JUMP. Il grande salto

Marcelo Burlon e la Contea di Milano

Scollo rotondo, maniche corte e due ali nella parte superiore: tutti conoscono la grafica di una delle tee più famose al mondo. Ma in pochi – forse – conoscono realmente la storia dell’uomo che l’ha creata, fondatore di uno dei brand più prolifici di tutta l’era dello streetwear: Marcelo Burlon. Il giovane Burlon nasce nella regione della Patagonia argentina, un’area famosissima per il suo patrimonio culturale e il forte legame con gli indigeni Mapuche, che hanno avvicinato Marcelo alle loro radici e ai simboli esoterici della sua terra. L’influenza di questi elementi si svilupperà lungo tutto il percorso del designer, dentro il quale spesso incorpora elementi ispirati ai Mapuche e alla rigogliosa natura del Sud America.

Padre italiano e madre libanese, Marcelo si trasferisce a Milano con i genitori quando è ancora giovanissimo. Durante questo periodo inizia ad immergersi nella clubbing culture della metropoli, che avrebbe plasmato da lì a pochi anni sia la sua carriera che la sua identità, oltre ad avergli permesso di entrare in contatto con le più disparate personalità. Trova infatti lavoro ai Magazzini Generali, a quell’epoca frequentato dai grandi protagonisti della moda, e stringe amicizie che lo portano a collaborare con Riccardo Tisci, Alessandro Dell’Acqua, Raf Simons e Dolce&Gabbana. Mentre frequentava i club, valorizzandone l’aspetto delle pubbliche relazioni, diventa lui stesso un DJ, e inizia a suonare in vari eventi e locali, che lo portano presto da Milano fino a Tel Aviv, Beirut, Mosca, Toronto e la sua amata Ibiza, dove tutt’ora vive per diversi mesi all’anno.

In questo episodio di JUMP. Il grande salto, il nuovo podcast in esclusiva su QF Lifestyle, scopriamo la storia di Marcelo Burlon e del suo brand.