La Manovra finanziaria ha introdotto alcune importanti novità per quanto riguarda il regime fiscale della principale imposta sul reddito da lavoro in Italia, l’Irpef. Il Governo ha apportato un taglio del cuneo fiscale e razionalizzato le aliquote, che sono passate in maniera strutturale da quattro a tre.
In questo contesto arriveranno, per i lavoratori dipendenti, aumenti significativi dello stipendio netto, con punte anche fino a mille euro rispetto al precedente assetto fiscale. Buona parte di questi aumenti però erano già stati percepiti nel 2023 e nel 2024, quando le riforme del fisco erano ancora da rinnovare ogni anno.
Le riforme del fisco in Manovra
Con l’imminente approvazione della Manovra finanziaria, che sarà blindata in Senato attraverso la questione di fiducia, il Governo ufficializzerà una parte importante del riassetto dell’Irpef, la principale imposta sul reddito da lavoro. Due le misure più importanti, il taglio del cuneo fiscale, che ha abbassato le tasse a chi ne versa di più in proporzione al proprio reddito, e la riduzione delle aliquote, che passano ufficialmente da quattro a tre in maniera strutturale.
Un intervento, quello del governo Meloni, che costa allo Stato 17 miliardi di euro e che ha come obiettivo l’aumento del potere d’acquisto degli italiani che lavorano come dipendenti o che hanno una partita Iva a regime ordinario. I dipendenti che prendono fino a 20mila euro avranno un aumento di stipendio dovuto principalmente ad alcuni bonus, mentre per chi prende tra 20mila e 40mila euro si tratta di detrazioni fiscali che vanno a calare all’aumento del reddito.
Per quanto riguarda le aliquote Irpef, la nuova ripartizione prevede l’accorpamento dei due vecchi scaglioni centrali in un’unica fascia. I dipendenti pagheranno di tasse
- Il 23% per i redditi fino a 28.000 euro
- Il 35% per i redditi che vanno da 28.000 a 50.000 euro
- Il 43% per i redditi che superano i 50.000 euro
È stata confermata anche la no tax area fino a 8.500 euro di reddito lordo, mentre è salito a 35mila euro il tetto massimo di stipendio annuo che un dipendente può prendere per poter chiedere la flat tax forfettaria sulle proprie attività da partita Iva.
Le simulazioni sugli stipendi
Il taglio del cuneo fiscale e la riduzione delle aliquote Irpef si sono sommati ai nuovi tetti alle detrazioni, creando una situazione complicata che ha diviso le fasce di reddito in diverse categorie. Ognuna ottiene un risultato diverso in base alle nuove regole. Per questo è fondamentale capire tramite una simulazione di stipendio lordo, quanto il nuovo cuneo fiscale fa risparmiare al mese in tasse.
- 15mila euro di stipendio lordo annuo: il risparmio passa da 67 a 66,25 euro al mese
- 20mila euro di stipendio lordo annuo: il risparmio passa da 77 a 80 euro al mese
- 25mila euro di stipendio lordo annuo: il risparmio passa da 96 a 83,30 euro al mese
- 30mila euro di stipendio lordo annuo: il risparmio passa da 90 a 83,3 euro al mese
- 35mila euro di stipendio lordo annuo: il risparmio passa da 99 a 52 euro al mese
- 37mila euro di stipendio lordo annuo: il risparmio passa da 0 a 31,25 euro al mese
- 39mila euro di stipendio lordo annuo: il risparmio passa da 0 a 10,40 euro al mese
Una volta arrivati a 40mila euro di reddito annuo i vantaggi si azzerano completamente. Tra taglio del cuneo fiscale e nuove aliquote Irpef, i redditi fino a 45mila euro però riceveranno circa mille euro all’anno in più in busta paga.