I prezzi del gas sulla piazza di Amsterdam continuano a diminuire e scivolano sotto i 50 euro al Megawattora (MWh) per la prima volta da inizio dicembre 2021, quindi ben prima dello scoppio del conflitto in Ucraina. Il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, ha registrato venerdì un ribasso del 5,98% a 48,9 euro/MWh. La diminuzione è superiore al 37% rispetto a inizio 2023 e di oltre l’85% rispetto al picco di 340 euro/MWh segnato alla fine dello scorso agosto in scia al taglio delle forniture russe.
Il gas continua la sua discesa a causa di un inverno mite, della riduzione dei consumi, della diversificazione degli approvvigionamenti e di un ricorso più massiccio al gas naturale liquefatto (GNL) da USA e Qatar per compensare i flussi perduti dalla Russia. Questi fattori hanno, almeno per ora, scongiurato il rischio di una crisi energetica in Europa.
Inoltre, le scorte sono molto più alte del solito per questo periodo dell’anno. Secondo i dati di Gas Infrastructure Europe, aggiornati al 16 febbraio, gli stoccaggi dell’UE sono pieni al 64,5%. In particolare, la Germania si attesta al 71,6%, l’Italia al 64,1%, la Francia al 49,8% e la Spagna all’85,2%.
Supponendo che l’Europa non subisca un’ondata di freddo prolungata nell’attuale stagione di riscaldamento, il Vecchio Continente dovrebbe uscire dall’inverno 2022/23 con uno stoccaggio superiore al 50%. Questo – secondo una ricerca degli economisti di ING – è significativamente superiore al 26% registrato alla fine dell’ultima stagione di riscaldamento e superiore alla media quinquennale del 34%.
Terminare questo inverno con scorte molto confortevoli renderà più facile riempire gli stoccaggi durante la stagione di iniezione – corrispondente ai mesi estivi – e raggiungere gli obiettivi di stoccaggio dell’UE del 90% entro il 1° novembre 2023. Tra il 1° aprile e la fine di ottobre dello scorso anno, l’UE ha aggiunto alle scorte circa 67 miliardi di metri cubi (bcm). Se dovessimo vedere livelli di stoccaggio simili all’inizio della prossima stagione di riscaldamento, quest’anno l’UE dovrebbe aggiungere solo circa 43 miliardi di metri cubi di gas.
“Questo surplus di gas in stoccaggio, che a livello Europeo vale circa 30 miliardi di metri cubi (l’equivalente di circa metà consumo annuale dell’Italia), ci proietta verso una stagione di riempimento degli stoccaggi nella prossima primavera/estate meno critica rispetto allo scorso anno, che si riflette nei livelli di prezzo”, ha detto Cristian Signoretto, presidente di Proxigas, l’associazione delle imprese italiane del settore gasiero.
Tuttavia, alcuni analisti si chiedono se il calo dei prezzi resterà su questi livelli, che sono comunque superiori alle medie storiche. Con l’avvicinarsi della fine dell’inverno e il calo della domanda di riscaldamento, prezzi più bassi potrebbero rendere il gas più economico per la produzione di energia in Europa rispetto ad alternative come il carbone. Inoltre, la domanda sta aumentando anche dall’India alla Cina.
“Il mercato nel medio termine resta volatile – ha aggiunto Signoretto – e legato a quella che potrebbe essere la ripresa della domanda di gas in Asia, e più in particolare in Cina, nonché alle dinamiche climatiche in Europa, in particolare nel prossimo inverno. Per questo non bisogna perdere il senso di urgenza che ci ha motivato in questi mesi”.
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