Scadenze fiscali di giugno, dall’Imu all’assegno unico: cosa si paga e quando

Il 17 giugno si paga l’Imu, ma sono molte altre le scadenze. Come quella del 20 per le imprese e quella del 30 per fare domanda per l’assegno unico

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Dal pagamento dell’Imu all’Assegno Unico, giugno è denso di impegni fiscali, sia per i contribuenti che per le imprese. Come ogni mese, anche a giugno è stato stilato un calendario che riporta le diverse scadenze fiscali del mese, con versamenti e adempimenti indirizzati a cittadini e imprese. Ecco tutte le scadenze.

Scadenze del 17 giugno: ricordarsi di pagare Imu, Iva e ritenute Irpef

Imu

Nel mese di giugno, l’Imu diventa protagonista: ieri 16 giugno sarebbe il termine per versare l’acconto dell’imposta per i proprietari di immobili, ad eccezione della residenza principale, terreni agricoli e aree fabbricabili. Ma attenzione, perché, considerando che questa data cade di domenica, i versamenti effettuati entro oggi, lunedì 17 giugno, saranno considerati validi.

Soggetti come il proprietario dell’immobile, il titolare di diritti reali, il genitore assegnatario di una casa familiare per decisione giudiziaria, o il concessionario di aree demaniali sono tenuti al pagamento dell’acconto Imu. Si ricorda che l’Imu non si applica alla prima casa, a patto che non rientri tra gli immobili di lusso.

Tuttavia, questa scadenza non è l’unica da tenere presente. L’Imu si paga in due rate e il saldo dell’imposta è previsto per il 16 dicembre.

Iva e Irpef

Il 17 giugno è anche il termine per vari adempimenti periodici. Entro questa data, occorre:

  • versare l’Iva relativa alla liquidazione di maggio 2024;
  • pagare le ritenute Irpef e i contributi Inps di maggio 2024.

In dettaglio, la scadenza coinvolge i soggetti responsabili dei seguenti adempimenti fiscali:

  • versamento dell’Irpef per le ritenute alla fonte operate dai sostituti d’imposta su redditi di lavoro dipendente e assimilati del mese precedente, nonché contributi Inps dovuti per le retribuzioni di maggio;
  • versamento dell’Iva per i contribuenti con liquidazione mensile relativa a maggio 2024.

Non dimentichiamo nemmeno che ci troviamo in piena stagione delle dichiarazioni dei redditi: dall’ultimo 20 maggio, i contribuenti possono inoltrare il modello 730 precompilato e, anticipandone la consegna, accelereranno l’eventuale riconoscimento dei rimborsi.

Scadenza 20 giugno: pagamento Fasc

Il 20 giugno rappresenta la scadenza per le imprese di spedizione e le agenzie marittime che seguono il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (Ccnl) per l’autotrasporto merci e logistica, e il Ccnl per le agenzie marittime e aeree, per versare i contributi relativi al mese precedente al Fondo Agenti Spedizionieri e Corrieri (Fasc).

Questo pagamento può essere effettuato tramite bonifico bancario. Assicuratevi di rispettare questa scadenza per evitare sanzioni o ritardi nelle procedure di contribuzione.

Le scadenze fiscali del 25 giugno 2024 per gli elenchi Instrastat

Il 25 giugno rappresenta la data ultima per l’invio degli elenchi Intrastat da parte dei contribuenti mensili. Questi elenchi riguardano le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nel mese precedente verso soggetti dell’Unione Europea.

È obbligatorio effettuare l’invio in modalità esclusivamente telematica, utilizzando il Servizio Telematico Doganale E.D.I. (Electronic Data Interchange) presso l’Agenzia delle Dogane o tramite l’Agenzia delle Entrate. Assicuratevi di rispettare questa scadenza per evitare sanzioni o ritardi nelle procedure fiscali.

Il 29 giugno 2024 è poi il termine per la presentazione del Bilancio d’Esercizio. Questa scadenza riguarda coloro che, per ragioni specifiche giustificate e previste dallo statuto, devono presentare il bilancio entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio. È importante rispettare questa data per evitare eventuali sanzioni o problemi di conformità.

Scadenza 30 giugno: acconto delle imposte e canone Rai

Il termine del 30 giugno per il saldo e il primo acconto delle imposte provenienti dalla dichiarazione dei redditi cade di domenica, dunque è automaticamente prorogato al 1° luglio. Questo rappresenta uno degli eventi cruciali nel calendario di giugno, coinvolgendo principalmente dipendenti e pensionati.

I titolari di partita Iva che adottano il regime dei contribuenti minimi e forfettari godono della proroga delle imposte fino al 31 luglio, introdotta in relazione all’avvio del concordato preventivo biennale.

Come consuetudine, è confermata la possibilità di differire il primo acconto delle imposte sui redditi entro 30 giorni dalla scadenza del 31 luglio, con un aumento dello 0,40% come penalità.

Il saldo e il primo acconto delle imposte sui redditi, così come i contributi previdenziali che superano il minimo, possono essere pagati tramite rateizzazione. Per l’anno in corso, le regole cambiano: vi sarà un unico calendario di scadenze da seguire, uniforme sia per dipendenti e pensionati che per i titolari di partita Iva, e si aggiunge un’altra rata al piano di pagamento. Si passerà da un massimo di sei a sette rate totali, da saldare entro il mese di dicembre.

Per concludere il calendario delle scadenze fiscali del mese, è importante ricordare che di base entro il 30 giugno di ogni anno i titolari di utenze per la fornitura di energia elettrica per uso domestico possono richiedere l’esonero dal pagamento del canone Rai.

Analogamente alle imposte sui redditi, questa scadenza viene prorogata naturalmente per l’anno corrente, essendo caduta di domenica. Di conseguenza, la richiesta di esonero potrà essere inviata entro il 1° luglio.

La dichiarazione sostitutiva può essere presentata da coloro che non possiedono un televisore in casa, al fine di beneficiare dell’esenzione esclusivamente per il secondo semestre dell’anno, da luglio fino a dicembre 2024.

Quando presentare la domanda per l’assegno unico

Tra gli eventi del mese, è importante annotare anche la scadenza del 30 giugno per la presentazione del modello Isee 2024 per il calcolo dell’importo dell’assegno unico a partire dal 1° marzo. Per determinare l’importo dell’assegno unico, è fondamentale presentare annualmente il modello Isee. In caso di mancata presentazione, sarà riconosciuto solo l’importo base.

Il termine ordinario per la presentazione è il 28 febbraio di ogni anno e l’importo spettante è aggiornato dal 1° marzo. Tuttavia, per coloro che hanno saltato questa scadenza, è possibile presentare il modello Isee entro il 30 giugno per ottenere l’assegno unico in base alla propria situazione economica e patrimoniale e per non perdere i pagamenti arretrati per le mensilità precedenti.

Per fare domanda, si può accedere dal sito Inps al servizio “Assegno unico e universale per i figli a carico” con Spid almeno di livello 2, Carta di Identità Elettronica 3.0 (Cie) o Carta Nazionale dei Servizi (Cns). Oppure si può contattare il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06 164.164 (da rete mobile, con la tariffa applicata dal gestore telefonico). O ancora tramite enti di patronato, attraverso i servizi telematici offerti gratuitamente dagli stessi