La legge di Bilancio del 2024 ha prorogato la possibilità di accedere alla pensione anticipata flessibile, conosciuta come Quota 103. Questo sistema richiede un’anzianità contributiva di almeno 41 anni e un’età anagrafica di almeno 62 anni, che sommate danno appunto un totale di 103.
Ma aderire a Quota 103 non è così semplice, dato che la finestra temporale per accedervi varia in base alla categoria lavorativa. Vediamo quali sono le vie per lasciare il lavoro un po’ prima del raggiungimento della pensione di vecchiaia.
Come si va in pensione in Italia
Innanzitutto, guardiamo le regole della pensione ordinaria, che variano a seconda dei contributi e dell’anno di inizio dei versamenti. Nel sistema misto, per coloro che hanno versato contributi prima del 31 dicembre 1995, è possibile andare in pensione a 67 anni di età e con almeno 20 anni di contributi. Nel sistema contributivo, o per coloro che versano contributi dopo il 1996 o sono in una gestione separata, l’importo mensile della pensione non può essere inferiore all’assegno sociale (534,41 euro).
A partire dal primo gennaio di quest’anno, la pensione di vecchiaia con sistema contributivo ha un nuovo requisito di “importo soglia”, mentre fino all’anno scorso, per lasciare il lavoro a 67 anni, bisognava aver maturato un importo pari ad almeno 1,5 volte l’assegno minimo. Chi non soddisfa questi requisiti può andare in pensione solo a 71 anni di età, con almeno 5 anni di contributi effettivi.
La pensione di vecchiaia per lavori gravosi è concessa a 66 anni e 7 mesi di età, con almeno 30 anni di contributi. Per i dipendenti privati con invalidità non inferiore all’80%, la pensione scatta a 61 anni (56 per le donne) e 20 anni di contributi. Per i non vedenti, l’età è di 56 anni (51 per le donne) con almeno 10 anni di contributi.
I lavoratori che soddisfano i requisiti per la pensione entro il 31 dicembre 2023 devono rispettare il requisito dell’importo soglia pari a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale per andare in pensione secondo la disciplina precedente.
Pensione anticipata standard e contributiva: le differenze
Per i lavoratori nel sistema misto, che hanno contribuito prima del 31 dicembre 1995, il requisito per la pensione anticipata “standard” era di 42 anni e 10 mesi di contributi, senza considerare l’età anagrafica (per le donne sono 41 anni e 10 mesi).
Per le categorie deboli con lavoro precoce, il requisito è di 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età. Per tutti i lavoratori, c’è una finestra mobile di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti per richiedere la pensione anticipata.
Per coloro che sono nel sistema contributivo, la pensione anticipata può essere ottenuta a 64 anni di età e 20 anni di contributi “effettivi”, a condizione che l’importo mensile della pensione non sia inferiore a 3 volte il valore dell’assegno sociale. La finestra temporale per richiedere la pensione anticipata è di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti.
Tuttavia, per le lavoratrici madri, l’accesso alla pensione anticipata è più agevole: per loro è sufficiente avere 63 anni di età. Inoltre, la Legge di Bilancio del 2024 ha previsto una riduzione dell’importo-soglia per permettere alle donne con figli di lasciare il lavoro anticipatamente: per le donne con un figlio, l’importo-soglia è ridotto a 2,8 volte il minimo (1.496,35 euro), mentre per quelle con due o più figli è ridotto a 2,6 volte il minimo (1.389,46 euro).
I dipendenti pubblici devono soddisfare gli stessi requisiti dei dipendenti privati per accedere a Quota 103. Ciò significa che devono avere 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi, da maturare entro il 31 dicembre 2024. Tuttavia, la differenza riguarda la finestra temporale per richiedere la pensione anticipata. Per i dipendenti pubblici, questa finestra si estende a 9 mesi dalla maturazione dei requisiti, mentre per i dipendenti privati è di 7 mesi.
Come fanno i professionisti ad andare prima in pensione
Per i professionisti, la flessibilità nell’uscita anticipata è una realtà attraverso i regimi pensionistici di Quota 100, Quota 97 e Quota 98. La maggior parte dei professionisti adotta un sistema misto retributivo-contributivo, ma gli oneri pensionistici sono completamente a carico degli iscritti. Tuttavia, l’anticipo della pensione rispetto all’età regolare varia da categoria a categoria.
Ad esempio, le casse previdenziali degli avvocati, dei geometri e dei consulenti del lavoro consentono un’uscita anticipata con requisiti che spesso si fermano a Quota 100, ossia 62 anni di età e 38 anni di contribuzione. Per i commercialisti, è prevista ancora Quota 99, che richiede 61 anni di età e 38 anni di contributi, mentre per i periti agrari esiste Quota 97, che richiede 57 anni di età e 40 anni di contributi.
Ogni categoria professionale ha i propri requisiti specifici per l’uscita anticipata, che dipendono dall’età e dall’anzianità contributiva, e che sono definiti dai rispettivi enti previdenziali.