i controlli e opponendosi a misure fondamentali come le zone 30, che riducono drasticamente gli incidenti mortali. In questo modo, si ostacola anche la diffusione della mobilità attiva, che promuove mezzi sicuri e sostenibili come biciclette e spostamenti a piedi.

L’analisi della Fiab mette in luce come la politica italiana sia ancora fortemente legata a un modello di mobilità automobilistica, mentre l’Europa sta spingendo verso una visione più moderna, sicura e sostenibile del trasporto urbano.

Accelerare gli investimenti per una mobilità sostenibile

Le città italiane devono urgentemente accelerare gli investimenti e adottare nuove regole per garantire una corretta condivisione della strada, al fine di rendere lo spazio pubblico più sicuro e accessibile per tutti. Tuttavia, la riforma del nuovo Codice della Strada, proposta dal Ministro Salvini e già approvata da un ramo del Parlamento, non risponde adeguatamente a queste esigenze.

Anna Donati, Coordinatrice del Gruppo di Lavoro “Mobilità Sostenibile” del Kyoto Club, ha espresso preoccupazione e ha chiesto un intervento deciso del Senato, che sta attualmente discutendo la riforma. “Chiediamo al Senato di modificare e migliorare la riforma con norme più efficaci per la sicurezza stradale”, ha dichiarato Donati, sottolineando l’importanza di introdurre misure come l’adozione delle città 30, dove il limite di velocità è fissato a 30 km/h, e la necessità di dotare le amministrazioni locali di strumenti e regole per ridisegnare gli spazi urbani condivisi.

La proposta attuale, secondo Donati, non offre soluzioni concrete per migliorare la sicurezza stradale, né per promuovere una mobilità più inclusiva e sostenibile. Queste carenze rappresentano un ostacolo per la realizzazione di città più sicure e vivibili, in linea con le linee guida europee sulla mobilità attiva e la sicurezza.