Il termine dumping si riferisce a una pratica commerciale sleale in cui, un’azienda esportatrice, vende i suoi prodotti a un prezzo inferiore rispetto al loro costo di produzione o al prezzo di mercato nel Paese importatore. Questa strategia viene adottata al fine di guadagnare quote di mercato o eliminare la concorrenza nel Paese di destinazione.
Come viene utilizzato il dumping
Il dumping può essere realizzato in diversi modi, come ad esempio attraverso:
- sovvenzioni governative;
- sconti sui prezzi;
- vendite a perdita;
- accordi di esportazione preferenziali.
Appare evidente che tali pratiche possano danneggiare gravemente le industrie locali del Paese importatore, poiché queste non sono in grado di competere con i prezzi artificialmente bassi dei prodotti importati.
Dumping, le conseguenze
Le conseguenze negative del dumping includono una serie di svantaggi per le imprese locali, tra cui:
- la riduzione della produzione e dell’occupazione nel Paese importatore;
- l’indebolimento delle imprese locali;
- la distorsione del libero mercato.
Inoltre, il dumping può portare a una dipendenza eccessiva dalle importazioni, mettendo a rischio la sicurezza economica e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento di uno Stato.
Il contrasto al dumping
Per contrastare il dumping, i Paesi possono adottare misure di difesa commerciale come dazi antidumping o dazi compensatori, che impongono tariffe aggiuntive sui prodotti importati che sono oggetto di dumping. Queste misure sono legalmente permesse nell’ambito delle regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e mirano a ripristinare condizioni di concorrenza equa nel mercato.