Addio patente, arriverà sullo smartphone: a quando la rivoluzione

L'obiettivo del Ministero della Transizione digitale è quello di creare un portafogli virtuale valido in tutta Europa attraverso la sempre più diffusa app Io

Pubblicato: 8 Luglio 2022 10:04

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

La digitalizzazione dei documenti in Italia si appresta a compiere un ulteriore passo in avanti. Basta con carta e plastica: nel prossimo futuro i cittadini potranno accedere a un vero e proprio portafogli digitale direttamente dal proprio smartphone. Patente e carta d’identità saranno dunque a portata di schermo.

Quando, come e perché partirà la patente digitale

La patente digitale dovrebbe essere operativa entro il 2023, come ha annunciato il ministro dell’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, illustrando i progetti del Pnrr. Come avvenuto anche per altre certificazioni, il documento sarà disponibile sull’app Io.

Su richiesta delle autorità o per qualsiasi altro motivo, sarà dunque sufficiente esibirlo aprendo l’applicazione, senza più necessità di portare la versione cartacea o plastificata con sé.

L’obiettivo del Governo è quello di dare vita a una “Schengen digitale”, creando uno “spazio comune” e un portafogli virtuale nel quale ogni cittadino potrà custodire i propri documenti validi in tutta Europa. A questo scopo, ha sottolineato Colao, l’app Io sarà “potenziata enormemente nei prossimi 6-9 mesi”. Il progetto dell’Esecutivo comprende anche la digitalizzazione della tessera elettorale e della carta d’identità.

Come visualizzare e mostrare la patente digitale

Lo scopo è dunque quello di rilasciare per il 2023 una nuova versione dell’App Io, creando un archivio sempre disponibile come quello delle certificazioni Green Pass durante l’emergenza Covid.

La Polizia e le altre forze dell’ordine potranno visualizzare la patente di guida mediante un codice QR, per poi controllare le informazioni incrociandole con la banca dati nazionale per i controlli. Si tratta di un’iniziativa già adottata da altre nazioni, come gli Stati Uniti.

I numeri della transizione digitale in Italia

Dalle statistiche emerge che il processo di transizione digitale in Italia è in pieno e sano svolgimento. Per cominciare, i servizi digitali della Pubblica Amministrazione sono cresciuti di oltre il 200% in meno di un anno mezzo, da gennaio 2021 a giugno 2022.

Nello stesso arco di tempo i numeri delle piattaforme messe a disposizione sono più che raddoppiati:

  • lo Spid è passato dai 16 milioni di utenti registrato a gennaio 2021 ai 31 milioni di giugno 2022;
  • i cittadini in possesso di Carta di identità elettronica (Cie) sono passati da 18,7 milioni a 29 milioni;
  • l’applicazione dei servizi pubblici denominata app Io è stata scaricata da 29,9 milioni di cittadini, mentre a gennaio 2021 erano solo 9,5 milioni.

I prossimi passi della digitalizzazione

I numeri del successo della digitalizzazione amministrativa italiana non finiscono però qui. In totale il 77% dei Comuni italiani ha già richiesto fondi per la trasformazione digitale. L’impegno del Governo è ora canalizzato anche nel miglioramento di quello che viene considerato uno dei pilastri del Pnrr: il fascicolo sanitario elettronico.

L’intento dichiarato è quello di “armonizzare le caratteristiche tra le diverse Regioni” e di “garantire ovunque l’assistenza e le cure migliori possibili”.

Parlando della tanto chiacchierata alfabetizzazione digital, il fondo Repubblica digitale ha previsto lo stanziamento di 350 milioni di euro per la formazione digitale dei lavoratori.

“Vogliamo erogare i sostegni economici a chi aiuta la gente a trovare lavoro sulla base di risultati o a incrementare lo stipendio, garantendo una retribuzione adeguata”, ha affermato ancora Vittorio Colao. I primi bandi dovrebbero essere aperti in autunno.