La maggioranza di governo è alle prese con una serie di tensioni che rischiano di ritardare ulteriormente i lavori sulla Manovra economica 2025. Dal taglio dell’Irpef alla flat tax, fino al canone Rai, i punti di disaccordo tra i partiti emergono con forza, rendendo necessario un vertice tra la premier Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani per tentare di sciogliere i nodi. Intanto, lo slittamento del voto sul decreto fiscale al Senato riflette il clima di incertezza, tra emendamenti e proposte.
Slitta voto sul decreto fiscale: ci sono ancora tensioni
La Manovra 2025 è al centro di un acceso dibattito politico, con diverse questioni ancora irrisolte che stanno generando tensioni all’interno della maggioranza di governo. Tra i temi più divisivi spiccano il taglio dell’Irpef, l’introduzione di una flat tax estesa a dipendenti e pensionati e il destino del canone Rai. Per sciogliere i nodi, i leader di maggioranza si riuniranno in un vertice previsto nei prossimi giorni, dopo il ritorno della premier Giorgia Meloni dalla sua trasferta in Sud America per il G20.
Il clima teso è stato reso evidente dallo slittamento delle votazioni sul decreto fiscale in Senato. Inizialmente previste in settimana, sono state rinviate a lunedì 25 novembre, con l’obiettivo di portare il testo in Aula entro mercoledì. Sul decreto si sono concentrate diverse richieste dei partiti, alimentando il braccio di ferro, in particolare tra Lega e Forza Italia. La Lega insiste sulla riduzione del canone Rai, mentre Forza Italia spinge per il taglio dell’Irpef e altre modifiche significative.
La maggioranza si prepara quindi a una settimana decisiva, con il vertice di inizio settimana che dovrà mettere fine alle divergenze e delineare una strategia comune per superare i passaggi parlamentari e approvare la Manovra entro i tempi previsti.
Si torna a discutere di canone Rai, flat tax e Irpef
Il canone Rai è diventato uno dei temi centrali del dibattito. La Lega ha presentato un emendamento per ridurre la tassa da 90 a 70 euro, una misura che il leader del Carroccio Matteo Salvini considera prioritaria. Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, ha dichiarato che il partito è determinato a portare avanti questa proposta fino in fondo, nonostante le resistenze interne alla maggioranza. Allo stesso tempo, Forza Italia sta chiedendo un ripensamento sull’Irpef, con la proposta di un taglio del 33% per il secondo scaglione e l’ampliamento della platea dei beneficiari.
Un altro punto di scontro riguarda la flat tax. Salvini ha ribadito l’intenzione della Lega di estendere l’aliquota forfettaria del 15% a dipendenti e pensionati, oggi esclusi dal regime. L’obiettivo è alzare la soglia dei ricavi o redditi per accedere a questo sistema, coinvolgendo così una platea più ampia di lavoratori.
Le richieste dei partiti si affiancano anche a quelle dei ministeri. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, spinge per una flat tax dedicata all’indennità di specificità di medici e infermieri, mentre il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, chiede di rivedere le restrizioni sul turn over del personale pubblico. La maggioranza si dice “unita” anche se la discussione non è ancora conclusa.