Uscito dalla porta principale della politica Luigi Di Maio potrebbe rientrare dalla "finestra" grazie a un incarico di prestigio dell'Unione europea. Dopo la mancata rielezione in Parlamento a causa del flop di Impegno civico alle scorse politiche, l'ex ministro degli Esteri aveva detto addio al partito formato a seguito della scissione con il M5s.
Il nome di Di Maio torna però adesso in ballo per un ruolo delicato legato alla forniture di gas in Europa: inviato dell'Ue nel Golfo Persico. Il suo profilo sarebbe in lizza in una rosa di quattro candidati con il benestare anche dell'ex presidente del Consiglio Mario Draghi.
Luigi Di Maio pronto al ritorno: l'ex ministro in pole per l'incarico Ue
Secondo le indiscrezioni, Luigi Di Maio dovrebbe partire in pole nella lista di quattro nomi che comprende quello dell'ex commissario europeo ed ex ministro greco Dimitris Avramopoulos, dell'ex ministro degli Esteri cipriota Markos Kiprianou e di un ex ministro degli Esteri slovacco.
La scelta dovrà essere fatta dall’Alto Rappresentante per la politica estera, lo spagnolo Josep Borrell, dopo che la scorsa settimana un panel di esperti ha valutato i profili, e tra questi la candidatura favorita dovrebbe essere proprio quella di Di Maio, maggiormente accreditato anche perché esponente di un Paese più di peso rispetto agli altri come è l'Italia.
L'incarico è stato voluto dallo stesso Borrell che circa nove mesi fa aveva espresso la necessità di nominare "un inviato speciale dell'Unione europea per la regione del Golfo, perché sappiamo che le questioni di sicurezza in quest’area – nel più ampio Medio Oriente – sono molto importanti per noi".
Considerata l'area geografica di competenza, che comprende Paesi ricchi di giacimenti di petrolio, il ruolo avrà non poco rilievo sul dossier energetico, ma sull'eventuale scelta di Luigi Di Maio il governo italiano potrebbe non essere coinvolto.
L'esclusione dalla nomina potrebbe però rappresentare uno sgarbo da parte di Bruxelles nei confronti della premier Giorgia Meloni e la questione potrebbe essere discussa perlomeno ad un livello informale con l'attuale titolare della Farnesina, Antonio Tajani, al Consiglio dei ministri Ue degli Esteri in programma lunedì.
Anche se dalla maggioranza arrivano le prime obiezioni rispetto a questa possibilità: "Apprendo con sconcerto che Luigi Di Maio sarebbe oggetto di valutazione a livello di Unione Europea per un eventuale incarico da inviato per il Golfo Persico per occuparsi di gas e di energia" ha commentato il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
"Dopo aver dimostrato tanta presunzione e tanta incompetenza sarebbe davvero assurdo che le istituzioni europee utilizzassero uno come Di Maio per un incarico rilevante e delicato. Capisco che è disoccupato, ma si trovi un normale lavoro e non continui a portare all'interno di istituzioni la sua totale inadeguatezza - è stato il giudizio lapidario di Gasparri - Personalmente riterrei da parte dell'Unione europea l'affidamento di un incarico a Di Maio un'autentica provocazione nei confronti dell'Italia. Dopo i tanti danni fatti alle istituzioni e alla politica Di Maio invece che farsi inviare nel Golfo Persico si faccia inviare a casa e ci rimanga".
Luigi Di Maio pronto al ritorno: le ipotesi di futuro dopo la politica
Dopo le dimissioni da segretario nazionale di Impegno civico, il partito da lui fondato e che alle elezioni aveva racimolato appena lo 0,6%, di Di Maio si era parlato in orbita di una società di consulenza strategica come Bain & Co o riguardo all'ipotesi di un'offerta da un fondo di investimento arabo, dopo aver ottenuto negli ultimi mesi finanziamenti e donazioni per 300mila euro da Consap, Alfredo Romeo, Marco Rotelli, l'Università telematica Niccolò Cusano, Stigc pressure tanks e Energas Spa.