Addio colonnine, arrivano i punti di ricarica nascosti nei marciapiedi

Questa estate a Colonia verranno sperimentati punti di ricarica integrati nei cordoli dei marciapiedi, una soluzione "salva-spazio" di Rheinmetall e TankE

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Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

La necessità di potenziare le infrastrutture di ricarica è diventata fondamentale quando si discute della transizione verso l’energia elettrica. Tuttavia, l’installazione diffusa di colonnine di ricarica nelle nostre città rappresenta un’operazione complessa sia dal punto di vista logistico che estetico. Per questo motivo, alcuni hanno pensato di prendere spunto dalle soluzioni presenti in alcuni hotel e ristoranti, proponendo l’installazione di prese di ricarica integrate nei marciapiedi.

Un esperimento di questo tipo è stato avviato a Colonia da Rheinmetall in collaborazione con TankE GmbH. L’obiettivo è quello di installare prese di ricarica per veicoli elettrici direttamente sui marciapiedi di tutte le strade urbane. Attualmente, l’esperimento è in fase di test in due zone della città per valutare se questa soluzione possa effettivamente essere considerata ideale e se possa offrire vantaggi estetici rispetto alle colonnine tradizionali. Sembra essere una soluzione innovativa, ma bisogna considerare attentamente i diversi dubbi associati a questo tipo di soluzione.

Una soluzione innovativa per l’espansione della mobilità elettrica urbana

Con la ricarica integrata nei cordoli, Colonia testa una soluzione pensata per risolvere uno dei problemi da non sottovalutare in ambito urbano: l’esplosione della mobilità elettrica prevista per i prossimi anni avrà bisogno di molto spazio per ospitare le infrastrutture di ricarica per auto elettriche, visto che solo una minoranza dei cittadini dispone di un garage privato dove può installare un punto di ricarica personale. Ma non sempre questo spazio è disponibile, né è semplice integrare i punti di ricarica nel tessuto urbano senza frizioni. La Germania, entro il 2030, stima di aver bisogno di 1 milione di punti di ricarica.

La soluzione sperimentata a Colonia affronta il problema della limitata disponibilità di spazio, poiché può essere integrata teoricamente in qualsiasi marciapiede. Si tratta di una tecnologia estremamente flessibile e l’installazione non comporta costi significativi. Inoltre, sfrutta gli elementi urbani già esistenti, senza alterarli, anziché richiedere spazi dedicati. La velocità di ricarica garantita è paragonabile a quella offerta dalle tradizionali colonnine di ricarica, grazie a un modulo da 22 kW.

Prese integrate nel paesaggio urbano

L’approccio proposto dall’azienda tedesca si basa sul medesimo concetto delle prese integrate direttamente nei pali delle luci, che sono già state adottate in alcune città olandesi e a Verona. Tuttavia, l’azienda ha applicato questo concetto alla “presa a terra”, utilizzata ad esempio in cantieri, concerti e altre situazioni in cui non è possibile avere una presa murale.

Armin Papperger, CEO di Rheinmetall, e Jörn Hansen, responsabile dello sviluppo presso TankE, sottolineano che questa infrastruttura di ricarica si integra meglio nel paesaggio urbano rispetto alle tradizionali colonnine di ricarica.

Guardando le immagini ufficiali, Rheinmetall crea prese di Tipo 2, che utilizzano corrente alternata, integrate in lastre di metallo posizionate sui cordoli dei marciapiedi. Ogni area di parcheggio dispone di una presa, posizionata letteralmente accanto all’auto.

La soluzione proposta, oltre a essere integrata in modo quasi invisibile, consentirebbe anche di ridurre l’ingombro del cavo e facilitare la ricarica. Non è chiaro se il progetto preveda l’installazione di colonnine con terminali di pagamento o aree NFC per l’attivazione, come avviene per i distributori di carburante o le strisce blu, oppure se l’attivazione sarebbe possibile solo tramite un’applicazione, che rappresenterebbe un aspetto negativo.

Inoltre, questa soluzione risulta particolarmente vantaggiosa non solo per Colonia, ma ancor di più per le città italiane. Oltre alla questione degli spazi limitati, che spesso rappresenta un problema, c’è anche il fattore estetico da considerare. È innegabile che le colonnine, specialmente quelle di grandi dimensioni e con colori che non passano inosservati, non si integrino bene all’interno dei centri storici delle città d’arte.

Colonia si prepara all’espansione dei veicoli elettrici

L’esperimento di Rheinmetall a Colonia assume un significato fondamentale in quanto la città rappresenta il quarto centro urbano più grande della Germania, situato nel cuore della regione della Renania, che vanta una storica importanza industriale. Qui sono localizzate numerose importanti aziende automobilistiche europee e internazionali.

In previsione dell’enorme crescita demografica e del conseguente aumento del traffico che la città dovrà affrontare nei prossimi anni, è essenziale prepararsi adeguatamente. Considerando l‘obiettivo del governo tedesco di avere 15 milioni di veicoli elettrici entro il 2030, diventa indispensabile che l’infrastruttura di ricarica si sviluppi allo stesso ritmo, se non in maniera ancora più accelerata.

Problemi e sfide per le prese di Rheinmetall

Rheinmetall sembra aver trovato una soluzione, tuttavia potrebbero sorgere diverse problematiche. Prima di tutto, dobbiamo considerare la questione della sicurezza: è necessario valutare la resistenza di queste prese e se possono rappresentare un rischio in determinate situazioni, come condizioni meteorologiche avverse o eventi di allagamento causati da piogge torrenziali o rotture di condutture. Giusto per fare alcuni esempi.

Ma andiamo oltre e riflettiamo sulla resistenza fisica. Sia in Italia che in Germania, non mancano episodi di vandalismo o parcheggi selvaggi dove le ruote di auto sempre più pesanti finiscono sui marciapiedi. In altre parole, se già le colonnine sono soggette a usura e frequenti rotture, ci si aspetta che Rheinmetall e la sua soluzione siano in grado di resistere meglio all’usura del tempo e agli atti di inciviltà, risolvendo così il problema dell’affidabilità che spesso si verifica.