Cuneo fiscale 2024, confermato il taglio: l’impegno del ministro Giorgetti

Giorgetti conferma il taglio del cuneo fiscale 2024, una misura chiave per rilanciare l'economia italiana e sostenere i redditi dei lavoratori

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha confermato l’intenzione del governo di proseguire con il taglio del cuneo fiscale, una misura considerata essenziale per il rilancio dell’economia italiana. Le dichiarazioni del ministro arrivano in un momento cruciale, con l’apertura di una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea a causa del deficit eccessivo del Paese.

La procedura di infrazione e la sostenibilità della finanza pubblica

“La procedura di infrazione non è una notizia, era ampiamente prevista”, ha affermato Giorgetti a margine della presentazione del Rapporto dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB). “Con il boom di deficit indotto dalle misure eccezionali, non potevamo certo pensare di stare sotto il 3%”, ha aggiunto.

Il ministro ha sottolineato come il governo abbia avviato un percorso di responsabilità nella gestione della finanza pubblica, apprezzato sia dai mercati sia dalle istituzioni europee. “Andremo avanti così, quindi non è niente di sorprendente”, ha aggiunto, riferendosi alle regole del Patto di Stabilità e Crescita.

Il taglio del cuneo fiscale: una priorità inderogabile

Giorgetti ha ribadito l’importanza del taglio del cuneo fiscale, definendolo un “must”. In vista della prossima manovra di bilancio, il ministro ha dichiarato che è necessario essere molto selettivi nelle politiche da adottare, privilegiando quelle più utili. “Tra tutte le misure di cui si discute, questa (n.d.r il taglio del cuneo fiscale) è un impegno inderogabile e la prima cosa che dobbiamo assicurare”, ha affermato.

Il taglio del cuneo fiscale è considerato fondamentale per fornire supporto alla crescita economica e sostenere i redditi da lavoro. “Mantenendo una politica di bilancio prudente e con interventi selettivi, il percorso di aggiustamento che stiamo definendo nel Piano strutturale di bilancio dovrà consentire di fornire il necessario supporto alla crescita e al sostegno dei redditi da lavoro”, ha concluso Giorgetti.

Che cos’è il taglio del cuneo fiscale?

Il cuneo fiscale è la differenza tra il costo totale sostenuto dal datore di lavoro per un dipendente e il netto percepito dal lavoratore. Esso include le tasse sul reddito e i contributi previdenziali sia a carico del lavoratore sia a carico del datore di lavoro.

Tagliare il cuneo fiscale significa ridurre le imposte, permettendo ai lavoratori di ricevere una maggiore parte del costo del lavoro sotto forma di stipendio netto.

Come cambia lo stipendio con il taglio del cuneo fiscale?

Con la riduzione del cuneo fiscale, il lavoratore percepisce un aumento del salario netto. Questo avviene perché parte delle tasse e dei contributi, che normalmente sarebbero sottratti dallo stipendio lordo, vengono ridotti o eliminati.

Di conseguenza, anche se il costo totale del lavoro per il datore di lavoro rimane invariato, il dipendente riceve una busta paga più alta. Per esempio, se il cuneo fiscale viene ridotto di 100 euro al mese, il lavoratore vedrà un aumento del suo stipendio netto di quella stessa cifra.

Chi beneficia della riduzione del cuneo fiscale?

La riduzione del cuneo fiscale beneficia principalmente i lavoratori dipendenti, che vedono aumentare il loro stipendio netto senza un aumento del costo del lavoro per i datori di lavoro. I benefici si estendono anche ai datori di lavoro, in quanto il maggior reddito disponibile dei lavoratori può stimolare la domanda di beni e servizi, contribuendo alla crescita economica.

Inoltre,  tra le molte parole spese per supportarlo, è stato detto che può migliorare la competitività delle imprese italiane riducendo il costo del lavoro in termini relativi.