Manovra 2025, governo studia nuovi bonus per andare in pensione dopo

Quota 41 light, parte del Tfr da destinare ai fondi pensione e possibili bonus per incentivare il posticipo del pensionamento: cosa bolle in pentola nella Manovra 2025

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

La data di scadenza per presentare la manovra 2025 a Bruxelles si avvicina e la maggioranza è ancora indecisa su come affrontare le misure di Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 103 che scadranno alla fine di dicembre. Si saprà certamente qualcosa in più il prossimo 30 agosto con il vertice di governo durante il quale potrebbero essere lanciate nuove misure come i bonus mirati per posticipare i pensionamenti e l’obbligo di destinare una parte del Tfr alla previdenza integrativa per gli under 35. Ecco le ultime notizie in merito.

Quota 41 contributiva, la proposta rilanciata da Durigon

Il tema della Quota 41 contributiva chiamata “Light” è una proposta alla quale la Lega tiene molto. Di recente è stata anche rilanciata da Claudio Durigon ma il problema di fondo resta sempre lo stesso, ovvero la copertura finanziaria che è stimata tra i 600 milioni e 1 miliardo di euro. Si tratta di una cifra non da poco che non entusiasma Giancarlo Giorgetti, il ministro dell’Economia e delle Finanze. Ma come funzionerebbe nel dettaglio? Ebbene, con la nuova Quota 41, la pensione sarebbe calcolata del tutto con il metodo contributivo.

Al momento in Italia si usano due diversi metodi di calcolo a seconda degli anni che si sono accumulati. Più esattamente, per chi ha maturato almeno 18 anni di contributi entro il 31 dicembre 1995, si applica un sistema misto. Parliamo del retributivo fino al 31 dicembre 2011 e del contributivo fino al 1° gennaio 2012. Se si hanno meno di 18 anni di contributi, invece, e si è stati assunti dopo il 1° gennaio 1996, la pensione viene calcolata con il metodo contributivo. Quest’ultimo dipende strettamente dall’importo dei contributi versati durante tutta la carriera.

Qual è l’idea per i fondi pensione?

L’idea della Lega sarebbe quella di destinare obbligatoriamente il 25% del Tfr ai fondi pensione. In questo modo si creerebbe una solida base previdenziale per coloro che hanno meno di 35 anni e si potrebbe garantire una pensione dignitosa anche ad una generazione caratterizzata da carriere frammentate.

L’alternativa a tale misura potrebbe anche essere quella di indirizzare ai fondi pensione una quota inferiore del Tfr ovvero tra il 5 e il 10%  ma in modo semi-obbligatorio. L’imposizione, infatti, potrebbe incontrare degli ostacoli dal punto di vista costituzionale. Si tornerà in ogni caso a parlare di questa importante questione anche con i sindacati a settembre.

I possibili bonus

La nuova manovra economica dovrebbe essere varata a breve e il governo starebbe valutando di introdurre nuove misure per incentivare il posticipo del pensionamento. Una di queste è l’introduzione di bonus specifici destinati a particolari categorie di lavoratori come ad esempio le forze dell’ordine. Tale intervento potrebbe essere modellato sull’esempio del vecchio bonus Maroni ma con degli aggiornamenti.

Potrebbe inoltre esserci una stretta sulle rivalutazioni delle pensioni. Il governo nelle prossime settimane, infatti, potrebbe rivedere l’attuale meccanismo di indicizzazione degli assegni all’inflazione introducendo dei criteri più restrittivi senza però penalizzare troppo i pensionati. L’idea sarebbe quella di proteggere soprattutto gli assegni più bassi garantendo una rivalutazione piena per quelli fino a 4 volte il minimo. In questo modo si potrebbero ricavare risorse utili per altre misure nel settore della previdenza.