Secondo un’indagine di Bankitalia, nel quarto trimestre del 2024, il mercato immobiliare ha tirato dritto per la sua strada. I prezzi delle case sono continuati a salire, con il 26,9% degli agenti immobiliari nel Nord-Est che ha segnalato un aumento. Troviamo un rafforzamento dei rincari, che non accennano a mollare la presa.
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Vendite in forte crescita
Il mercato immobiliare sta facendo numeri da capogiro. Le vendite hanno toccato livelli mai registrati prima, con un volume di compravendite in piena accelerazione rispetto agli ultimi mesi del 2023. Secondo l’ultima rilevazione di Bankitalia, condotta tra il 7 gennaio e il 6 febbraio 2025 su un campione di 1.488 agenti immobiliari, la festa continua.
Il mix tra tassi d’interesse più bassi e mutui meno proibitivi ha spinto gli acquisti come non si vedeva da anni. Più dell’80% delle transazioni riguarda immobili già esistenti, e qui la sostenibilità lascia un po’ a desiderare: il 56% degli immobili venduti rientra nelle classi energetiche F-G, autentiche spugne di energia.
Il 38% punta su metrature sotto gli 80 mq, segno che l’investimento è calcolato, ma i margini di scelta restano stretti.
Gli sconti sono praticamente scomparsi. Il divario tra prezzo richiesto e pagato è ridotto ai minimi storici, segno che il mercato corre e gli acquirenti non stanno lì a mercanteggiare troppo. Le case volano via in tempi record: il tempo medio di vendita si è ristretto a 5,7 mesi, mentre la riduzione sui prezzi richiesti dai venditori si è fermata a un misero 7,9%.
Domanda in crescita, offerta ancora limitata
La corsa al mattone prosegue senza intoppi. Il numero di acquirenti potenziali continua a salire, lasciando sempre meno spazio a chi sogna di strappare un affare. La disponibilità di immobili sul mercato è ridotta all’osso e i prezzi ne approfittano, alzandosi senza timori.
Mentre le quotazioni continuano a registrare incrementi, il mercato delle locazioni brevi ruba ulteriore ossigeno all’offerta, lasciando gli acquirenti in una partita a scacchi dove ogni mossa costa cara. Le aree urbane vedono la domanda nettamente più forte dell’offerta, rendendo ogni tentativo di acquisto un’impresa sempre più ardua.
Migliore accesso ai finanziamenti
Il mercato si accende anche grazie a mutui sempre più abbordabili. Il numero di segnalazioni di acquirenti in difficoltà nel farsi concedere un prestito è in calo per il quinto trimestre di fila. Le banche allentano la presa e gli aspiranti proprietari ne approfittano. La disponibilità di credito sta alimentando il mercato, rendendo le transazioni più frequenti. La Bce ha abbassato i tassi e l’effetto si sente: i mutui sono meno soffocanti e il settore ne raccoglie i frutti.
Oggi, il 65% delle compravendite è finanziato da un mutuo, con una copertura media del 78% del valore dell’immobile. Un incentivo potente per chi vuole entrare in gioco prima che i prezzi salgano ancora.
Affitti ai massimi storici
Gli affitti continuano la loro scalata, spinti da una domanda feroce e un’offerta che si assottiglia sempre più. I canoni di locazione sono ai livelli più alti mai registrati, con proprietari che preferiscono il guadagno rapido delle locazioni brevi rispetto ai contratti tradizionali. Questo fenomeno si è diffuso a macchia d’olio nelle città turistiche, risucchiando ulteriormente le già scarse disponibilità sul mercato residenziale.
Gli operatori immobiliari lo confermano: quasi la metà di loro riconosce che gli affitti brevi stanno riducendo il numero di case disponibili per la locazione a lungo termine. Il 55% degli agenti ha segnalato aumenti dei canoni nell’ultimo trimestre, con il 42% che prevede ulteriori rincari. Chi cerca casa in affitto deve prepararsi a un gioco sempre più costoso.