Le catastrofi ambientali ci sono già costate 116 miliardi nel 2025

Catastrofi naturali sempre più frequenti e costose: primo semestre 2025 da record e con gli uragani in arrivo il conto finale potrebbe esplodere

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

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Le perdite economiche causate dalle catastrofi naturali nella prima metà del 2025 sono state pari a circa 116 miliardi di euro.

Lo rileva il nuovo report pubblicato dal Swiss Re Institute, secondo cui le compagnie hanno dovuto coprire danni per quasi 70 miliardi di euro a livello mondiale, un dato superato solo dal 2011, anno segnato dai devastanti terremoti in Nuova Zelanda e Giappone.

Aumentano i danni da catastrofi naturali

Il principale responsabile di questo bilancio record è rappresentato dagli incendi invernali che hanno devastato la contea di Los Angeles lo scorso gennaio. Due maxi-roghi, battezzati Palisades ed Eaton, hanno bruciato circa 40.000 acri di terreno e raso al suolo oltre 16.000 abitazioni, molte delle quali situate in quartieri di alto valore immobiliare.

Questi incendi, spiega il rapporto, hanno generato 40 miliardi di dollari di perdite assicurate, pari alla metà del totale globale registrato nei primi sei mesi dell’anno. Si tratta di una dinamica senza precedenti: il 99% delle perdite da incendi in California è storicamente concentrato nella seconda metà dell’anno, quando la siccità estiva e le alte temperature favoriscono la propagazione delle fiamme. Il 2025 ha invece visto il rischio esplodere in pieno inverno, complice una combinazione di vento Santa Ana con raffiche fino a 160 km/h, assenza di piogge e condizioni di estrema secchezza.

Il fenomeno si inserisce in un contesto di crescente urbanizzazione delle zone di interfaccia tra aree urbane e selvatiche, dove la presenza di vegetazione secca a ridosso delle abitazioni moltiplica il potenziale distruttivo di un incendio. In California, l’espansione edilizia in queste aree è cresciuta del 90% in più rispetto alle zone a basso rischio dal 1990 a oggi.

Terremoto in Myanmar e tempeste negli Usa

Oltre agli incendi californiani, il primo semestre del 2025 è stato segnato da altre calamità di grande impatto. In Myanmar, un terremoto di magnitudo 7.7 ha colpito la regione di Mandalay lo scorso marzo, causando circa 3.900 vittime e danni economici stimati in 12 miliardi di euro. Tuttavia, le perdite assicurative sono risultate limitate a circa 1,3 miliardi a causa della scarsa penetrazione delle polizze nel Paese.

Negli Stati Uniti, tra marzo e giugno, una serie di tempeste convettive violente, con grandine di grandi dimensioni e tornado, ha provocato 27 miliardi di euro di perdite assicurate, il quarto peggior dato mai registrato per questa tipologia di fenomeno, sebbene al di sotto del trend medio degli ultimi anni.

Un trend di crescita costante e preoccupante

Le stime di Swiss Re mostrano che negli ultimi cinque anni il livello delle perdite assicurate da catastrofi naturali non è mai sceso sotto i 43 miliardi di euro nei primi sei mesi dell’anno. Il trend di crescita è trainato da diversi fattori:

  • la costruzione di abitazioni e infrastrutture in zone esposte ad incendi, alluvioni e uragani aumenta la vulnerabilità economica;
  • inflazione dei costi di ricostruzione, che negli Usa è salita del 35% dal 2020 al 2025 amplificando il peso economico di ogni disastro;
  • cambiamenti climatici che stanno allungando le stagioni degli incendi, intensificando le precipitazioni estreme e aumentando la frequenza di eventi meteo eccezionali.

Il report sottolinea come la crescente imprevedibilità di questi fenomeni renda più difficile per il settore assicurativo valutare e gestire il rischio, aumentando la volatilità delle perdite anno dopo anno.

Il rischio uragani nella seconda metà del 2025

Il semestre appena concluso rappresenta già una delle peggiori prime metà d’anno per il settore assicurativo, ma il bilancio finale del 2025 potrebbe peggiorare ulteriormente. Swiss Re prevede che la stagione degli uragani nell’Atlantico, attesa tra agosto e ottobre, sarà da “media ad alta intensità”, con tre-cinque uragani di categoria 3 o superiore. Basterebbe un solo uragano di forte intensità per innalzare ulteriormente le perdite globali oltre la soglia dei 130 miliardi di euro.

Tendenza in aumento

La tendenza è quella di una crescita costante e strutturale del rischio economico da catastrofi naturali: senza adeguate politiche di prevenzione e investimenti nella riduzione del rischio climatico, il peso di questi eventi potrebbe essere destinato a crescere nei prossimi anni.