Il figlio adottato ha diritto all’eredità dei genitori naturali?

Ricostruire le proprie origini non è solo un percorso identitario, è anche il modo per capire se, nella famiglia biologica, sopravvive un diritto successorio

Foto di Giorgia Dumitrascu

Giorgia Dumitrascu

Avvocato civilista

Avvocato civilista con passione per la scrittura, rende il diritto accessibile attraverso pubblicazioni mirate e consulenze chiare e personalizzate.

Pubblicato:

Molti figli adottati, arrivati in età adulta, si pongono questa domanda: esiste ancora un diritto sull’eredità dei genitori biologici?
È un dubbio che sorge quando si ricostruiscono le proprie origini, storie familiari spezzate, ricongiungimenti tardivi, fratelli mai conosciuti.
La verità è che non tutte le adozioni sono uguali. Alcune cancellano ogni legame giuridico con la famiglia d’origine; altre, invece, no. Ed è da questa distinzione che dipende se un figlio adottato può essere ancora considerato erede.

Un figlio adottato è ancora erede dei genitori biologici?

Il figlio adottato non ha sempre lo stesso status nei confronti dei genitori naturali. Nell’adozione piena o adozione legittimante, la risposta è no, il figlio adottato non è più erede ex lege dei genitori biologici.
L’art. 27 della legge n. 184/1983 stabilisce che l’adozione piena “recide ogni rapporto” con la famiglia d’origine. Quindi, vengono meno parentela, diritti successori, obblighi e ogni altro vincolo giuridico.
Diverso è il caso dell’adozione in casi particolari o adozione mite (art. 44, l. n. 184/1983), qui il legame con la famiglia biologica non viene cancellato. Il figlio adottato mantiene i rapporti di parentela con i genitori naturali (artt. 300-304 c.c.), e proprio per questo continua a essere erede nella successione della famiglia d’origine.
Infine, c’è l’ipotesi delle adozioni anteriori al 1967. Prima della riforma, l’adozione non aveva natura “piena”, il minore conservava il proprio status nella famiglia biologica e, con esso, i diritti ereditari verso i genitori naturali.

Come incide il tipo di adozione sull’eredità?

Il tipo di adozione determina se il figlio adottato può ereditare, ma anche come cambia la sua posizione nella successione.
Nell’adozione piena, l’adottato esce dalla linea ereditaria della famiglia d’origine. Non è più chiamato alla successione legittima, non subentra per rappresentazione (art. 467 c.c.)se un fratello naturale muore prima del genitore e non partecipa alla collazione (art. 737 c.c.) delle eventuali donazioni fatte dai biologici.

“L’adottato è trattato come un terzo, potrà ricevere solo se il genitore biologico lo indica nel testamento e nei limiti della quota disponibile.”

Nell’adozione in casi particolari, l’adottato resta figlio dei genitori biologici anche dal punto di vista successorio. Entra nella successione legittima insieme agli altri figli naturali, ha diritto alla sua quota di legittima e può impugnare un testamento che la viola. Concorre alle quote come qualsiasi figlio biologico.
Per le adozioni anteriori al 1967, la disciplina non recideva i legami con la famiglia d’origine, per cui l’adottato manteneva i diritti successori verso i genitori naturali.

Testamento dei genitori biologici: quali diritti ha il figlio adottato?

Il testamento è l’unico strumento che può riaprire un legame successorio dopo l’adozione.

“La legge riconosce piena libertà al genitore biologico di nominare l’adottato erede o legatario mediante testamento”.

Adozione piena: testamento del genitore biologico

Dopo un’adozione piena, il figlio non è più erede legittimario dei genitori naturali.
Ciò comporta che l’adottato:

  • non ha più diritto alla quota di legittima (artt. 536 ss. c.c.);
  • non è chiamato all’eredità in mancanza di testamento, perché il rapporto di parentela è considerato estinto.

Il figlio adottato acquista i beni indicati nel testamento come qualunque erede, non come legittimario.
Se il genitore biologico era sposato o aveva altri figli non adottati, la sua libertà di testare non è illimitata. I legittimari (coniuge e figli rimasti nella linea naturale) hanno diritto alla loro quota di riserva. Se il testamento attribuisce troppo all’adottato:

  • i legittimari possono ridurre le disposizioni che intaccano la loro quota;
  • l’adottato conserva solo la parte che rientra nella porzione disponibile.

Adozione in casi particolari: il figlio è legittimario dei biologici

Nell’adozione in casi particolari, l’adottato mantiene lo status di figlio verso i genitori naturali e, con esso, i diritti successori pieni. Pertanto, l’adottato è legittimario dei genitori biologici. Se esiste un testamento l’adottato ha diritto alla sua quota di riserva e può impugnare le disposizioni testamentarie che lo escludono o danneggiano.

Se non c’è testamento: chi eredita davvero

Se i genitori biologici muoiono senza testamento, si apre la successione legittima.

  • se c’è adozione piena: nessun diritto, perché non c’è più parentela;
  • se c’è adozione in casi particolari: il figlio adottato rientra tra gli eredi, insieme agli altri figli naturali, perché il vincolo familiare è rimasto in vita.
Scenario Composizione della famiglia biologica Diritti del figlio adottato Ripartizione delle quote
Adozione in casi particolari genitore biologico defunto + 1 coniuge + 2 figli naturali + 1 figlio adottato mantiene status di figlio, è erede legittimo coniuge 1/3 · Figli (naturali + adottato) 2/3 diviso in 3 parti uguali = 2/9 ciascuno
Adozione piena stessa situazione nessun diritto salvo testamento senza testamento → 0 · Con testamento → solo quota disponibile
Adozione pre-1967 genitore con 2 figli naturali + figlio adottato anni ’50 mantiene status originario quote come nel primo caso: 2/9 ciascuno

Cosa fare se muore un genitore biologico?

Quando muore un genitore biologico, il figlio adottato deve anzitutto capire quale tipo di adozione è stato applicato.

  • recuperare il decreto di adozione per capire se è piena, in casi particolari o pre-1967;
  • ottenere il certificato di morte e stato di famiglia storico del genitore biologico;
  • cercare se esiste un testamento;
  • ricostruire un quadro patrimoniale minimo (immobili, conti, debiti, grandi donazioni).

Se l’adozione non è piena, calcolare la quota astratta che spetterebbe. Tale ricostruzione è fondamentale perché il figlio adottato, quando mantiene il vincolo di parentela, entra nella successione insieme agli altri chiamati, con quote che variano in base alla composizione familiare.